Capitolo 15

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Il giorno della partenza era arrivato, eravamo felici di ritornare in patria ma anche tristi di lasciare questo magnifico posto.
<Riki sei pronto?> mi chiese Fede per poi stringere la mia vita con le sue braccia calde.
Mi girai ridacchiando e lei prese le mie guance e mi baciò dolcemente.
<Sono pronto.>
Uscimmo dalla casa che ci aveva accompagnato per un mese e raggiungemmo Vitto e Andre che ci stavano aspettando con la macchina,che avevamo affittato per questo mese.

Nell'aereo non facemmo nulla di molto entusiasmante.
Io e Fede ci baciavamo spesso visto che Vitto e Andre erano molto distanti da noi.
Ogni volta che mi baciava era come la prima.
Un buco allo stomaco con tanto di farfalle sbarazzine e le guance rosse.
Come può farmi questo effetto?
Non avevamo mai parlato di quello che stavamo facendo.
Non sapevo spiegarmi neanche se era corretto,
non abbiamo ufficializzato nulla.
Sinceramente ho anche un po' paura in una risposta negativa.
Perché devo farmi tutte queste paranoie? Insomma lei mi bacia,sembra ricambiare il mio sentimento perché dovrebbe dire di no?

Quando scendemmo dall'aereo eravamo stanchi morti.
Appena fuori dall'aeroporto, per mia sfortuna, c'era Lucas.
Si non chiedetemi come ma avevano chiarito in questi giorni.
Appena li vidi abbracciarsi scattai mi allontanai da loro, senza dire nulla, e prenotai un taxi.
La sua presenza mi infastidiva.
Ero geloso.
Era mia.

Da Fede.
Fra un'ora al nostro posto! Non accetto un no.

Mi preparai velocemente.
E mi incamminai verso la panchina.
<Ciao > mi disse Fede e per risposta le feci un cenno col capo.
<Che ti prende?> mi chiese lei notando che non l'avevo salutata per bene.
<Cosa vuoi che succeda?> le dissi io prontamente con tono freddo.
<Cos'hai?> mi chiese lei alzando la voce, già ero nervoso di mio poi se ci si metteva pure lei!
<Ho detto niente!> le ridissi cercando di far notare il mio nervosismo.
<Sembri un bambino> mi disse lei per poi avvicinarsi a me.
Da lì iniziò una lunga litigata.

Tornato a casa iniziai a piangere per il comportamento da strafottente che avevo avuto con lei, tirando pugni al muro.
Ero arrabbiato con me stesso per averla trattata come mai avrei dovuto.

Dreams~ redericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora