Capitolo 13

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Qualche giorno dopo che Giampy venne ricoverato entrai nella stanza, come tutti i giorni, e trovai Federico che sorrideva sulla porta, mi affacciai, Pietro era in piedi, Mi si illuminarono gli occhi e lui mi guardó dispiaciuto, mi avvicinai e lo baciai, con passione, era tornato, e non lo avrei lasciato più. Lo abbracciai "mi sei mancato da morire"
"Anche tu a me, non ce la facevo a starti lontano, quando Federico mi ha chiamato mi è crollato il mondo addosso, non potevo più stare senza di te e ora stavi anche male per colpa mia" dissi iniziando a singhiozzare, lui mi mise le mani nei capelli"

Giampy's Pov
Sorrisi
"Non piangere Frasti"
Nonostante tutto continuavano ad insultarci, ma mi piaceva come rapporto.
Gli asciugai le lacrime e vidi Federico uscire, gli feci cenno per ringraziarlo
Baciai dolcemente Giorgio, mi era mancato, come alla luna Manca il sole quando è notte, come a una madre manca suo figlio
come all'autrice manca questa storia quando non scrive per un po'
come a tutti manca qualcuno nella vita
Anzi forse mi mancava molto più di tutto questo.
(Non più di quanto a me mancasse questa storia, Giampy Dumpty!)
Finalmente ci eravamo ritrovati
E quando lo sentì pronunciare le parole
"Ti amo, Giampy"
Lo capì davvero, e risposi
"Ti amo anch'io, Frasti "
E lo amavo davvero
Non saprei dirvi quanto, ma quando lui sorrise davvero mi resi conto di quanto mi era mancato ogni suo piccolo particolare, la sua voce, il suo accento, i suoi baci, la sua bellezza, il suo profumo, la sua pelle, il suo modo di fare lo scemo, la sua simpatia, il suo tutto, mi era mancato lui, ma soprattutto mi era mancato il suo sorriso.
A tutti manca una persona
Rileggiamo la chat con lui, ogni sera
Guardiamo la sua foto profilo, ogni sera
Rileggiamo il suo stato, anche se lo sappiamo a memoria, ogni sera
Pensiamo a quel qualcuno, ogni sera
E quel qualcuno ci manca, ci manca, ci manca
Anche se ci litighiamo
Perché
Sappiamo volare come uccelli
Nuotare come pesci
Ma è impossibile convivere come fratelli senza litigi
(Quanto shono poetikah)
E mi mancava da morire
Quando avevo provato a stare con Matteo
Avevo solo imparato a dire "non fa niente" e invece faceva tanto, tanto male.
Quella sera mi fecero restare in ospedale e lasciarono Dormire Giorgio con me, mi accorsi che Federico era in corridoio a dormire, insistetti coi medici per farlo entrare, e mi addormentai col sorriso, dovetti fare tanti sacrifici per riprendermi, ma ne valse(scusate se è sbagliato ma ogni tanto mi confondo) la pena, perché appena uscito ero in forma e decisi di fare una cosa inaspettata, mi presentai sotto casa di Giorgio, le gambe tremavano, la paura che dicesse no, il cuore a mille e si, gli chiesi di sposarmi, e si, dopo avermi chiesto se fossi impazzito... accettó.

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