Capitolo 3

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Rientrati al 221B, John cominciò a preparare il tea per entrambi mentre Sherlock controllava (miracolosamente, sempre a detta del biondo) la posta.

Una busta dal colore rosso carmino attirò la curiosità del moro... Perché gli ricordava molto i capelli di Victor? Scacciò questo assurdo pensiero, controllò la missiva vedendo che non c'era scritto alcun mittente, ma solamente il destinatario che era proprio lui, e cominciò a leggere il contenuto della lettera. La scrittura era quella tipica del computer, sicuramente stampata successivamente, dedusse il detective capendo che a causa di ciò non poteva capire se fosse stata scritta da una donna o da un uomo. Ma quello che più lo colpì o per meglio dire lo sconvolse era proprio la foto in mezzo alla carta che ritraeva lui e Victor travestiti da pirati e un Mycroft più robusto con un ridicolo maglioncino giallo.

Il testo recitava:

Ciao Sherlock,
sono Victor Trevor, ti ricordi di me? È da un po' che non ci vediamo e sentiamo. Sai, sto per fare una vacanza in Inghilterra, che ne dici se ci vediamo appena arrivo? Mi farebbe molto piacere. Ti parlerò di cosa ho fatto in questi anni anche se so che non ti interesserà minimamente perché occuperebbe il tuo cervello con nozioni non importanti. So che abiti al 221B di Baker Street adesso! Appena arrivo mi farò trovare là!
A presto,
tuo Victor

Sherlock era rimasto così a lungo a fissare la lettera che non si accorse minimamente che John lo stava chiamando perché il tea era pronto.

"Hey Sherlock, tutto okay?" - domandò il dottore raggiungendolo e mettendogli una mano sul braccio destro per ridestarlo.
"Cos... Ehm... Sì, John, tutto bene... Perché?" - fece strano il consulente.
"Chi ti ha scritto?" - chiese ancora il biondo, cercando di sbirciare il foglio, ma questi venne subito accartocciato da Sherlock che lo infilò dentro la tasca sinistra del suo cappotto.
"Mia madre - disse il riccio, ma, vendendo che il biondo non l'aveva bevuta, continuò - Lo sai, lei odia le nuove tecnologie..."
"Okay, va bene. Ti credo. Ma, se c'è qualcosa che ti turba, puoi dirmelo." - rispose il più grande, guadagnandosi un segno di cenno da parte del più piccolo.
Sherlock glielo avrebbe tenuto nascosto, doveva capire il perché di quella busta, il perché c'entrasse un bambino morto tanti anni prima...
Doveva tenere al sicuro il suo John.

*

Una settimana dopo l'arrivo di quella curiosa e bizzarra lettera, Sherlock e John si stavano incamminando per cercare ancora di risolvere questo difficile caso della donna piena di lividi quando un uomo con le fattezze di Victor, del migliore amico del moro, gli venne contro saluamtandolo felice di vederlo...
"Ciao Sherlock, ti ricordi del tuo caro migliore amico Barbarossa?"
"Victor! Mi sei mancato.. Lui è John"
"Ciao John"
"Ciao Victor, senti.. potresti scusarci se io e Sherlock ci allontaniamo due minuti?"
"Certo, fate pure"
"Grazie" fece lui con un sorrisino molto finto..

"Sherlock.. ma non mi hai raccontato qualche giorno fa che questo tuo amico era morto?!" Sussurrò il medico
"John, cavolo, sapevo anche io che fosse morto.."
"E allora perché è qui?"
"Non ne ho la più pallida idea!"
Tutto questo piccolo battibecco sempre sussurrando..

"Scusaci ancora amico mio" disse il più alto a Victor, e lui rispose "Fa nulla, fatti abbracciare caro, non ci vediamo da tantissimo tempo.."
"Trenta.. sono trent'anni che non ci vediamo.."
Nell'abbracciarlo però sentì che non erano le forme di un uomo quelle che stava abbracciando.. Era palesemente una donna.. ma chi?

*

"Victor - continuò - se vuoi puoi dormire in camera mia" Questo perché ormai i due coinquilini dormivano nella stessa camera.. E non solo..
Ma questo a Victor non era dato saperlo.
"Andrà benissimo" rispose il 'rosso'
"Senti Victor, vuoi un po' di tea?" Li interruppe il medico
"Grazie John, leggero con una zolletta di zucchero"
"Va bene, e Sherlock nero con due, vi lascio parlare" fece il biondo

Una volta che John giunse in cucina, i due cominciarono a bisbigliare.. "Irene, che diavolo ci fai tu qui? L'intero Regno Unito è alla tua ricerca.. E tu te la spassi così?"
"Bravo Sherlock, continui ad essere un genio.."
"Certo che sono un genio mia cara, non cambio mai" rispose a tono il più alto
"E invece sei cambiato Sherlock, te lo garantisco, avrai sempre le tue intuizioni brillanti, è vero, ma in fatto di relazioni sei cambiato molto.. Da quando è arrivato John.. Hai occhi solo per lui.. Ma se ne andrà, prima o poi tutti se ne vanno.."

Red Beard (Johnlock)❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora