Nelle due settimane seguenti, non ci furono avvenimenti di particolare interesse, se non i soliti pranzi di comitiva, gruppi di studio, giornate al centro commerciale...
Purtroppo, non ero ancora riuscita a raccogliere futili informazioni che avrebbero aiutato la mia amica a conquistare l'interesse di quel narcisista. Di certo, non potevo raccontargli i particolari della sua vita privata. Così, l'avevo incoraggiata a chiedergli di uscire. Tanto valeva andare al dunque, invece di girarci intorno, visto che la ragazza era molto spigliata. E così fu.
Un venerdì pomeriggio, dopo la solita lezione di politica internazionale, io e Josh, attraversammo tutto il campus, per incontrarci con Ally e Roby. La giornata era più fredda delle altre. Ormai, l'inverno si stava avvicinando e con esso anche il momento delle festività.
Devo confidarvi che, in quel periodo dell'anno, per me non era facile vedere gironzolare persone felici, intente a preparare i loro bagagli. Io, diversamente dagli altri, rimanevo al campus per la festa del Ringraziamento, perché i miei genitori, sicuramente, avrebbero fatto un viaggio, lasciandomi così da sola.
Appena arrivati, Ally mi fece un occhiolino per poi avvinghiarsi al braccio di Josh con quel sorriso inebedito, mentre Roby era intenta a mandare messaggi a chi sa chi. Mah, quella ragazza, ultimamente, sembrava vivere in un mondo tutto suo!‹‹Josh! Ti stavo aspettando›› squittì con un tono più fastidioso del solito ‹‹vorresti venire con me ai magazzini, devo comprare un regalo per i miei genitori. Mi accompagni?››.
In quel momento pensai che avrebbe potuto trovare una scusa migliore per uscire con lui, poi mi rimproverai di non intervenire e di non fare faccine che avrebbero di sicuro rovinato quell'attimo idiliaco.
‹‹Si, certo vengo volentieri! Ragazze voi che fate? Vi unite a noi?››
Si poteva essere più stupidi di così? Lo aveva chiesto unicamente a lui e di certo l'invito non era esteso a tutti. Sospirai rassegnata davanti a quella scena indescrivibile. Era esasperante vedere quanta superficialità mi circondava.
‹‹No, io ho un appuntamento... o meglio, vado in biblioteca a studiare con un mio compagno di corso!›› rispose con tono euforico Roby, correndo via con un sorriso smagliante.
Possibile che tutti avevano qualcosa da fare tranne io? Forse era meglio così, avrei potuto terminare il mio caro romanzo in quel parco che avevo scoperto all'inizio dei corsi.
‹‹Anche io passo! Oggi devo terminare un libro che avevo iniziato tempo fa e che non ho mai più avuto modo di finire››. Non so perché la mia frase fece sorridere Josh, ma di sicuro Ally era soddisfatta che nessuno si fosse permesso di interferire con il suo piano.
Devo essere sincera, la pigrizia regnava sovrana dentro di me. Inoltre, faceva troppo freddo per andare da qualsiasi parte. Così, dopo aver fatto una doccia, mi infilai sotto le coperte, abbandonandomi al richiamo insistente del dio dei sogni.
•••~•••~•••~
La sveglia continuava a suonare insistentemente e il mio corpo si rifiutava di rispondere a quell'avvertimento. Erano solo le sette dell'ultimo lunedì mattina, prima delle vacanze.‹‹Meg! se non spegni immediatamente quella sveglia, giuro che ti uccido!›› farfugliò Roby girandosi dall'altro lato del letto e gettando la testa sotto il cuscino.
Diversamente da noi, lei aveva terminato venerdì i corsi, mentre io e i miei compagni, eravamo stati ammoniti dal professore Dylan di non fare tardi alla lezione che avrebbe dato una svolta al nostro futuro.
Si, come no! Ciarlatano!‹‹Non ci posso credere che siamo dovuti rimanere al campus un giorno in più, perché Dylan ci ha minacciati! Maledetto!››.
Non lo sopportavo più, era da due ore che Josh ripeteva sempre la stessa cosa. Per fortuna, a breve, ci saremo visti con le altre per salutarci e rivederci dopo una settimana. Potevo prendermi una pausa dalla sua pesantezza!
Certo, però, non aveva tutti i torti. Il professore aveva deciso di anticipare la lezione alle otto, perché doveva prendere un aereo qualche ora più tardi. Questo rendeva ancora più ovvio il suo disinteresse nel posticipare il volo per noi "poveri" studenti. Ci spiegò che le nostre tesine, durante questi giorni di riposo, sarebbero dovute essere definite, perché la simulazione sarebbe stata programmata entro la penultima settimana di gennaio. Quindi se non volevamo dire addio alle vacanze di Natale, avremmo dovuto fare tutto il lavoro durante i pochi giorni che precedevano la lunga pausa.
Odiavo tutta quell'euforia che le persone sprigionavano durante le festività, ma odiavo soprattutto gli eventi che erano legati a questo periodo.
Odiavo il fatto che i miei genitori avessero troppo lavoro per ritagliare uno spazio per me.
Odiavo l'accentuarsi del vuoto e della sensazione di solitudine che provavo.
Odiavo anche me stessa, cazzo!
Raggiunte le ragazze, Ally, come prima cosa, saltò al collo di Josh, poi, mi stritolò in un abbraccio, esprimendo tutta la sua gioia. Ci spiegò che sarebbe partita a breve, perché i suoi genitori avevano prenotato un viaggio a Las Vegas e lei non vedeva l'ora di assaporare qualche giorno di sfarzo.
Roby e Josh, invece avrebbero trascorso il ringraziamento in famiglia. I loro genitori avevano preso dei giorni di ferie dal lavoro. Forse per via della situazione particolare del figlio o solo perché erano delle persone consenzienti piene di amore da donare.
Quando arrivò la fatidica domanda "tu che fai?" mi sentii quasi imbarazzata. Non tanto, perché avrei dovuto dire ai miei amici che sarei rimasta in dormitorio e avrei mangiato il tacchino della mensa, ma perché avrei dovuto spiegare loro che i miei genitori mi avevano chiamata invitandomi a non tornare a casa. Loro erano troppo impegnati ad arricchirsi, invece di fare i genitori, mentre la domestica era tornata a Santo Domingo per stare con la famiglia che vedeva ogni tre mesi. Persino lei provava più affetto familiare.
![](https://img.wattpad.com/cover/115261885-288-k674290.jpg)
STAI LEGGENDO
All about you- Inferno #Wattys2017
Romansa•••VINCITRICE DEI Wattys2017••• "Venti anni" sono definiti, dalla maggior parte delle persone, come gli anni d'oro della prima giovinezza, caratterizzata per lo più da momenti spensierati e dai primi piccoli errori che, un domani, saranno definiti f...