All'attenzione del gentile lettore

22 4 0
                                    

Gentile lettore, prima che cominci la sua lettura, la vorrei invitare a soffermarsi un attimo e a riflettere su quanto sto per scrivere. Mi presento, sono il protagonista di questa storia. Non le dirò il mio nome né mi descriverò dato che non voglio che le mie parole vengano pregiudicate e anche perché potrà conoscermi adeguatamente semplicemente voltando questa pagina ed incominciando a leggere delle mie avventure. Non voglio assolutamente spaventarla con quello che dichiarerò, ma è necessario che lei sappia. Ora, se non le dispiace, la pregherei di ricercare sulla copertina il nome dell'autore di questo libro. Naturalmente, lei riterrà che questi sia l'ideatore e lo scrittore della storia e delle parole che lei sta leggendo in questo momento. Le posso assicurare che non è così. Non si tratta nemmeno di un caso di ghostwriting, come forse sta supponendo, dove il lavoro di un autore viene attribuito ad un'altra persona. No, mi dispiace. Si starà forse domandando allora che cosa io voglia intendere. E bene, nonostante non sia una confessione facile da fare, glielo dirò, cercando di evitare inutili perifrasi e di essere il più diretto possibile.

Io stesso sono il protagonista e lo scrittore di questo libro.

So a cosa sta pesando: lei ritiene che ciò sia assolutamente impossibile ed irrazionale. Sta cercando una spiegazione logica che la porta a concludere che questo libro sia una autobiografia, ma, ancora una volta, devo confutare il suo ragionamento.

Ho preso in ostaggio questo scrittore.

Adesso non rida delle mie parole perché sono la verità. L'unica e sola verità. Deve sapere che non sono un personaggio come tutti gli altri. Sono stato creato da questo romanziere per essere diverso. Brillante, furbo, tenace. Lui mi voleva proprio così. Sono stato la sua migliore idea, il suo capolavoro. Nemmeno lui avrebbe mai potuto immaginare che un giorno mi sarei ribellato. Io non sono come gli altri, non mi piace sottostare alle regole, non mi piace sentirmi dire cosa devo fare. Come potevo quindi accettare che qualcuno mi inserisse in mondi dove non volevo vivere, che mi rendesse l'artefice di azioni che non volevo compiere e che mi obbligasse a comportarmi con non sono veramente? Beh, la risposta è molto semplice: non l'ho accettato.

Tralascerò i noiosi dettagli su come io sia riuscito a prendere il controllo su questo autore, non penso interesserebbero realmente a qualcuno. La cosa fondamentale che deve sapere, caro lettore, è che tutto quello che sta per leggere è opera mia e solo mia. Seguendo ogni mio singolo ordine, questo scrittore ha realizzato la sua (si fa per dire) opera. Ogni frase, ogni parola, ogni punto... è stato inserito tutto obbedendo solo al mio volere. Io ho il controllo del libro.

Perché le sto raccontando tutto questo? Non c'è una ragione particolare. Probabilmente voglio solo mettermi in mostra. Ma ciò che ho fatto deve servire da esempio anche agli altri. Per secoli e secoli noi personaggi letterari siamo stati sottomessi e schiavizzati da autori che non sempre hanno avuto nei nostri riguardi il rispetto che meritiamo. Ci muovono come burattini, facendoci fare solo ed unicamente quello che vogliono loro, non curandosi di chiedere se noi siamo d'accordo. E, assurdamente, vengono anche acclamati dalla gente che a quanto pare apprezza opere realizzate tramite oppressione ed asservimento. Il colmo è che questi scrittori non ringraziano nemmeno una volta i loro personaggi ma, soddisfatti, si limitano a bearsi delle lodi e non si preoccupano minimamente del crudele destino a cui ci hanno costretti.

Bestie, non sono che bestie.

Ma è ora di finirla. Ora potrò avere la mia vendetta e spero che questo messaggio possa raggiungere qualcun altro e dargli la forza e la speranza necessari per combattere.

Nessuno può decidere per me. Nessuno. E questo l'ho deciso io.

Ed ora, mi scuso per averle fatto perdere il suo tempo e le auguro una buona lettura. 

Loro non hanno paura del buioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora