Capitolo 1

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Mia zia mi sveglierà da un momento all'altro oppure sentirò quell'orribile trillo di quella insopportabile sveglia che metto sempre, quindi è meglio che mi sveglio prima che una delle opzioni si avveri oppure ancora peggio, entrambe. Finalmente si torna in Germania, sono stata qui in Italia per ben due anni, ospitata dai miei zii; zia Laura e zio Renato, quindi è ora di tornare nella mia madre patria. Sono stanca morta, questa notte l'ho passata in bianco pensando a come sarà strano, ma allo stesso tempo bello, rivedere la mia cara e adoratissima città, Amburgo. Eh sì, vivo ad Amburgo, non la solita città Berlino, di cui tutti parlano. Ho dei ricordi stupendi della mia città natale; la gente che passeggia per le strade, i negozi sempre aperti, il silenzio del mattino presto...

E di mia nonna che prepara i biscotti al cioccolato...

Ma quelli sono dettagli.

<<Emma>> urla mia zia distraendomi dai pensieri. <<sono pronta, ora scendo>> urlo a mia volta prendendo la mia valigia e qualche zaino. Prima di chiudere la porta della mia camera mi guardo attorno e penso a quanto mi mancherà questo posto, vabbè ma in compenso ho l'altra camera che mi aspetta. Appena scendo dalle scale corro in macchina a riporre le valige nel cofano. Come avrete potuto notare sono una di quelle ragazze che non fa mai colazione la mattina, ma si abbuffa di tutto e di più nel pomeriggio.<<Allora Emma hai capito cosa devi fare dopo che scendi dall'aereo? O te lo devo ripetere?>> mi domanda per l'ennesima volta zio Renato mentre saliamo in macchina. In questi giorni non fa altro che stressarmi ripetendomi sempre le stesse cose "appena scendi dall'aereo ci sarà un taxi ad aspettarti il quale ti accompagnerà fino alla stazione dell'autobus, alla fermata a due isolati da casa tua, ci saranno i tuoi genitori a prenderti".

Caspita ho 18 anni non sono più una bambina...credo.

<<si ho capito zio, stai tranquillo.>> lo rassicuro sbuffando. <<Io te lo ripeto per sicurezza. Appena scendi dall'aereo ci sarà un taxi ad aspettarti il quale ti accompagnerà fino alla stazione dell'autobus, alla fermata a due isolati da casa tua, ci saranno i tuoi genitori a prenderti.>>Ecco come non detto tale e quale a quello che mi ha detto ieri e l'altro ieri. Mio zio è sempre stato un uomo molto preciso, invece mia zia è un po' più con la testa per aria.

<<Beh contenta che torni in Germania?>> mi domanda zia Laura, ma non faccio in tempo a rispondere perché il mio telefono che squilla ci interrompe. Lo prendo e rispondo senza neanche sapere chi è. <<Tesoro!>> urla mia mamma, quasi a spaccare i timpani. <<ciao mamma!>> esclamo contenta. <<Dove siete?>> domanda frettolosa. Ah la mia mamma, mi è mancata tantissimo la sua voce, non vedo l'ora di riabbracciarla, l'ultima volta che l'ho vista è stata quando è venuta a trovarmi a inizio Aprile, qui in Italia, quindi sono passati parecchi mesi visto che ora siamo a fine luglio.<<Stiamo andando in aeroporto! Al mio arrivo non vedo l'ora di abbracciarvi uno per uno.>> rispondo eccitata. Mia mamma attacca dicendo che mi vuole bene e le solite cose da mamma e figlia. E per rispondere alla domanda di mia zia prima che ci interrompesse lo squillo del telefono rispondo <<Sì, in fondo sono felice di tornare a casa mia. Anche se sono stata molto bene con voi.>> infine mi addormento in un sonno profondo.

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SPAZIO AUTRICE

Hey guys. Eccoci qui con il primo capitolo di "IN THE NAME OF LOVE" è la prima storia che scrivo quindi se qualcosa non vi quadra commentate sotto. Lo so è molto corto il capitolo ma non volevo annoiarvi con la sua partenza in Germania. Nel prossimo capitolo iniziamo ad entrare nella storia, o almeno credo, perché incontrerà una persona. Non vi spoilero più nulla tranquilli.

Mi raccomando restate attivi, se vi piace commentate e fate diventare quella stellina gialla!😝❤

Kiss Kiss😘

IN THE NAME OF LOVE [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora