•Capitolo 4•

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"Beh...ho voglia di parlaci,sai...per fargli capire quanto tu sia innamorata di lui!" Scarico la tensione in un sospiro e guardo la mia 'amica' preoccupata. Si,non ho avuto il coraggio di dirle ciò che avevo intenzione di dirle,devo trovare un alternativa più facile,così non ci riuscirò mai.
"Dove sta il problema amore? Puoi farlo quando vuoi,mi sembra una cosa carina da parte tua!" Dice la ragazza che ho difronte,sfoggiando un ampio sorriso.
Cerco di deviare il discorso e ci riesco,parliamo di sport e danza. Dopo qualche minuto ci raggiunge nello spogliatoio Caroline, ci invita a partecipare alla sua festa di compleanno,domani alle  dieci di sera. Io e Imma accettiamo volentieri e ognuna di noi torna a casa poco dopo aver salutato la restante parte delle mie amiche.

Mi tuffo sul mio letto con lo sguardo fisso sul soffitto,ho fallito. Non sono stata capace di essere sincera con Imma,mi sento sempre più delusa da me stessa. Forse è meglio lasciare perdere,mi devo arrendere,non posso ottenere qualcosa giocando sporco,perciò decido di non giocare per niente. Basta,non m'importa più nulla.
Prendo l'iniziativa di studiare,visto che non lo faccio da ben tre giorni e sarebbe ora. Apro il mio computer e inizio a ricercare,leggo per molto tempo ma non capisco il significato del testo: la mia mente è altrove,non sono ancora collegata con la realtà. Ci vorrebbe qualcosa per distarmi e per tirarmi su,sto pensando a qualcosa di alcolico,ma non mi va di bere alcol in solitudine.

"Nemmeno dieci minuti e sono davanti casa tua" Mario non perde mai tempo quando si tratta di alcol. Come migliore amico è il numero uno,non si approfitta mai di me,ci comportiamo come se fossimo fratello e sorella,fra di noi c'è un bel rapporto. Siamo sempre pronti a consolarci l'un l'altro,la sua presenza mi è sempre d'aiuto,è come se avesse il potere di portarmi via dal buio in cui mi ritrovo.
Dopo 10 minuti sento il campanello di casa suonare,apro e me lo ritrovo nella stanza su due piedi. A casa non c'è nessuno e questo gli permetterà di fare il comodo suo,come al solito.
"Allora,cosa si beve?" Chiede ironico sotto il mio sguardo assassino.
"Quello che troviamo" ribatto,facendolo cadere bruscamente dal mio letto appena sistemato. Lo conduco in cucina e afferro una bottiglia di Whisky,ne verso un bicchiere a testa e mi siedo difronte a lui.
"Novità? Non ascolto le tue lamentele da troppo tempo,tutto okay? Chiede sorseggiando.
Ho bevuto troppo velocemente,mi gira la testa e ho i pensieri confusi,non credo riesca a dire qualcosa di sensato ma penso solo alla faccenda di Stefan. "Voglio Stefan" rido a crepa pelle e non riesco a capire perché,trovo divertente la situazione,Mario è così buffo oggi!
"Ma tu sei fuori! Sta con Imma e succederebbe un casino se lei lo sapesse" grida contro di me,facendomi irrigidire. Lui mantiene abbastanza bene l'acol e non è ancora ubriaco quanto me,ha bisogno di altri due o tre bicchieri. Io invece mi sento già ubriaca e continuo a ridere,sono felice,non ho il solito pensiero di Imma per la testa,voglio Stefan e basta,questo mi rende felice. Infilo i tacchi e prendo la borsa,mi dirigo verso la porta ma Mario mi afferra dal polso stringendo forte la presa.
"Dove cazzo stai andando ora?" Sbraita a poca distanza dal mio viso.
"Da Stefan! Lasciami,mi fai male!" Dico.
Non ho nemmeno il tempo di ribattere che mi ritrovo già seduta sul divano. Mi sta irritando ora,l'ho invitato per bere,non per farmi da papà.

Un'ora dopo mi ritrovo con Mario al mio fianco sul divano,non capisco che ci faccia qui e che cosa sia successo. "Che ci fai tu qui?" Chiedo rilassata,con un filo di voce. "Eri ubriaca e volevi uscire di casa per andare da Stefan,ti ho fermata e ho fatto in modo che ti addormentassi" risponde dolcemente,quasi mi sembra un uomo saggio!
Lo ringrazio per il suo gesto,senza il suo aiuto sarei andata da Stefan e chissà cosa avrei combinato!
"Grazie" mi limito a dire,sono sorpresa dal mio atteggiamento,non ho mai fatto una cosa del genere. Non sono mai stata così terribilmente attratta da un ragazzo al tal punto da ubriacarmi.
Mario va via e il suo telefono squilla,lo ha dimenticato a casa mia. "Pronto" mi permetto di rispondere al posto suo,lo faccio spesso e non gli importa mai.
"Ehi zio,ci sei oggi? " Non capisco chi sia,non rispondo e cerco di riconoscere la voce.
"Ti aspetto in piazza,non mancare,è troppo importante" dice il tizio chiudendo la telefonata.
Cerco di rintracciare Mario per avvisarlo,ma non riesco,l'unico modo è presentarmi al posto suo. Afferro le chiavi della moto e accendo il motore,cercando di mantenere la calma.

You and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora