capitolo 40

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"Pronta?" mi chiede Jacob, seduto sul sedile posteriore della macchina guidata da suo papà

Annuisco senza dire parola.

"Non essere agitata" dice prendendomi per mano.

"Ci proverò"

"Non farete nulla di sconcio, vero?" chiede il padre di jacob, facendo attenzione alla strada

Le mie guance diventano rosse in meno di un secondo.
Vorrei dire una battutina a modo mio, della serie "Già fatto, non ti preoccupare" , ma devo regolarmi, é suo padre.

"Quante volte te lo devo ripetere? Non ti prometto nulla" ridacchia il figlio

Dopo circa trenta minuti arriviamo alla stazione, prendiamo gli zaini e salutiamo Rolf.

"Grazie mille per averci accompagnato" è stata l'unica cosa che sono riuscita a dire prima che Jacob mi prendesse per mano e mi trascinasse per mezza stazione

"Corri" dice indicando il treno

Annuisco e in meno di un minuto saliamo finalmente sul treno diretto a Miami

"Joey e Leila saranno felici di rivederti" mi dice

Annuisco e continuo a guardare il panorama

"Ok, ho capito. È un giorno no"

"Come? No. Adoro guardare il panorama" ridacchio

Mi fa cenno di sedermi accanto a lui, e così faccio.

Mette un braccio attorno alle mie spalle, una posizione troppo comoda.
Infatti mi addormento subito.

"Zoe, siamo arrivati" dice Jacob scuotendomi più volte

Apro gli occhi e li sbatto più volte per focalizzare l'immagine.

Scendiamo dal treno e ci avviamo verso l'hotel.

"Come hai fatto a prenotare una camera se siamo entrambi minorenni?" ridacchio

"Conoscenze" fa spallucce

Scuoto la testa ed entriamo nella hall dell'albergo.

La ragazza che ci porge le chiavi della camera sorride non appena vede Jacob, ammetto di essere leggermente gelosa, anche se è molto più grande di lui.

Prendiamo l'ascensore e faccio una foto, come per ogni specchio che trovo nel mio cammino.

La camera è abbastanza grande per essere solo per due persone.

Mi butto automaticamente sul letto, muovendo le braccia come se stessi facendo un angelo nella neve.

"Possiamo andare da Joey?" chiedo

"Come vuoi" risponde
"Almeno la sai la strada?" mi chiede una volta arrivati in spiaggia

"Si, almeno credo" ridacchio
"Mi ricordo che abita in una villetta vicino alla spiaggia" continuo

"Ma non ricordi quale" finisce la mia frase

"Esattamente" dico, fermandomi sul posto

Lui scuote la testa e mi prende per mano.
Ogni volta le stesse sensazioni.

Si ferma a casa sua, per quello che ricordo, per poi suonare al campanello

"Mi aveva scritto il suo indirizzo" dice come se mi avesse letto nel pensiero

"Zoe? Jacob?" dice incredulo sulla porta

fuck me daddy; jsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora