Alcool e vendetta

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AVVISO: 1) cambio narrazione, lavorando a 'ddb' ho imparato che l'onniscienza fa per me! 2)contenuti non adatti a gente sensibile. 3)aggiorno prima perchè nei commenti mi avete fatto morire xD

Entrato dalla finestra sciolse la trasformazione. Livido di rabbia rimase fermo al centro della stanza inspirando profondamente per cercare di calmarsi, ma era così nervoso da non riuscire a smettere di battere compulsivamente il piede sul pavimento

<<Si può sapere cosa fai?>>

Imprecò Plagg in tono di rimprovero.

<<Quella troia non merita un cazzo! Ti amo Adrien gne gne, poi mi dimentica così!>>

Urlò lui gesticolando rosso di rabbia.

<<L'hai rifiutata tu!>>
<<sta zitto, piccolo scarafaggio!>>

Lanciò un cuscino che colpì il Kwami sbattendolo al muro e lasciandolo scivolare tramortito al suolo.

Il biondo alla scena riprese il controllo. Avvicinandosi cautamente, con le mani raccolse Plagg come fosse acqua da un ruscello.

<<scusa...>>

Bisbigliò lui piangendo, sfogando così la collera e la gelosia nutrita per se stesso, per quella parte di lui che doveva celare.

Marinette sconvolta scese in cucina cercando qualcosa da bere per mandare giù quel nodo alla gola formato dalle troppe lacrime versate. Il rifiuto e l'insulto erano stati la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. Come un vulcano in eruzione da tempo rigonfio di lava così lei si sentì esplodere ovunque, percepì distintamente il suo essere abbandonarla mischiato alle lacrime.

L'acqua non le bastò, nella mente mille immagini scorrevano senza darle pace, volle liberarsene. Sconvolta dalla profonda inquietudine rimase rapita dallo stesso mistico piacere che tanti, tra uomini e donne, aveva portato alla soglia della pazzia.

Gli occhi celesti continuarono a posarsi sull'anta dell'armadio che conteneva i liquori del padre, da adoperare in pasticceria. Seppe di sbagliare, ma questo non bastò a fermare il suo impulso. Aprì una bottiglia di Whisky, l'alcool le entrava in circolo rapidamente essendo astemia portandola a volerne sempre di più...

La notte passata a bere senza chiudere occhio, il telefono che suonava le diede l'emicrania, camminò barcollando per la casa senza meta, borbottando.

<<È tutta colpa tua... tutta.>>

Il seme che la rabbia e la delusione piantarono, l'alcool aveva trasformò in pianta.

Adrien rispose al telefono con tono allegro

<<ehi Nino!>>

ma la voce dall'altro capo non lo era affatto.

<<Adrien sai qualcosa di Marinette?>>
<<Ieri siamo usciti, ma...>>
<<Alya la sta chiamando da ore, è andata a casa sua, sembra completamente ubriaca e non le apre. Non sappiamo cosa fare. >>

Il ragazzo trasalì, rispose con un groppo in gola.

<<Forse so cosa è successo... Vado io, godetevi il fine settimana>>
<<fammi sapere, Bro!>>

Riagganciato alla telefonata si precipitò fuori incurante che Plagg non lo stesse seguendo.

La corvine era seduta in terra con la schiena sulla porta e una bottiglia di Vodka aperta, ma ancora intera in stato di semi incoscienza persa nei suoi lamenti.

Amore BipolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora