Capitolo 22

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I giorni passano, tutto sembra cambiato o forse sono io che sono cambiata, non so non lo capisco.

Oramai sono settimane che non sento neanche Jesús e Daniel se non per il buongiorno... mi sento troppo sola, non ho nessuno con cui confidarmi.

La mattina esco e vado a scuola, il pomeriggio lo passo sui libri e la sera sto davanti alla tv. Non ho più una vita sociale o forse sono così terrorizzata da tutto ciò che é successo ultimamente che preferisco stare chiusa in casa da sola. Certe volte la solitudine é la migliore compagnia, l'unica che almeno non ti tradisce ma che pian piano ti distrugge ma a questo punto della mia vita mi chiedo a chi mai freghi di come sto.
É da giorni che sto facendo scemenze su scemenze, decido di fare una cosa e finisco per farne un'altra;
sono giorni che a volte rispondo agli snap o a qualche messaggio di qua o di la di Katrin e lei visualizza soltanto e la domanda che mi faccio é: perché continuo ad abbassarmi continuamente? Perché continuo a dimenticare le parole di Jesús? Anche sta mattina le ho risposto ad una storia... per ora non ho ancora visto se mi ha risposto o no ma dubito fortemente.
Prendo il telefono e guardo... ancora quel VISUALIZZATO.

M'irrigidisco, sono così arrabbiata che non mi contengo e tirò un pugno al muro. Fa male, tanto, ma non quanto vedere come mi sta ignorando.
Il polso é già abbastanza gonfio per tutti i pugni tirati nelle scorse settimane e con quest'ultimo ho peggiorato la situazione... sta sanguinando ma non m'importa. Mi siedo in un angolo della stanza e piango fissando il mio polso e col sangue che cola senza rendermene conto scrivo sul pavimento: "Mi mancate {L&K}"

Non sopporto più questa situazione, non sopporto più neanche questo continuo ferirmi... in preda al panico scrivo velocemente a Jesús sperando in una sua risposta; ho bisogno di sentirlo, ho bisogno di confidarmi e devo assolutamente parlargli e sentirmi consolata.

Prendo ancora una volta il telefono e a fatica scrivo: "Jesús devo parlarti... é urgente per favore rispondimi quando puoi."

Il suo ultimo accesso é di 4 giorni fa... io... cosa faccio?
Sono così persa nel mio dolore e nel panico che mi rannicchio e chiudo gli occhi quando immediatamente sento il mio telefono vibrare.
É lui... accetto la chiamata e rispondi con voce rotta dalle lacrime.

" S...sus c..ciao. "

" Ehi piccola principessina che succede? Stai bene? Cos'é successo? Che hai alla voce? Perché mi hai detto che volevi parlare urgentemente? Ti é successo qualcosa? É successo qualcosa ai tuoi genitori o fratelli? " mi chiede allarmato.

" J... Jesús " é l'unica cosa che riesco a dire piangendo.

" Dimmi ALIII parla per favore che mi sta salendo l'ansia! " dice lui.

" Si é successo qualcosa... " dico silenziosamente.

" A chi piccola? A CHI? " dice sempre più in panico.

" A me... "

" Alisha che diavolo ti é successo? MI SPIEGHI? " risponde alzando il tono di voce.

Non ho le forze di rispondergli e non so perché taglio la chiamata. Dopo neanche 10 minuti mi ritrovo altre sue 50 chiamate.
Devo parlagli... e ora l'ho messo anche in panico. Che STUPIDA CHE SONO.

Richiamo Jesús e tutto d'un fiato gli dico: " Jesús scusami davvero non dovevo scriverti, non dovevo disturbarti scusami davvero. Tu sei un cantante e hai una vita occupatissima e non posso stare sempre qui a parlarti e farti perdere tempo con i miei inutili problemi. Salutami Dani e digli che mi manca tantissimo e che se riesco un giorno lo chiamerò. "

" ALISHA MI STAI FACENDO ARRABBIARE LO SAI VERO? Tu sei più importante e per te non perdo tempo e lo sai! Ora spiegami che ti è successo! PER FAVORE!" dice con tono irritato.

La Distancia No PerdonaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora