capitolo 26

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"KNOW YOU WANNA SEE ME NEKI NEKI NEKI" urla Hayley

Sbuffo e mi allontano da loro, non voglio diventare sorda.

"Non sei brava ad imitare Rihanna" ridacchio prima di andare via

Sono passati ormai 4 giorni dal nostro arrivo e detto sinceramente, voglio restare qui.

Adoro la natura e soprattutto se si tratta di quella di Los Angeles.

La mia famiglia un po' mi manca, ma alla fine a chi non mancherebbe.

Senza farmi vedere prendo la strada che arriva al piccolo ponte.

Appoggio i gomiti sul legno ormai rovinato e inizio a pensare.

Cosa sarebbe successo se non fossi venuta qui? Se Jacob non fosse mai entrato in casa mia? Se mia sorella non fosse mai scappata?

"Ehi" dice Jacob dandomi una pacca sul culo

Adesso scoppio.

"Lasciami stare" dico fredda

"Ti ho fatto qualcosa?" Mi chiede leggermente preoccupato

"Sinceramente? Mi sono scocciata di essere usata come un oggetto. Ho dei sentimenti, Jacob. Non voglio essere usata, non voglio soffrire più di quanto lo stia già facendo in questo momento.
Noi siamo semplici amici, forse. Non puoi venire da me e baciarmi, palparmi il culo e chiamarmi con dei nomignoli che nemmeno nei film porno dicono. Sono stanca di essere usata" dico, con qualche lacrime che scorrono sulle mie guance

"Tu.. tu non mi ami veramente, non ti piaccio. Mi usi e basta. So cosa vuoi da me. Vuoi che io faccia sesso con te, ma no, te lo puoi scordare" continuo

"Zoe-io" dice ma lo fermo

"Basta fingere Jacob" dico abbassando lo sguardo

Lui continua a non capire, diamine quanto è tenera quella faccia.

Faccio un respiro e continuo a parlare.

"Penso sia meglio prenderci una pausa da quello che sta accadendo. È meglio dimenticare l'uno dell'altra. Per il nostro bene" dico allontanandomi

"Io- io non mi scorderò mai di te" dice con la voce spezzata

faccio un respiro e continuo a camminare verso la postazione di Joey.

Ero arrabbiata o meglio, delusa, e mi sono sfogata con Jacob.

Non dovevo ma ormai ho fatto il mio danno, non posso farci più niente.

In fondo quello che ho detto lo pensavo da parecchio tempo, e solo oggi ho avuto il coraggio di dirglielo.

Busso alla porta della sua postazione e mi viene ad aprire lui, senza maglia, i capelli disordinati e gli occhi che si aprono a stento.

Il piccolo sorriso che era sulla sua faccia si trasforma in una faccia confusa quando nota delle lacrime.

Mi fa entrare e mi stendo sul letto.
La stanza è vuota, immagino che gli altri ragazzi in camera con lui stiano facendo delle attività.

"Cosa è successo?" mi chiede mettendo una mano sulla mia spalla

"Io e Jacob.. come dire.. abbiamo preso delle distanze" dico

"Seria?"

Annuisco.

"Odiavo il fatto di non essere nessuno per lui. Lui mi usava e basta, ha giocato con i miei sentimenti. Non ti sentiresti male se una persona ti dicesse di provare qualcosa per te, o di amarti ma infondo sai che non è vero? Negli occhi non c'è quella scintilla che te lo fa capire, e infatti in lui non c'era. La scintilla si vedeva solo quando mi palpava il culo." dico

"Aspetta.. ti palpava il culo?!" Chiede arrabbiato

Annuisco.
"Io lo uccido" dice serrando i pugni

Gli prendo la mano e la stringo forte.
"Non farlo, di prego" dico

Le lacrime non cessano di uscire.

"Ho bisogno di dirti delle cose, alcune brutte e alcune belle" dice accarezzandomi i capelli

"La bella notizia è che mia madre è incinta, ho saputo che anche la tua lo è. Forse loro sono davvero destinati a passare la vita insieme, forse loro si ameranno veramente, non credi?" Chiede e io annuisco

"La brutta notizia è che ho visto tua sorella qui, non voglio spaventarti" dice

"Devo andare da lei" dico alzandomi velocemente

"Vengo con te" dice mettendosi velocemente una maglia

Busso alla sua postazione.
Joey mi prende la mano e me la stringe
"Qualunque cosa accada. Io ci sono sempre" dice, poco prima che la porta venga aperta

"Ciao ragazzi, posso esservi d'aiuto?" Chiede Mike, nonché ragazzo di mia sorella

Come non conoscerlo, aveva messo incinta mia sorella e l'aveva costretta a scappare con lui.

"Cerco Vanessa" dico seria

Lui annuisce e chiama mia sorella che arriva dopo pochi secondi.

Ci vede e sorride
"Entrate pure" dice facendoci passare

"A cosa devo la vostra presenza?" Chiede, facendo la parte della finta tonta

"Oh dai, ma seriamente non riconosci tua sorella?!" dico furiosa

"Z- zoe?" Chiede

Annuisco e subito mi abbraccia
"J-Joey" dice, per poi abbracciarlo

"Come sei cresciuta" dice accarezzandomi i capelli

Prendo un respiro e parlo.
"Ho visto te, mamma e papà parlare. Non sono cieca e tantomeno demente" dico

"Sei arrabbiata con me perché sono scappata? L'ho fatto per il mio bene, e se credi che Mike mi avesse costretta, beh no. Sono stata io a convincerlo. Lui mi è sempre stato accanto, è un ragazzo davvero gentile" dice

"Sono cresciuta, Zoe. Ho riconosciuto i miei sbagli e ho deciso di scusarmi con papà e mamma" continua

"Ma quindi loro sapevano che saresti venuta qui?" Chiede Joey

"Si, e hanno deciso di mandarci anche Zoe" risponde tranquilla mia sorella

"Sapevano che Joey mi avrebbe vista e di conseguenza l'avrebbe detto a te. Sei stata tu a venire, loro non volevo interferire con noi. Mi dispiace, mi sono davvero comportata come una bambina" dice

"N-non importa" dico

"Ci vediamo a New York" dice, poco prima che uscissimo dalla loro postazione
















Questo capitolo è orribile, ma avevo bisogno di far succedere qualcosa :)

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