Capitolo 5

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Il buongiorno non era come quello di casa, proprio no. A casa non sarei stata trasportata malamente in spalla da qualcuno per preparare la colazione. Mi avevano presa di peso quando ancora dormivo e portata in una stanza che in realtà faceva sia da cucina che da sala da pranzo.

Avevo pensato che con la mia dimostrazione del giorno prima avessi per lo meno intimidito il capitano o l'equipaggio, invece no.

A Shaka il massimo sforzo che facevo all'alba era di svegliare Tori e portarla a fare un giro. Qualche volta dovevo anche passare dal mercato e prendere delle cose pagate realmente, altre volte lavoravo come artigiana "in prova" da Mariel, una donna che mi conosceva da piccola e mi faceva guadagnare qualcosa nel suo negozio. Questo ovviamente prima che perdessi il lavoro a causa della chiusura dell'attività.

Dopo aver farfugliato qualche protesta insensata dalle spalle di Kal iniziò la mia giornata. Alle quattro di notte, o mattina. Non sapendo cosa loro mangiassero avevo deciso di preparare per colazione le cose che andavano a male prima, così uscii dei tozzi di pane e il formaggio, accompagnati da vari cesti di frutta come pere o mele. Non era molto raffinato ma non era nemmeno poco, considerando tutto quello che erano arrivati a caricare a Shaka.

"Perfetto, vedo che tutto è pronto. Sali sul ponte e aspetta un paio di minuti, io cerco un paio di armi e iniziamo."

"E noi non mangiamo? Avremo pur diritto a una razione." Avevo appena finito di apparecchiare per gli altri e non avevo nemmeno toccato cibo.

"Tu guadagnati la tua." Soffiò.

Fu una discussione breve, e anche abbastanza irritante; riuscii quasi a percepire l'astio che emanava. Non sapevo che cosa aveva contro i Magici, ma mi premurai di indagarci su. Il pirata, al contrario mio, prese del pane e lo mangiò per strada, scendendo nella stiva a recuperare qualcosa per me. Tirai qualche imprecazione contro Demien, ma nel frattempo pensai che se mi fossi dovuta guadagnare il cibo lo avrei fatto, avrei zittito quel ragazzo un po' troppo cresciuto.

Salii sul ponte come aveva detto e vidi Newt intento a pulire parte della poppa della nave, inginocchiato con la camicia fuori dai calzoni e gli stivali di una taglia più grandi, e quasi mi rividi in lui il giorno prima, così gli diedi una mano, o almeno, ci tentai silenziosamente. Quando avevo pensato di poter pulire la nave il giorno prima, ci ero riuscita facilmente. Mi era bastato immaginare di poterlo fare per farlo.

Stavolta toccai una delle balaustre, mi concentrai chiudendo gli occhi e focalizzando la nave, ma quando provai a combinare qualcosa non successe nulla. Il niente più assoluto.

Avevo scaricato le batterie? Riuscivo solo in preda alle emozioni? Non ne avevo idea, e probabilmente mi sarebbe servito continuare a tentare prima di capire bene cosa facesse scattare in me la magia. Nel frattempo continuavo a tenere gli occhi chiusi per la concentrazione, volevo riuscirci ma ancora niente.

Un fischio mi fece girare di scatto. "Non si dorme in uno scontro!" urlò poi Demien.

Aprii gli occhi e mi voltai in ritardo, infatti il pirata mi passo una spada al volo. Io ovviamente la schivai al posto di afferrarla, facendola così cadere. Ma ehi, vorrei vedere voi al posto mio! Non ero mica abituata a farmi passare lame affilate lunghe un metro. Fece un gran chiasso e non potei fare a meno di saltare per aria. Davvero, bisogna ringraziare le persone che tengono a te, così tanto da garantirti un'alta pressione ogni qualvolta stai per rilassarti o concentrarti.

"Per i sovrani dei nove regni! Non riesci proprio a non farmi sobbalzare ogni istante?"

"Faccio questo effetto alle donne, e alle ragazzine a quanto pare, raggio di sole." Mi porse un cambio da indossare, qualcosa di più pratico per imparare a duellare, e mi disse di metterlo dall'indomani. "Newt, smettila di strofinare quelle assi, le stai consumando. Se proprio vuoi fare qualcosa di utile vieni qua e aiutami."

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