CAPITOLO 4. PRESTO SCOPPIERA' LA GUERRA FREDDA TRA NOI DUE

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Ormai erano trascorsi tre giorni dallo shopping con i miei amici e le lezioni non mi avevano dato neanche il tempo di riposare. Due materie su tre, pretendevano che consegnassimo una tesina entro venerdì. Ciò significava entro fine giornata. Avevo trascorso intere nottate china su una scrivania intenta a comporre i miei elaborati come una pazza, saltando persino la cena. Oramai ero esausta e non vedevo l'ora che iniziasse il weekend. Per fortuna, mi stavo inoltrando verso la terza e ultima lezione del pomeriggio, quella di Politica Internazionale. Mancavano un paio di ore e finalmente sarei stata libera e senza pensieri.
Appena entrai, vidi che Josh era già seduto al suo posto e con un sorriso a trentadue denti indicava la mia sedia con la mano. La raggiunsi, abbandonando completamente il mio corpo nel momento esatto in cui il mio fondoschiena toccò il gelido legno.

‹‹Ehi Bubble, che brutta cera che hai! Ti senti poco bene?››

‹‹Dopo averti visto mi sento ancora peggio›› risposi appoggiando la testa sul banco, quasi facendola sbattere più volte. Non sapevo di preciso se fosse stato un gesto legato allo sconforto, oppure il semplice peso della sapienza! Fatto sta che sembravo una pazza fuggita dal nosocomio.

‹‹Ma smettila che non puoi fare a meno di me››. E rise...maledetta risata! Feci in tempo a fare una smorfia prima che il professore Dylan entrasse. Iniziò col darci più dettagli sulla controversia, spiegando i motivi che avevano spinto i due Stati a non tollerare più determinati comportamenti. Assegnò anche a tutte le coppie i rispettivi compiti e a noi toccò rappresentare la difesa di uno dei due. In quel momento pensai di essere fortunata ad avere Josh in coppia con me, dato che lui conosceva più termini giuridici di quanti ne avrei mai potuti apprendere io nel corso del semestre.
Cavolo! Studiava Politica internazionale, se non sapeva cavarsela lui, chi altro avrebbe potuto?

‹‹Miei cari ragazzi, prima di congedarvi e augurarvi un weekend pieno di studio, volevo avvisarvi che lunedì mattina voglio assolutamente leggere una bozza del vostro compito! Che dirvi..."andate in pace"››. Disse a mo' di chierico. Come avrei voluto strozzarlo con la sua stessa cravatta. Ed io che volevo riposare questo fine settimana. Che tu sia maledetto!
Cosa avremmo dovuto fare, dato che avevamo pochissimo tempo?  Inoltre, aveva specificato che la bozza doveva contenere un minimo di sei pagine. Di male in peggio!

‹‹Bubble stai tranquilla, ti si legge in faccia la paura›› mi disse sembrando quasi umano e poi aggiunse ‹‹vorrà dire che non parteciperò a nessuna festa e invece di accrescere la mia popolarità, questo weekend farò il bravo studente, sei contenta?››. Avrei voluto prendere a pugni quel suo visino da narcisista rompipalle.

‹‹Che cosa proponi? Mi sa' che dovremo andare in biblioteca. Cazzo, domani e dopodomani è chiusa! Uffa... sarà uno stress›› sembravo davvero una pazza, mentre dicevo queste cose.

‹‹Tranquilla piccola camionista! Andiamo nel mio appartamento, lì nessuno ci disturberà!›› Lo stava dicendo seriamente o era la sua indole da maniaco a parlare? ‹‹Bubble non fraintendere, per quanto mi piacerebbe restare da solo con te e fare chissà cosa, ho bisogno di laurearmi e quindi prendere un bel voto a questo stupido esame! Per questo, chiederemo anche a Roby e ad Ally di unirsi a noi. Organizzeremo una specie di gruppo studio, ok?››.

Per quanto ogni sua frase mi ispirasse violenza, l'idea del gruppo di studio mi piaceva particolarmente. A dire il vero, era da tanto che non ci riunivamo.
Così, seguii quel rompipalle del mio partner per i corridoi, in cerca di Ally e con mio grande stupore, mi accorsi che la maggior parte degli studenti lo salutava. Lo trattavano come se fosse stata una celebrità, eppure era qui solo da pochi giorni. Non pensavo che avesse conquistato anche la simpatia dei ragazzi; che le oche si sciogliessero ai suoi piedi lo potevo capire. Dopotutto, Josh era un bel ragazzo. Aggiungiamoci poi, quell'atteggiamento da menefreghista che lo faceva sembrare un cattivo ragazzo, immagino potesse rientrare tra gli IN.
Era così strano camminare con qualcuno, specialmente, se si trattava di una persona popolare. Se solo ripensavo agli scorsi anni e a quanto mi ero sentita sola durante le lezioni, mi veniva un blocco alla gola. Anche Marc, attirava molto l'attenzione delle ragazze e della squadra di football che lo volevano con loro.
Quando frequentavo le medie, avevo Marc che mi proteggeva da tutte quelle cattiverie che dicevano sul mio fisico e sulla mia famiglia. Mi chiamavano orfanella, anche se non lo ero veramente. Quando, qualche anno dopo, mi abbandonò, smisero di prendermi in giro, forse perché suscitavo talmente tanta pena da azzittirli o semplicemente perché non avevano più interesse nel mettersi in mostra.
Arrivati al dipartimento di farmacia, incontrammo Ally intenta a pavoneggiarsi con alcune ragazze del suo corso. Dopotutto, come si faceva a non ammirarla! La sua allegria era così coinvolgente, da attirare tutti, proprio come le api erano attratte dal polline. Ricordo che nonostante fosse circondata dal suo piccolo fan club, appena ci vide davanti alla porta, intenti a fissarla, non esitò a liquidarle, per gettarsi in un caloroso abbraccio.

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