Il Caos

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<<MARINETTE!!! Sveglia o farai tardi a scuola!>>

<< Arrivo mamma!!>>

Sbadigliando si trascina verso il bagno, una lavata veloce e il suo solito abbigliamento, nonostante sia un amante della moda e aspirante stilista non aveva mai molta voglia di perdere tempo la mattina, ''altrimenti a scuola non arrivo mai più'' pensò tra se.

Quei vestiti ormai erano parte del suo essere Marinette: leggings rosa, t-shirt grigia con un fiorellino rosato sulla spalla destra, maglia giacca scura sul nero e comode scarpe da ginnastica.

<<i vestiti scomodi li lascio ai modelli>> esclamò con un sorriso divertito rivolto al suo riflesso.

Una volta raccolte le ultime cose da portare a scuola prese la cartella e si diresse alla botola attraversandola e giungendo in cucina.

<<Buongiorno mamma, buongiorno papà!>> regalando un bacio a entrambi i genitori si mise a fare colazione. <<IO VADO!!>>

<<Marinette, aspetta!>>

<<si mamma?>>

<<io e tuo padre abbiamo deciso di partire un mese e staccare dal lavoro, hai diciotto anni ormai cosa vuoi fare? Resti a casa e continui la scuola o vieni con noi?>>.

Marinette ci pensò un attimo prendendosi il mento tra l'indice e il pollice con una faccia pensierosa <<resto! Mi sentirei di troppo. Quando partite?>>

<<tra due giorni. >>


<<intesi-salutando con la mano e un sorriso- a dopo!>>.


A scuola:

Marinette corse al suo posto appena in tempo seguita dalla professoressa che le diede un'occhiata.

<<La solita ritardataria-si avvicinò l'amica dai capelli castani ramati sussurrandogli-stavi sognando un certo modello qui difronte?>> con tono malizioso.

Marinette sentì il volto prenderle fuoco per poi alzarsi di scatto imbarazzata <<ALYA!! No... cioè... forse! - la corvina inciampò nella gamba del tavolo cadendo con tutti gli occhi puntati addosso straniti e la professoressa col libro aperto e il gessetto che la guardava attraverso gli occhiali - i-io non so-sogno adr...cosa mi fai dire!!- Marinette si guardò intorno imbarazzata accorgendosi della situazione e vedendo due occhi verdi che la guardavano dall'alto del suo fianco destro mentre Alya si teneva il ventre persa in una risata- ADRIEN!!>> esclamò la ragazza balzando in piedi e vedendo il biondo sbarrare gli occhi e fissarla. Intanto la classe prese a ridere e Marinette presa dall'imbarazzo corse via dalla classe <<i-io v-va-vado in ba-BAGNO!!>> correndo sentiva gli sguardi pensanti seguirla fino a quando scomparve dalla loro vista.

<<SILENZIO RAGAZZI!!>>esclamò la professoressa per contenere gli schiamazzi.

Alzando la mano dopo essersi asciugata le lacrime <<professoressa posso andare a vedere come sta?>>

<<no Alya, per oggi hai fatto abbastanza, Adrien- lo incalzò – potresti per cortesia riportarci la signorina Dupain-cheng?>>

Adrien preso alla sprovvista si alzò grattandosi il capo in segno di imbarazzo con un sorriso gentile in volto << S-si professoressa.>>

Uscì dalla classe con Alya che lo guardava piena di entusiasmo consapevole dei sentimenti dell'amica e una Chloè a braccia conserte e aria di disprezzo e superiorità ''andiamo bene'' pensò il ragazzo uscendo dall'aula tirando a se la porta.

''bene... Marinette?... dove ti sei cacciata?'' pensava il ragazzo camminando per i corridoi una volta constatato che in bagno non c'era traccia della ragazza.

Plagg saltò fuori dal taschino della sua camicia <<Ehi Adrien, che l'è preso?>>

<<non lo chiedere a me...nasconditi è pericoloso>>

Plagg non era d'accordo e continuò <<perché la devi cercare tu?>> con occhi taglienti da gatto scrutando in quelli del suo portatore.

Adrien scherzoso rispose a tono <<non so forse emano fascino da gatto eroe anche nei miei panni civili>> scrutando il kwami con un sorriso beffardo.

<<Impossibile! quel fascino è tutto merito mio>> sbuffò il piccolo gatto nero fluttuante a zampe conserte fingendosi offeso.

Adrien stava per ribattere a quella conversazione che lo divertiva quando dei singhiozzi proveniente dallo spogliatoio attirarono la sua attenzione. Il piccolo Plagg aprì un occhio per poi nascondersi nella camicia che adrien aveva aperto per facilitargli il compito.

Con passo lento cercando di non spaventarla, sicuro si trattasse della corvina, si introdusse nello spogliatoio. La porta cigolò leggermente <<Marinette?! Sei qui? Posso entrare?... sono Adrien...>>

La sua voce gentile e pacata risuonò nella stanza interrompendo il pianto per poi ottenere in risposta l'eco di nuovi singhiozzi.

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Spazio autore:

La scrivo per mio diletto personale e ho deciso di condividerla. Questo capitolo dovrebbe essere un'introduzione. Hasta la vista.

Amore BipolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora