VECCHIE CONOSCENZE

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~GIGI'S POV~

"Allora come va? Anche se a vederti direi che stai una favola, come sempre" Cameron parla sicuro di sé con un cocktail in mano.

"E tu sei un ruffiano. Come sempre" sorrido al mio vecchio amico. Anche se amico non è proprio la definizione adatta.

"Non mi ricordo di averti invitata. Anche se ovviamente mi fa piacere che tu sia qui" mi guardo intorno, certo! È casa di Cameron. Come ho fatto a dimenticarla?

"Sono venuta con Zayn" dico. E vorrei aggiungere che è uno stronzo e mi ha lasciata da sola ma evito.

"Malik? Ah allora è vero quello che si dice in giro"

"Cioè?" Chiedo curiosa.

"Che ve la intendete" mi fa l'occhiolino e mi mette un braccio intorno alle spalle.

"Ma adesso divertiamoci, siamo ad una festa!" Andiamo in pista e balliamo. Non ricordavo quanto fosse divertente Cameron. Fa tiri ridicoli mentre balla e io non posso fare a meno di ridere.

A metà serata però penso di aver bevuto troppi cocktails perché comincio a non capirci più molto.

"Come here rude boy, boy
Can you get it up
Come here rude boy, boy
Is you big enough
Take it, take it (yeah)
Baby, baby (yeah)
Take it, take it (yeah)
Love me, love me (yeah)" cantiamo e balliamo sulle note di Rude Boy di Rihanna e mi sto proprio divertendo.

"I like the way
You touch me there
I like the way
You pull my hair
Baby, fight
Don't feel it
I ain't faking
No, no

I like
When you tell me
Kiss it there
I like
When you tell me
Move it there"

Anche Cameron è ubriaco e forse le vecchie abitudini sono dure a morire.
Le sue mani scorrono sul mio corpo e io non me ne accorgo neanche, è un attimo le sue labbra passano dal mio collo alla mia bocca.

Ad un tratto però qualcosa o meglio qualcuno mi stacca da Cameron.

"Ehi!" Protesto.

"Ma che cazzo fai?!" Zayn mi tiene in piedi e guarda Cameron.

"Ci stavamo soltanto divertendo" ride Cameron.

"Divertiti con qualcun altro" Zayn mette un mio braccio attorno al suo collo e mi aiuta ad uscire da quella casa.

"Tanto non riuscirai a portarmi in moto" rido come un idiota e lo abbraccio.

"Anche se non mi dispiacerebbe mettermi in quella posizione un'altra volta, o in qualsiasi posizione tu voglia" rido di nuovo. La mattina dopo mi sarei pentita di tutto ma l'alcool non è una cosa che riesco a controllare.

"Ho chiamato Jason, forza sali sull'auto" sono ancora abbracciata a lui e mi rifiuto di muovermi.

Sbuffa mi prende a sposa e mi infila nei sedili dietro cercando di evitare i miei calci. Si siede davanti e partiamo.

"Dove la portiamo signore?" Chiede Jason.

"A casa sua" risponde. Mi lamento e dico che non voglio tornare a casa.

"Portami a casa tua" lo supplico evidentemente annebbiata dall'alcool.

"No" risponde secco.

"E perché?" Chiedo quasi dispiaciuta.

"Perché potrei fare cose di cui poi tu ti pentiresti" non faccio in tempo a rispondere che mi addormento.

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