Epilogo

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13 anni dopo...

– Hai preso tutto? Sicuro? La borsa in ingresso?
– Sì Clà, ho preso tutto... Tra quanto me lo chiederai di nuovo?
– Ti ho solo chiesto...
– E io ti ho solo risposto...
– Sei cretino, sei!
– Io il cretino me lo sono sposato, altro che!
– Beh potevi fare a meno...
– E passare il resto della vita senza qualcuno che mi stressa ogni momento, mi dà del cretino, mi percula e che mi fa da maestrino ad ogni parola che dico? Dove devo firmare?
– Sei un...
– Cretino, già lo so! Cambia repertorio, cambia! E Clà?
– Eh?
– Ti amo anch'io, pezzo di scemo!

E Claudio sorride! Lo guarda negli occhi e gli sorride il cuore.

Seduto accanto a suo marito, in un'auto che probabilmente nemmeno partirà per quanto è carica, è pronto a partire per festeggiare il loro decimo anniversario di nozze. Quante cose sono accadute da quando si sono conosciuti... Le immagini gli passano davanti agli occhi come proiettate in un cinema: la conoscenza, i primi tentativi di vita di coppia, la prima rottura e la riappacificazione, la convivenza, l'apertura del negozio a Verona, l'uscita del suo libro, il trasloco nella casa più grande, la proposta ed il matrimonio la settimana successiva, il ristorante, l'incidente in auto ed il mese di ospedale, il progetto in India e i tre mesi vissuti nell'orfanotrofio, la nascita della sua nipotina...
– Ohi Clà ci sei? È Agnese, guarda che accetto la videochiamata, ricomponiti!

Il flusso di pensieri è interrotto dalla voce dell'uomo sul sedile del passeggero, un sorriso dolce ancora gli illumina il volto. Annuisce soltanto, e si prepara a salutare alla camera.

– Ciao! – li raggiunge una voce distante, mentre lo schermo rimanda l'immagine di una sedia vuota.
– Agnese ci sei? Non ti... – non fa in tempo a finire la frase che la donna compare in video con un bimbo in braccio, intento a mangiare, o meglio a sbriciolare, un biscotto.
– Eccomi! Guarda chi c'è, Ale. Saluta!
– Ciao! Siete qui? – chiede il piccolo?
– No tesoro, siamo a Roma, appena saliti in auto. Saremo a Napoli tra pochissimo, vedrai!
– Anche Valentina?
– Certo! Ci sono anche Valentina e Vera! Vera non la conosci, ma sono sicuro che diventerete tanto tanto amici! – e poi rivolto ai suoi compagni di viaggio – Mario inquadra le bimbe. Bimbe salutare Ale e Agnese!

Ed inizia un vociare allegro di saluti e di urletti, Mario che cerca invano di calmare senza nessun risultato le loro figlie, e in un istante l'abitacolo dell'automobile è saturo di gioia. Quella gioia che da quasi cinque anni riempie le loro vite ed i loro cuori senza sosta, quella gioia che solo i bambini riescono a portare, anche nelle giornate peggiori, quella gioia che lui non immaginava nemmeno di poter provare. Gli occhi gli si fanno lucidi, come ogni volta che si sofferma a pensare alla fortuna che ha avuto nell'incontrare suo marito e di formare quella famiglia che entrambi tanto desideravano.

Con un colpo di tosse tenta di mascherare la commozione, consapevole che Agnese all'altro capo del telefono lo possa vedere. Ed infatti lo deve aver visto, perché senza farsi sentire scandisce un «Ohi Claudio» con un sorriso dei suoi. Dopo tanti anni li unisce un rapporto di amicizia che lui ha riservato a ben poche persone nella propria vita, ed è ormai in grado di comprendere ogni suo stato d'animo senza bisogno di troppe parole. Le risponde con un occhiolino, ed un «Dopo» a mezza voce.

– Allora, signori e signorine! Qui a Napoli l'appartamento è pronto, aspetta soltanto voi. C'è anche una bellissima sorpresa! – e la parola magica funziona, perché l'attenzione di tutti i bambini presenti è ora concentrata su di lei. – Ma non vi posso dire di cosa si tratta! Vi posso soltanto dire che se tutti i bimbi non si comporteranno bene, scapperà!
– Agnese, tra i bimbi devo contare anche Clà? Devo controllare pure lui? – il suo simpatico marito non si lascia sfuggire l'occasione, mentre lo guarda di sottecchi sorridendo con quelle fossette sulle guance che con l'età si sono accentuate.
– Mario dorme in cucina come avevamo deciso, vero? E il lettone è tutto per me e le mie principesse!
– Pà, no! Non è vero che ti facciamo dormire da solo, dormi con noi! – risponde preoccupata Valentina, con un broncio che fa fin male al petto per la tenerezza che gli suscita.
– Tranquilla amore, papà scherza come sempre...

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