Caro Diario...
Oggi è il giorno dopo il mio compleanno. È stato un compleanno mozza fiato. Mi sono svegliata che erano tipo le 9.00 cosa che mi capita di rado nonostante in estate potrei dormire tutta la mattina, comunque mi sono svegliata e senza pensarci due volte ho preso il cellulare e ho dato un' occhiata sui social e ho risposto ai vari messaggi di buon compleanno sui social e non. Poi mi sono alzata e sono andata in bagno, dal piano di sotto come tutti i giorni non si sentivano rumori ero di nuovo solo in casa anche il giorno del mio compleanno però non mi dispiaceva affatto anzi. Una volta arrivata in bagno mi sono lavata la faccia e sciolti i capelli e pettinati e attorcigliati in uno chignon sono tornata in camera e ho preso roba intima pulita e sono andata in camera di mio fratello per rubargli dei pantaloncini sportivi che mi andavano grandi e sono ritornata in camera a prendermi una maglia da abbonarvi sui pantaloncini. Ritornata in bagno mi sono fatta una doccia e mi sono lavata i capelli. Mi sono asciugata e cambiata e ho avvolto i capelli in un turbante per farli asciugare nonostante dopo gli avrei asciugati anche un po' con phon. Sistemato il bagno e la camera ho preso il telefono e sono scesa di sotto. Si sentiva un profumo di panchake era un profumo strano forse gli aveva preparato la mamma per il Week end o forse per il mio compleanno. Arrivata in fondo alle scale c'era un borsone che sembrava quello di Giovanni ma era un po' impossibile dato che era all'università quindi sono andata in cucina appiccicata al telefono è quando alzo gli occhi trovo mio fratello seduto sull'isola a mangiarsi i miei panchake, la mia colazione insomma. Ci pensai su e la gioia di rivederlo lasciò stare la fame, perciò presi un piatto, tovaglietta e posate e mi sono apparecchiata la colazione. Ho versato del succo Ace in due bicchieri uno per e uno per Giovanni che intanto mi chiedeva cosa ci facevo con i suoi pantaloncini e mi raccontava degli esami ecc. Lo ammetto non gli prestano grande attenzione volevo solo rilassarmi e fare niente. Una volta che mi sono seduta accanto a lui sulla isola della cucina abbiamo cominciato a parlare e mi disse qualcosa come oggi ti porto con me a fare non ho capito cosa. Una volta finita la colazione Giova ha lavato i piatti e io mi sono buttata sul divano e ho acceso la tv e ho messo i nostri cartoni preferiti i Simpson magari siamo grandi per certe cose ma i Simpson sono i Simpson ci siamo seduti e ci siamo fatte due risate mia madre e mio padre mi avevano riempita di messaggi; mia madre era di turno anche oggi in cardiologia e mio padre aveva il giorno libero nonostante lo studio di architettura era il suo però, nonostante ciò non sapevo dove fosse alla Giovanni disse che papà era andato in un paesino a fare un sopralluogo. Finiti i Simpson erano già le undici allora ritorna di sopra e mi cominciai a preparare per il pranzo di compleanno che facevamo ogni anno a tutti i compleanno di un componente della nostra famiglia. Faceva un caldo bestiale non sapevo cosa mettere finché non suonò il postino scesi di corsa le scale e supera i Giovani che stava andando ad aprire arrivai dinanzi la porta e firmai il pacco...era l'ordine che avevo fatto con i saldi su internet bei negozi americani. Presi un coltello e aprii il pacco iniziai a cacciare fuori i vari capi e mio fratello seduto accanto a me sul pavimento scuoteva il capo a ogni capo che tiravo fuori. Mi faceva ridere il suo comportamento anche quando vedeva uno dei top che ho comprato e li prendeva per osservarli dicendo:《no gioia questo no lo metti non vorrei che qualcuno si faccia film su di te》, morivo dal ridere. Suonò il campanello e Giovanni si alzò per andare a rispondere. Ci c'era dietro la porta?? Andrea con un mazzo di rose rosa e gialle!! Giovanni rimase bloccato e io mi alzai e andai davanti la porta, mi saluta e io lo invito ad entrare, intanto gli presento Giovanni che lo squadra da sotto a sopra come fosse un alieno. Di fatto non era abituato a vedere un ragazzo della sua età che ci provava con me tanto da portarmi i fiori a casa; era abituato a vedere i ragazzi o della mia età o poi piccoli portarmi i fiori, cioccolatini e peluche ma erano bambocci o non mi interessavano affatto. Lo feci accomodare e gli ofri un caffè e dei biscotti ma lui disse che era passato solo a farmi glibaiguri e che doveva tornare a studiare per l'ultimo esame dell'anno. Lo ringraziai per i fiori e si diresse verso la porta d'ingresso. Una volta uscito Andrea mio fratello mi riempì di domande e gli dissi che era solo un amico della palestra e avevo un certo interesse per lui. Cosa che aveva capito ma che voleva la mia conferma. Cavolo! Erano le dodici e non eravamo ancora pronti per il pranzo. Grondai a Giovanni:《scemo sbrigati mamma e papà hanno detto che all'una dovevamo essere pronti e ancora non ci prepariamo non ce la farò mai per l'una!》e lui:《io in due minuti sono pronta il problema è il tuo!》. Corsi di sopra lasciando il pacco con gli abiti per terra in salone, tanto Giovanni avrebbe raccolto tutto e lo sapevo a maggior ragione oggi che era il mio compleanno. Arrivata in camera mi accorsi che avevo lasciato l'iPhone giù corsi giù lo ripresi e sali. Corsi in camera e andai in bagno a lavarmi la faccia e i denti e a mettermi la crema. Tornata in camera andai nella cabina armadio e presi un vestito rosa con una gonna che arrivava un po' sopra il ginocchio e mi misi delle zeppe blu con il cinturino argento come la cinta in vita del vestito. Andai in bagno e mi iniziai a truccare era già l'una e non ero ancora pronta, mi ero ammal'appena vestita e preparata la borsa. Mentre mi truccavo entrò Giovanni e mi disse che mamma e papà erano già al ristorante e che noi gli avremmo raggiunti in auto appena fossi pronta. Mi sembrava una buona idea perciò mi affreattai a prepararmi e scesi giù. Prima di scendere però mi sono fatta qualche foto e ho ripassato il rossetto. Appena scesi immaginai la reazione di mio fratello vedendomi truccata e con i tacchi, diceva sempre che ero bella con poco. Mamma mi chiamò e mi chiese se ci eravamo avviati per raggiungerli allora Giovanni che aveva già preso la macchina in garage uscì e chiuse la porta. Mio fratello aveva una Cinquecentoelle bianca che usava sempre con il tettuccio che si apriva. Era piacevole stare in auto con il tettuccio aperto e la musica il vento tra i capelli. Entrati in macchina Giovanni ha cominciato a parlare tra una chiamata e l'altra dei nostri genitori e mi disse che aveva conosciuto una ragazza all'università che si chiamava Meredit e che era londinese che sta studiando in Italia letteratura italiana. Mi aveva detto che era attratto da lei per la sua semplicità e la sua grinta. Non ero sorpresa dal fatto che avesse interesse per una ragazza però ero un po' gelosa di perdere mio fratello in un certo senso. Il ristorante era vicino il mare perciò costava circa un'ora da casa. Appena arrivammo e parchegiammo trovammo mamma e papà seduti sulla veranda a bere una Coca Cola. Ci avicinammo e ci portarono al tavolo che avevano prenotato. Ci mangiamo un antipasto di pesce e ravioli con anice e salmone e per secondo frittura di pesce poi una coppetta di gelato. Parlammo tutto il tempo di tutto tranne della questione motorino. Avevo il patentino ma non il motorino si ostinavano a compratelo per paura. Finito il pranzo andammo in spiaggia a fare due passi nonostante mamma era di turno alle 16. Tornammo a casa alle 16 e mamma si deve una doccia ed andò in ospedale io, papa e Giovanni restano a casa. Io mi lava i e mi misi gli indumenti della mattina e mi stesi sul letto a sorseggiare acqua fresca. Mi addormentai e mi svegliai che erano le diciotto e trenta circa e dato che non avevo programmi per la serata pensai di riaddormentarmi ma il telefono squillò e risposi alla chiamata di Jessica che mi invitava a mangiare una pizza da Italia food, una pizzeria in centro, carinissima. Accettai malgrado faceva caldissimo e avevo ancora sonno. Mi preparai e mi misi un abito giallo con la stampa con le margherite, un paio di scarpe alte blu con il tacco a spillo, una borsa a tracolla bianca. Nonostante non avessi voglia di prepararmi, mi vestii bene perché mi piaceva preparmi e sistemarmi. Alle ventuno ero pronta Jessica mi passò a prendere in auto e io scesi di corsa giù per le scale; salutando mia madre e mio padre che erano seduto sul divano a guardare un film e a mangiare pizza d'asporto. Mio fratello era sparito chissà dove, era tutto normale però perché quando tornava a casa era più il tempo che stava fuori casa che quello che stava in casa, é sempre in giro con gli amici del liceo o quelli dell'università che vivono nel nostro paese. Scesa si casa Jessica mi aprì la portiera dell'auto e io salii. Arrivati al locale il cameriere ci indicò un tavolino e noi ci accomodammo. Dopo un po' una cameriera ci portò il menù e noi iniziammo a sfogliare le varie pagine del menù. Ad un certo punto alcuni miei amici si accomodarono a dei tavoli più avanti pensai ad una coincidenza finché piano piano non entrarono altri miei amici e non cominciai a sospettare di una festa a sorpresa. Stavano per portarci la pizza quando i miei amici cominciarono a cantare la fatidica canzoncina 《tanti auguri a te....》. I miei sospetti non erano sbagliati mi avevano preparato una festa a sorpresa. Piano piano entrarono tutti i miei amici della parrocchia e quelli della scuola. La festa cominciò di lì a poco e ci fu chiasso e divertimento che continuò fino a tardi. Prima del taglio della torta arrivarono i miei genitori e mio fratello. Tagliai la torta e aprii i regali. Quando tornai a casa era notte fonda e il vialetto sembrava più stretto del solito, pensai che forse era l'effetto dell'alcol ma quando mi avvicinai verso la porta notai che c'era una bellissima Vespa non riconobbi da subito il colore ma era bellissima!! Non potevo crederci; i miei genitori mi avevano regalato una Vespa! Mitico! Rientrai e mi misi subito a dormire. Neanche il tempo di posare pacchi e pacchetti che ero crollata. Stammatina mi sono svegliata e ho trovato le chiavi della Vespa sul comodino vicino al cellulare. Sono scesa giù e mia madre con un sorriso raggiante mi disse:《 Sorpresa!》 Era chiaro che si riferiva alla Vespa. Mi disse che l'avevano scelta da un po' ma che avevano paura a darmela così si sono decisi e anno approfittato del compleanno per darmela. Fatto colazione siamo salite sopra a rivedere i regali e sistemarli nei vari ripiani. Oggi sono stata in oratorio tutta la giornata per il Grest, che bello rivedere i piccoli trasformati in grandi e i grandi in adolescenti.N.P. Spero che questa parte vi piaccia!
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Solo per tre mesi (SOSPESA)
RomanceCiao a tutti... Io sono Rebecca e mi piace scrivere. Pertanto vi propongo la mia storia. Certo non è perfetta ma è solo l'inizio. La storia è un diario, quello che io da bambina chiamavo "diario dei segreti", dove Erika la protagonista racconta le...