fire ; jake bugg

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Io e Gabriele siamo distesi sul grande telo mare che lui mi ha regalato oggi, nonostante non ce ne fosse affatto il bisogno ed io stessi arrossendo davanti a tutta la spiaggia, poiché un gesto del genere, così, davvero non me l'aspettavo. Ha una mano dietro il capo, usata come cuscino, e l'altra pericolosamente vicina alla mia, tanto che vorrei stringergliela con tutta la forza che ho nelle mie piccole mani. Non penso che un nome possa donare così tanto ad una persona, come lo fa con lui: è la vera incarnazione di un angelo, sceso direttamente dal paradiso, che ora si ritrova di fianco ad un semplice ragazzo. I suoi capelli color miele riflettono la luce della luna e sembra che siano dei fili d'oro. Così come i capelli, anche i suoi occhi sono illuminati dalla luna, che li fa sembrare anche più azzurri e profondi di quanto non siano mai stati. Ha un nasino così piccolo; le labbra sottili e l'espressione accigliata lo fanno sembrare concentrato sulle stelle cadenti, in questa notte di san Lorenzo, e di solito quando siamo assieme lui è perennemente sorridente e giocoso, anche quando, nei miei soliti momenti di imbarazzo mi impone di essere meno timido. Ha, mezza poggiata sul capo, mezza caduta a terra, la coroncina di fiori che con cura gli ho fabbricato, imparando dalla mia sorellina, e certo non mi sarei mai aspettato una tale reazione da parte sua; infatti, quando gliel'ho porta con le mani leggermente tremanti subito se l'è messa sorridendo e da allora non l'ha ancora tolta. Sono così fortunato ad essere il suo migliore amico, tanto che a volte mi viene da pensare che forse Dio esiste veramente, e che ha voluto farmi un regalo; socchiudo gli occhi e, dopo averlo osservato per l'ennesima volta, alzo lo sguardo al cielo, lentamente, cercando di assaporarmi ogni singolo istante. I nostri respiri sono lenti e quasi coordinati, però il mio cuore sta battendo alla velocità della luce e vorrei tanti sapere com'è il suo. Vedo la prima stella cadente della serata ed esprimo un desiderio, chiudendo gli occhi ed implorando che si possa realizzare. Ma ora, dato che non voglio avere paura, gli chiedo:
«Gabri»
«Sì?»
«Posso sentire il tuo cuore?» strizzando gli occhi mi preparo ad essere respinto, ma poi sento una presa sulla mia mano, che viene sollevata e posta sopra al suo petto caldo, e sto arrossendo violentemente, al solo pensiero che sia una leggera magliettina di cotone a dividerci. La sua mano è ancora sopra la mia ed è appoggiata dolcemente. Si riescono a sentire tanti battiti veloci, tanto che sembra che stiano scappando.
«Perché sta andando così velocemente?»
«Sarà che sono tanto vicino a te» e mentre lo dice lo sento che accelera anche di più, se possibile.
I minuti passano, e ancora non riesco a credere che il ragazzo che amo mi stia tenendo la mano, e che stia pian piano cominciando ad accarezzarla con il pollice. In sottofondo si sente il rumore del mare, delle onde che si infrangono a riva, e le stelle continuano ad essere più luminose che mai.
«Come mai sei scappato di casa stamattina?» gli chiedo
«Niente di importante; ho detto una cosa ai miei genitori e si sono arrabbiati con me»
«Be', se ti ha fatto correre via così in fretta, allora qualcosa di importante deve pur essere.»
«Hai ragione, scusami. E va bene, ho detto loro che mi sono innamorato di un ragazzo e hanno ben pensato di farmi una predica su come finirò all'inferno per questo. E non mi hanno nemmeno risparmiato le citazioni bibliche, gridandomi dietro che mi passerà, che è solo una fase!» finisce ridendo.
«Davvero? Io, però, ti ho sempre visto con ragazze, e mai con un ragazzo: c'è qualcosa di diverso?»
«Penso di sì. Sai, è il ragazzo migliore di sempre. È veramente bellissimo, ha i capelli corvini e gli occhi neri come la pece e profondi. Ed è basso e piccolino, ma non importa» lo vedo sorridere mentre si gira verso di me
«Seba»
«Sì?»
«Ti amo da morire»
«Anch'io»
Adesso siamo abbracciati sul telo mare, ho la testa sopra il suo petto e riesco a sentire il suo cuore anche meglio. Ci siamo anche baciati –non avrei mai pensato di dirlo- e giuro, anche se solo per quei momenti, sono riuscito ad assaporare il paradiso.
«Sebastiano, chi pensi le abbia messe le stelle nel cielo?»
«Tu»

2 a.m. storiesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora