Capitolo 13: La cattedrale

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POV'S RUFUS: Quel cicchetto di whisky colorato mi ha dato alla testa, io e Victor non ci siamo accorti di quanto fossimo entrambi alticci già dalla cena. La mia ultima domanda è stata un bacio segreto, lui non si è tirato indietro. Forse ero io troppo ubriaco, ma lui comunque lo ha fatto ed è stato indescrivibile. Ho sentito una forte emozione che credo abbia sentito anche lui, ma non vuole ammetterlo.

Ci siamo coricati per andare a dormire e la mattina dopo fra noi c'è stato un disagio assurdo. "Fra tre giorni torneremo a scuola e sarà tutto come prima". A colazione abbiamo intravisto Lucas e James messi davvero male. Abbiamo consumato il pasto e poi siamo usciti in visita didattica alla cattedrale di San Patrizio. L'interno era fresco e pulito, meravigliosamente ornato di grandi quadri e da fuori le forme geometriche erano perfette. Veniamo nuovamente divisi in gruppetti da 15, fra il mio fanno parte Luna e Leo. "Quei due non si parlano"

POV'S LUNA: Aver convinto Hope è stato super soddisfacente, dopodiche siamo tornate in albergo fiere di noi stesse. Non abbiamo avuto la possibilità di condividere nulla con Victor, anche perché eravamo stanche. Siamo andate a dormire nelle stanze assegnate, io con Courtney e lei con Sasha, per il momento non ci danno fastidio.

Il mattino seguente siamo usciti con le classi e mentre gli altri ammiravano la cattedrale, abbiamo potuto parlare a mio cugino Victor. Non era affatto felice di ciò che abbiamo fatto alle sue spalle, ma allo stesso tempo sembrava sovrappensiero.

Victoria:«Cosa ti succede?»
Victor: «Nulla perché?»
Victoria: «Sembri strano»
Luna: «Hai una brutta faccia, hai dormito stanotte?»
Victor: «Affatto, ma recupererò durante il pomeriggio»
Luna: «Ti trovi bene con Rufus?»

Alla mia domanda non c'è stata nessuna risposta. Si è allontanato da noi lasciandoci perplesse. Purtroppo ci siamo dovuti dividere in gruppi, io sono capitata con Leo e Rufus. Non ho avuto la possibilità di parlare con nessuno dei due. Siamo saliti sulla cima della cattedrale per ammirare il panorama. Un vento forte soffiava e i miei capelli volavano da tutte le parti. Ho preferito quindi scendere prima ed aspettare il gruppo su degli scalini. Dopo una decina di gradini sedeva in penombra Rufus e così mi avvicino a lui.

«Ciao»
«Oh, ciao Luna»
«Che ci fai qui?»
«La stessa domanda potrei fartela anche a te sai?»
«Il mio motivo è valido»
«Star lontano da Leo?»

Le guance si infiammano e resto in silenzio ed imbarazzo per qualche minuto. "Non è affatto vero che io evito Leo, è lui che evita me e non ne capisco il motivo".

«Vuoi che ci parli io?»
«Vorrei piuttosto che non ascoltassi i miei pensieri»
«È più forte di me, mi dispiace»
«Come va con Victor, ti trovi bene con lui in stanza?»
«Cosa ti ha detto lui?»
«Null, per questo lo chiedo a te»
«Con il tempo starà bene»
«Che cosa hai fatto?»
«Se proprio vuoi saperlo, io non ho fatto niente che lui non volesse fare»
«Cosa?»

Nella mia testa non è passato per nessun motivo che fra i due ci sia stato un rapporto sessuale.

«Non dirglielo a sua sorella, la sconvolgerebbe. Eravamo ubriachi ed è durato un secondo davvero»
«Parlatene e risolvete, se no starete male e basta»
«Anche tu e Leo»

Sentire il suo nome mi fa agitare, un po' per la rabbia ed un po' perché forse provo qualcosa per lui. Parlare con Rufus mi ha fatto capire che non è tanto una brutta persona, ma allo stesso tempo, chiedermi di mantenere segreti con la mia migliore amica risulta difficile. "Chi si aspettava che suo fratello fosse gay"

POV'S LEO: "Durante questa gita non ho rivolto la parola a nessuno, ma ho riflettuto molto ed ho capito che se voglio andare d'accordo con loro che fanno parte della mia famiglia devo anche parlare con Luna".

Vederla fumare mi faceva venire in mente mia madre, mio padre non c'era mai in casa, diceva di star cercando una persona e mamma lo lasciava fare.

Per pranzo io e James, costretti ancora per qualche giorno a mangiare insieme, dormire nella stessa stanza. Mangiamo un piatto enorme di lasagne e torniamo in camera a cercare di digerirle. "Se provasse a parlarmi di Luna lo picchierei, ma ci ha già pensato qualcun altro ieri sera". È tornato in camera con la faccia piena di lividi e spaventato. Non gli chiesi nulla, semplicemente non mi importava, se lo meritava.

Durante il pomeriggio dopo la visita alla Cattedrale, resto sdraiato sul prato di Central Park a osservare le nuvole, per poi addormentarmi con un vento lieve che mi scompiglia i capelli. Al mio risveglio sono solo le 16:00 e accanto a me passano Luna e Victoria con passo svelto. Si dirigono in una stradina all'interno di un negozio di una maga che legge le carte.

POV'S VICTORIA: Usciti dalla Cattedrale io e Luna ci ricongiungiamo e passando attraverso Central park, camminando a passo svelto raggiungiamo nuovamente il negozio di Hope. All'interno non c'era nessuno, maio si sentivano strani rumori. Lulu sembra impaurita, così le prendo la mano calorosa e salgo le scale a chiocciola che portano al piano superiore.

Fra polvere e ragnatele sistemate in modo disordinato, ci sono grosse valige ancora aperte, piene di vestiti e oggetti. L'anziana signora compare dal nulla dal suo armadio, piegando il suo ultimo vestito. Chiude tutte le valige e ci rivolge per la prima volta un sorriso. "Sembra felice che finalmente se ne stia andando"

Le ricordiamo che si partirà la sera dopo per tornare al college in pullman.

~Spazio autrice~

Il capitolo è breve ma volevo farmi sentire anche con poca roba. Spero abbiate passato una bella estate

I Dominatori Degli Elementi: Viaggio Sulla Terra (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora