capitolo 37

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Mi alzo, stranamente con un sorriso stampato in faccia.

Prima di scendere a fare colazione mi vesto, una felpa e dei pantaloni di tuta.

Vado in bagno, costatando di avere i capelli peggio del nido della Maino
a/n: non la odio :)

Non mi importa.
Nonostante le occhiaie che arrivano fino sotto terra, il nido al posto dei capelli e gli occhi che quasi non riesco ad aprire dal tanto sonno, mi sento bella.

Quella sensazione che si prova soltanto quando qualcuno ci tiene davvero a te.

Ti senti bella, non solo esternamente, come se l'anima si risvegliasse più carica di sempre.

Quando finalmente pensi di fare le cose giuste e scegliere le persone adatte.

Quando capisci che il mondo ti sta sorridendo ed è dalla tua parte.

Il modo in cui il tuo corpo reagisce quando lo vedi camminare verso di te, il sorriso che si forma automaticamente sul tuo volto e le guance che si colorano di rosso.

Il modo in cui il tuo cuore accelera quando lui si avvicina per lasciarti un leggero bacio.

Tutto questo non si prova in un solo giorno.

Sono sensazione che si accumulano strada facendo, come una casa in costruzione.
Pezzo per pezzo.

Poso il pettine nell'apposito ridetto per poi scendere a fare colazione.

"Cos'è questo sorriso? Jacob si è rivelato, finalmente?" scherza mia madre

Non rispondo e mi siedo.
"Eccitata per domani?" mi chiede mio padre

"Perché? Aaah" dico, ricordandomi del mio compleanno
"È solo il mio compleanno" continuo con completa indifferenza

Mi arriva un messaggio e mi maledico mentalmente di non avere il muto in un momento come questo.

'Jacob: ti vengo a prendere verso le 8pm, il posto è una sorpresa'

Sorrido e scuoto la testa
'Zoe: quindi questo è un appuntamento?'

'Jacob: esattamente'

"Allora? Potresti degnarci almeno di risponderci?" mi chiede mio padre, particolarmente irritato

Devo ricordare a mia madre di preparargli una camomilla la mattina.

"Stasera non ci sono, jacob mi ha invitata per un appuntamento" dico

Subito mia madre si alza, corre verso di me e mi abbraccia felice.

"Mamma, non mi ha chiesto di sposarlo" ridacchio

"Devi fidarti di lui, è un bravo ragazzo" dico a mio padre, lasciandogli un bacio sulla guancia

Prendo una borsa, infilo velocemente le mie vans e saluto i miei con un semplice
"Vado da Kait" urlato, probabilmente mi avranno sentito anche in norvegia.

Cammino fino ad arrivare a casa della mia amica.

Vado dal retro e prendo le chiavi di scorta che Kait mette solitamente sotto al tappetino.

fuck me daddy; jsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora