Il torneo degli scherzi

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Una settimana è passata. Tra giochi, spiaggia, pulizie e quant'altro, è arrivato l'inizio del torneo più importanti creato dai miei cugini.
Il torneo degli scherzi.

Infatti... << Madames et messieures >> dice Tom. << Come tutti sapete, forse, oggi ha inizio il torneo degli scherzi che si terrà per due settimane >> continua Jackson.

<< Se non vi ricordate le regole >> prosegue Tom. << Ve le rispeghiamo >> conclude Jack. Quei due quando arriva questo torneo, iniziano a finirsi le frasi a vicenda.

<< Che cos'è il torneo degli scherzi? >> chiedono Harry e Ron.

<< Voi! Come osate dire quelle brutte parole!? >> drammatizza Jack.

<< Non disperare fratello. gliela faremo pagare >> lo asseconda Tom.

<< In pratica è un tempo di due settimane in cui ci facciamo scherzi a vicenda divisi in squadre. Loro sono i creatori di questo torneo e ogni anno ci fanno partecipare, che lo vogliamo o no >> spiega Stef.

Tom e Jackson iniziano a girare in torno a Harry e Ron in modo poco rassicurante. << Anche loro come Fred e George, adorano gli scherzi >> dico e nominando Fred, il viso di Ron si incupisce. Poi torna tranquillo. << Quindi io vado via di casa, dove i miei fratelli mi fanno scherzi a più non posso, e dovrei partecipare ad un torneo di scherzi!? >> dice.

<< Ho invitato pure Ginny, che mi ha chiesto se poteva venire anche George. dovrebbero essere qui tra poco. >> continuo senza prestare molta attenzione a quello detto da Ron che mi guarda con gli occhi di fuori. Mentre ho accennato il nome di Ginny, Harry si è illuminato. Le deve mancare molto.

<< Bene, bene, bene. La nostra cara Hermione ha invitato altre due vittime.... volevo dire altri due partecipanti >> fa Tom. sembra carino e dolce, ma sotto è quello più malefico.

<< Andiamo al mare? >> chiede Layla. << Sì dai, ci vediamo sotto tra mezz'ora >> risponde Mia.

Tutti si alzano per andare nelle rispettive camere a mettere il costume. Io invece vengo trattenuta da una mano che imprigiona il mio polso. Mi giro e trovo gli occhi di Stef penetrarmi.

<< Noi dobbiamo parlare >> mi dice, trascinandomi in salotto.

<< Sabato non abbiamo avuto il tempo di parlare di ciò che di dovevo dire >> continua lasciandomi il polso. << Giusto, scusami! >>. lui mi fa un sorriso dolce, uno di quelli riservati a poche persone. in cui io faccio parte.

<< Hai ancora il ciondolo della nonna? Quello che ti ha dato in eredità? >> chiede.

<< Certo. Mica me lo dimentico! >> gli rispondo. lui mi guarda speranzoso e fa un sorriso a trentadue denti. << Lo so di chiederti troppo, ma dovresti farmi esaudire un desiderio. Keira ha avuto una ricaduta e i miei colleghi non sanno che fare. Ti chiedo uno solo desiderio, sai che senza la mia draghetta non vivo >>. Lo so bene.

<< Se è solo questo lo facciamo dopo, se non ti dispiace. Vorrei vedere solo se funziona, non lo uso da un pochino >> gli rispondo. Non voglio vederlo triste. Lui annuisce e va in camera sua. Io sono già pronta. Inizio a piegare gli asciugamani che metto nella borsa a cui Mia ha fatto un incantesimo espansivo invisibile.

...

<< Signori e signore >> inizia Jack. << Vi informiamo che essendo iniziato >> prosegue Tom. << Gli scherzi potranno essere effettuati in qualunque posto e momento. Tranne quando sarete in bagno e si mangerà >> continua Jackson. Noi li guardiamo straniti. A loro non interessava se eri in bagno o no, eri comunque bombardato. << E non fate quelle facce. Non siamo degli animali >> ci risponde Tom.

<< Hermione! >>. Mi giro e sulla scaletta che porta alla spiaggia una chioma rossa mi saluta. << Ginny! >> urlo di rimando. Mollo la borsa a terra e mi precipito dalla mia amica che mi aspetta alla fine della scala. << Ginny! Mi sei mancata! >> le dico abbracciandola. << Anche tu cervellona >> mi risponde. << Dov'è George? >>.

<< Arriva, ha dovuto ampliare il suo baule perché gli è esploso in strada >> mi risponde scuotendo la testa. << Vieni, ti presento i miei cugini >> le dico.

<< Allora loro sono Mia, Layla, Stefan, Sarah, Tom e Jackson >> dico indicandoli. << Ragazzi lei è Ginny >>. << Ciao >> di Mia. << Ma come sei carina. Piacere Tom >> fa quest'ultimo con un inchino e un baciamano. Che sbruffone. Ginny sembra gradire infatti gli sorride. << Tom, ti do un consiglio. Non provarci con lei perché il qui presente Harry è il suo fidanzato, ed è un tipo abbastanza geloso. Non ti consiglio di metterti contro di lui. Sai, ha sconfitto Voldemort >> lo rimprovero. << Mi spiace per l'inconveniente amico, ma hai una bella ragazza. meglio se te la tieni stretta >>.

<< Ti ho già detto che è la sorellina minore di Ron? Bè ora lo sai. Fa attenzione >> e poi ci mettiamo a ridere.

Dopo ave steso i teli, ci dirigiamo in acqua. Noi ragazze entriamo piano piano, mentre i ragazzi si tuffano senza ritegno schizzandoci. I mie cugini hanno detto che il torneo è iniziato quindi... nessuno mi vieta di iniziare. Io, Mia, Layla e Sarah ci diamo un occhiata e poi con un incantesimo di levitazione li facciamo salire in cielo circondati da una bolla d'acqua.

Vanno su, vanno su... fiche no decidiamo di farli scendere e... BOOM!!! Si ritrovano in acqua schizzando da per tutto. Le loro faccia sono epiche. << AHAHAH!!!! Che facce!!! >> dice Sarah. << Epiche!! >> commento io. << Da schiattare!! >> continua Layla. << Troppo forti!! >> finisce Mia. Ginny cerca di trattenersi, con pochi risultati. I ragazzi ci guardano male. Poi Tom, Jackson e Stef si fiondano su di noi. Jack prende in spalla Sarah, stessa cosa fanno Tom (con Layla) e Stef (con me e Mia). Dopo ci buttano in acqua senza il minimo ritegno. << AHHH!!!! Ma siete pazzi!? Potevamo finire male! >> sbraita Mia, e non ha tutti i torti. Noi li abbiamo fatti atterrare a largo così che non si facessero male. Ma per poco Mia non prendeva in testa un sasso. << Ha ragione, lei stava per spaccarsi la testa su un sasso >> la difendo. << Bè staremo più attenti >> ci risponde Jack.

Dopo questo spiacevole quasi-incidente, ricominciamo a giocare. Più di una volta ho cercato di spingere Stefan per farlo andare sott'acqua, ma niente! E' peggio di un sasso. non si muove. rimane lì fermo come una statua di marmo. Intanto le mie intenzioni mi si sono ritorte contro, perché vedete io (al contrario della statua di mio cugino) son più bassa e più gracile, e lui si è divertito un mondo a farmi le calate.

Pure mentre rideva di me ci ho provato in vano. Poi mi sono arresa.

Tornati a casa ci siamo tutti cambiati e naturalmente, è avvenuto un altro scherzo.

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