Capitolo 7🖇

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Lo sapevo. L'ha fatto anche con lui, ci è riuscita anche con lui.

"... E ti stavo dicendo che, in pratica gli ha chiesto una pausa di riflessione, ma alla fine lo sanno tutti cosa intende con questo..."

Ebbene sì. Quella che veniva considerata la coppia più bella della scuola sta avendo qualche problemino. Ovviamente per colpa sua, di Maya.

Si sono messi insieme due settimane prima dell'inizio della scuola, circa i primi di settembre e si sono lasciati dopo tre settimane. Che relazione impegnativa...

Non so se si sono proprio lasciati, ma da quel che dice la sua cara amica Francesca a tutta la scuola, si sono presi una pausa di riflessione che non avrà una fine. Ho ascoltato il discorso molto attentamente perché per quanto possa avermi fatto male Simone, io lo penso ancora.

Non voglio che stia male, non l'ho mai voluto. Neanche quando mi ha spezzato il cuore abbandonandomi. Gli avevo affidato la mia vita, perché era uno dei miei pochi pensieri felici in quel periodo. Avevo creduto per la prima volta alle seconde occasioni, alle seconde possibilità nella vita. Perché sì, lui per me era questo. La mia seconda chance per poter finalmente avere il mio lieto fine. Ma ovviamente andò in modo diverso rispetto a ciò che mi aspettavo. Ho iniziato ad innamorarmi di lui. Ma cosa potevo aspettarmi? Un amore corrisposto? Direi proprio di no. Lui è sempre stato bello, mentre io ero una piccola bambina con qualche chilo di troppo che credeva nel principe azzurro. Lui era semplicemente magnifico, pur essendo un semplice ragazzino di 14 anni. Con  i suoi capelli castani che portava sempre disordinati e che ogni tanto mi piaceva scompigliare, i suoi occhioni marroni che mi sembravano grandi e infiniti come l'universo, le sue poche lentiggini e quel sorriso capace di far luce nel buio. Lo amavo come amo i temporali, quando tutti restano a casa al caldo, con una tazza fumante di cioccolata calda tra le mani fredde, seduti accanto ad una finestra a guardare una serie tv, con il rumore dei tuoni e della pioggia che bagna le strade di Roma come sottofondo. Lo amavo perché mi faceva sentire a casa, perchè quando mi abbracciava mi sentivo bene per la prima volta dopo tanto tempo, perché mi faceva sentire speciale senza avere quel sorriso compassionevole verso una ragazzina che aveva perso tutto. Io non gli facevo provare quelle cose, a quanto pare. Ero soltanto la prima ragazzina con cui aveva fatto amicizia, il primo treno che è passato diciamo. Quando ha trovato "di meglio" mi ha lasciata sola, perché secondo lui  "non potevamo essere amici se io lo amavo". Una grande cazzata insomma.  Non posso dire di averlo accettato, perché ancora oggi, dopo quattro mesi non l'ho dimenticato. Proprio no, so essere testarda anche in questo. Però non piango più ogni volta che, scorrendo tra le varie playlist, scorgo "SA's Playlist" quella che avevamo creato io e lui. Non piango più quando ascolto quelle canzoni che ascoltavamo ogni santissimo pomeriggio quando eravamo stanchi di svolgere equazioni e leggere Pascoli. Non piango più quando penso a noi, seduti davanti alla televisione che guardavamo dei tutorial su "come essere fighi a scuola", non tanto per imparare qualcosa, ma per farci due risate sulla convinzione di quei ragazzi che postavano video del genere su youtube. Non piango più, perchè non ho più lacrime da versare, perchè l'ho già fatto abbastanza, perchè mi sono abituata alla sua assenza e ho imparato a convivere con quel vuoto nel petto che mi ha lasciato e quel fastidioso bruciore allo stomaco. Alla fine ho capito che non si può stare male per sempre. Mi sembra di aver letto da qualche parte che non bisogna essere tanto sicuri che le cose vadano come ci aspettiamo. E' un fenomeno chiamato regressione verso la media che, nel mio caso, mi porta a credere che le cose non possono andare sempre male o sempre bene.

" Ci saranno periodi in cui ti sentirai incredibilmente bene, tutto andrà per il verso giusto; mentre ce ne saranno altri in cui tutto andrà male, facendoti sentire a pezzi, senza la minima voglia di reagire. Prima o poi però arriverà il momento in cui le cose troveranno un equilibrio, in cui non starai nè tanto bene da considerare quello il periodo più bello della tua vita, nè tanto male da cadere in depressione."

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