ops

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Si accoccolò al petto caldo del ragazzo, cullata dal suo respiro. Era distaccato e perso nei suoi pensieri, non ricambiava l'abbraccio, ma in quel momento non le importava.

<<Principessa...>>
<<Che cosa c'è, Adrien?>>
<<Se non fossi chi tu credi che io sia?>>

La corvina si era addormentata prima che lui parlasse, non sapeva se fosse stato un male.

Con un sospiro scansò la ragazza per poi uscire dall'abitazione.

Uno sguardo rivolto al cielo scuro della notte, prima di dirigersi verso casa scrisse agli amici che Marinette stava bene e, con uno sbadiglio, si incamminò.

Qualche ora più tardi la ragazza si svegliò con un lieve mal di testa.

<<è andato via...>>

Sospirò debolmente notando l'assenza del biondo.

Un turbinio di pensieri ed immagini le annebbiavano la mente.

'' Se non fossi chi tu credi che io sia''

Questa frase le risuonava in testa, aveva sognato Chat e Adrien, ma le sembrava mancasse un punto chiave. Però, d'altro canto, non era altro che un sogno frutto della sua immaginazione, allora perché la tormentava così insistentemente? Non trovava risposta...

Il ragazzo entrò nella camera notando il piccolo kwami sulla scrivania, che mangiava del formaggio, alzare lo sguardo.

<<Cosa sono quei segni?>>
<<Marinette mi ha accoppato, legato e stuprato.>>
<<te lo meriti.>>

Concluse beffardo Plagg.

<<Stavo per dirgli che sono Chat Noir>>
<<Perché?>>

Domandò tempestivo il kwami abbandonando il formaggio, giunto dal ragazzo ci ripensò e usandolo come una rotonda stradale tornò a riprendere il cibo prima di raggiungerlo nuovamente.

<<Si è addormentata in tempo>>
<<Perché volevi dirglielo?>>
<<Non lo so...>>

Il mattino seguente, sul gruppo degli amici, Alya chiedeva un uscita a quattro per il weekend che segnava la riapertura della scuola. Non sapeva se rispondere di sì, ma la corvina gli apparve in chat privata:

''Ciao Adri, non voglio metterti a disagio. Se vuoi andare, io non vengo''

Perplesso si grattò la nuca prima di rispondere.

''Perché? Non ti va di uscire in mia compagnia?''
''Pensavo non fosse il caso di metterti a disagio''
''Io non ricordo nulla.''

Un emoji timida in risposta, poi sul gruppo.

''io ci sono, tu Adri?''
''Certo, a sabato!''

Quel sabato pomeriggio era grigio e minacciava pioggia, ma decisero comunque di vedersi.

La corvina arrivò con un vestito blu che si intonava ai suoi occhi e i capelli lucidi e ricci che le cadevano sulle spalle, era incantevole agli occhi del biondo. Sentendosi osservata lei arrossì, continuava ad assillarla l'immagine di Chat che si sovrapponeva ad Adrien, fossero stati la medesima persona sarebbe stato tutto più semplice, invece, così era costretta a scegliere. Anche se probabilmente Chat non lo avrebbe mai più rivisto, non era mai andato a trovarla.

Gli stessi pensieri affliggevano anche il modello, mentre camminavano fianco a fianco dietro a Nino e Alya che parlavano e amoreggiavano. Il silenzio alimentava l'imbarazzo.

Tra una chiacchiera e l'altra si fece sera, il cielo era sempre più nero.

<<Ragazzi, credo ci sorprenderà la pioggia>>

Comunicò Alya, i quattro amici volsero uno sguardo al cielo prima di sospirare.

Un lampo preannunciò la tempesta, Marinette con un balzo di spavento finì tra le braccia del biondo a cui il cuore perse un battito.

<<S-sc-scusa!>>

Biascicò lei tremante, indecisa se per imbarazzo o paura mentre si tormentava una ciocca di capelli.

Cominciò a piovere violentemente, con un rapido saluto i ragazzi corsero a casa.

Marinette era incapace di muoversi per la paura, Adrien non se la sentiva di lasciarla lì. Non sapeva come sarebbe andata a finire, ma d'istinto le afferrò un polso e la trascinò sotto una tettoia.

Con un tonfo sordo la corvina gli sbattè sul petto. I vestiti bagnati aderivano al corpo dando la sensazione di nudo. Entrambi rossi in volto respiravano affannosamente. Le labbra socchiuse di lei lo ipnotizzavano, era bagnata e fredda tra le sue braccia.

Il cuore del biondo batteva forte risuonando nel palmo della sua mano poggiata al suo petto. Si sporse leggermente, sperava in un bacio, il ragazzo colse il gesto.

Quel bacio romantico sotto la pioggia coi lampi, la città deserta, il rumore dell'acqua che si infrangeva al suolo

<<Adrien...>>
<<Sì?>>
<<...Non ho mai smesso di amarti!>>

Un sorriso comparve sul volto del biondo accompagnato da un sospiro di sollievo. La strinse forte a sé e rispose.

<<Anch'io!>>

Finalmente entrambi a casa, euforici.

<<Adrien sembri allegro.>>
<<mi ama!>>

Rispose sognante.

<<L'unico stolto che non lo aveva capito eri tu>>

Rispose strafogandosi di camembert.

<<Devo scusarmi come Chat e farla finita.>>

Il kwami annuì.

<<Plagg, garra fuera.>>

"I rumori sul tetto, Chat! Devo capire chi sei farabutto, troia a me?''

Penso la ragazza armandosi. Ormai era una battitrice di baseball provetta e, con il bastone estensibile per appendere gli abiti, lo tramortì appena varcata la soglia.

<<Un'altra volta, cazzo, questo è un vizio!>>

Esclamò prima di andare al suolo tramortito, la ragazza prontamente gli saltò sul cavalo, prese la mano e estrasse l'anello.

<<Marinette, NO!>>

Plagg venne scaraventato fuori nel bagliore della trasformazione, gli occhi di lei spalancati osservando il gattino sorridendo in maniera forzata che la salutava imbarazzato.

<<Marinette! Siamo a casa, e in anticipo!>>

Annunciarono i genitori al piano di sotto con un urlo.

<<Sorpresa!>>

Esclamarono all'unisono il kwami e il biondo, alla ragazza caddero le braccia, e qualcos'altro se solo lo avesse avuto.


scusate, ma il ratto mi ha mangiato il mouse, ero e sono senza pc xD

È conclusa la storia, spero vi sia piaciuta, passate a leggere anche l'altra sul mio profilo ;)

Amore BipolareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora