1.Incontri di terzo tipo

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Mi affretto a varcare quell'enorme cancello nero, l'enorme edificio in stile gotico dinanzi a me fa sembrare l'intero paesaggio quasi surreale. Mi sono inscritto in questo college per laurearmi in letteratura, ma non solo, so che questo posto è enorme ed è anche dotato di un palaghiaccio. Grazie alle condizioni climatiche, potrò recarmici quando voglio. Entro nella hall, noto con piacere che il design d'arredo resta fedele all'impressione data dalla facciata esterna della struttura. Tutto ha un non so che ti antico. I colori predominanti sono il rosso, il nero e il marrone del legno. Trascino la mia valigia fino alla reception, suono il campanellino, arriva una signora tutta acchittata a dovere. Firmo dei documenti, mi da una chiave.
< Nella stanza troverà la sua postazione con il suo armadio, rigorosamente chiuso con il lucchetto, all'interno di esso troverà le divise che userà durante la sua permanenza qui, le chiediamo di conservarle in ottimo stato e per ogni problema può rivolgersi a me, il mio nome è Hanna, le auguro buona permanenza > dice, sorridendo dolcemente.
Rispondo con un inchino, mi avvio verso il dormitorio maschile, noto con piacere che i dormitori sono distanti dalla struttura scolastica e sono separati da un enorme parco. Molti studenti in divisa e non circolano davanti al mio sguardo. So che tra due giorni iniziano le lezioni, quindi ne approfitterò per esplorare un poco.
Arrivo davanti alla stanza e apro la porta, mi ritrovo uno sguardo alibito addosso. Ho un compagno di stanza e l'ho incontrato nel momento meno propizio.
< Sbrigati a chiudere la porta, per favore > mi dice il ragazzo, ha solo un asciugamano attorno ai fianchi, i capelli argentei umidi.
Chiudo veloce la porta dopo esser entrato, chiedo scusa con imbarazzo. Lui mi risponde con un sorriso, facendo si che la tensione creata sparisca.
< Piacere Victor > mi dice mentre va verso l'armadio, prende dei vestiti, < Spero ti troverai bene con me,  chiedo scusa, mi hai beccato nel momento più scomodo, vado subito a vestirmi >.
Mentre lui corre in bagno, io lo seguo con lo sguardo. Resto affascinato dal colore blu oceano dei suoi occhi e il color argento dei suoi capelli. Sono naturali? Sembra di si, a meno che non si sia tinto anche le sopracciglia. Mi dirigo verso la mia parte di camera e disfo le valigie, non manca nulla e il posto all'interno dell'armadio è sufficiente per i vestiti che ho portato. Mi siedo sul letto e aspetto Victor, non mi sembra carino uscire senza dire nulla. Devo ancora presentarmi.
La porta del bagno si apre ed esce in divisa, mi sorride. Non sembra timido.
< Mi chiamo Yuri, piacere di conoscerti > dico balbettando, mi sento a disagio con lui, sarà il suo aspetto?
< Piacere mio, quanto sai di questo posto? > mi chiede, sedendosi sul letto.
< Quasi nulla, pensavo di prendermi il tempo che rimane per esplorare un po' > dico, cercando di mostrarmi meno timido.
< Posso accompagnarti io, conosco questo istituto come le mie tasche > mi risponde entusiasta.
Se lo conosce bene vuol dire solo due cose, è arrivato ieri o è del secondo anno di laurea.
< Non mi dispiace, almeno possiamo  conoscerci meglio, d'altronde dobbiamo condividere la stanza > rispondo con un sorriso.
Applaude contento, < Non ci sono problemi, sono del secondo anno quindi puoi chiedermi tutto. In un futuro anche le ripetizioni se vuoi > ride.
Sorrido alla battuta, < Va bene> mi alzo da letto, aspetto che lui faccia lo stesso.
< Devi metterti la divisa, se ti beccano ti fanno la ramanzina > mi dice alzandosi, < Ti aspetto, fai con calma >.
Annuisco e apro l'armadio, prendo la divisa, vado a cambiarmi e poso i miei indumenti piegati sul letto. Ci avviamo fuori dal dormitorio, inizia a farmi una panoramica del posto, spiegandomi varie cose, anche riguardante il codice comportamentale scolastico.
< Girano voci sulla presenza di vampiri o sbaglio? > chiedo ridendo.
Il suo sorriso, accompagnato dal silenzio, mi fa salire un brivido lungo la schiena.

< Secondo varie voci, la presenza di un coprifuoco è per limitare il contatto con questi fantomatici vampiri > mi risponde dopo un po' facendo spallucce, < Poi a prescindere dalla presenza o meno di queste entità, una regola è una regola >.
Annuisco, sono un po' nel dubbio ma non voglio fare domande strane, mi limito a chiedergli quello che è necessario. Verso ora di cena ci dirigiamo verso la mensa, mi ritrovo a mangiare da solo, mentre Victor mangia circondato da persone. Sembra divertirsi, mi quasi dispiace non essergli vicino. Finisco di mangiare e corro in camera, approfitto dell'assenza del compagno di stanza per preparare il borsone, ci butto dentro una tuta, mi dirigo verso il palaghiaccio. Non mi interessa  il coprifuoco, se sto attento non dovrei far tardi, ho notato che non ci sono guardiani in giro quindi nessuno saprà effettivamente se lo rispetto o meno.
Arrivo sul posto,mi scaldo con una corsetta, mi preparo con il mio mp3 e  mi butto in pista. Se trovo un club di pattinaggio mi inscrivo senza pensarci troppo. Ballo e pattino seguendo la musica, non mi rendo conto che fuori si è fatta notte.  Mi fermo quando inizio a sentirmi osservato. Noto che la luce lunare illumina sufficentemente solo la pista, non so se effettivamente c'è qualcuno. Mi dirigo verso l'uscita e slaccio le scarpe, quando rialso lo sguardo qualcosa che mi fa gelare il sangue. Una sagoma dalle sembianze umane mi sta fissando, due occhi rosso fuoco sono saldamente fermi su di me. L'intensità di quello sguardo mi fa salire la paura, l'adrenalina inizia a scorrermi fortemente nelle vene e il mio cuore ha iniziato a battere talmente forte che sembrava scoppiarmi.
< Chi sei? > chiedo.
Non ricevo risposta.

Continua...

Salve a tutti e benventi in questa FanFiction! Se vi è piaciuta lasciate un like in modo che sia visibile per tutti. Anche un commentino non mi dispiacerebbe ^^ Passate anche nella mia storia principale "Perso nel tuo sguardo" se non l'avete letta.

Un Vampiro Dai Capelli Argento [Yuri On Ice Yaoi FanFic]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora