13.

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-Papà?
Chiese il piccolo Benjamin.

-Si tesoro.
Sorrise il moro baciandogli la fronte.

-Ma..allora tu non sarai più il mio papà?
Chiese rivolto a Federico con le lacrime a gli occhi.

-No, no piccolo. Lo saremo entrambi.
Gli sorrise scompigliandogli i capelli.

Il piccolo passò lo sguardo da Benjamin a Federico alcune volte e poi sorrise.

-È il regalo di compleanno più bello!
Esclamò il bimbo e con le sue piccole braccia cercò di abbracciare entrambi i suoi papà.

Benjamin rise e baciò la fronte del piccolo e lasciò un bacio sulle labbra al suo ragazzo.

-Vi voglio tanto bene..
Sussurrò il bimbo accoccolandosi al petto del moro.

-Anche noi ti vogliamo bene piccolo.
Disse Federico alzandosi e prendendolo in braccio suo figlio.

-I..io.. mi dispiace aver dubitato di te Fede..
Si scusò Benjamin abbassando la testa.

Federico alzò le spalle.

-Non importa.. adesso facciamo passare un bel compleanno a nostro figlio?
Chiese il minore prendendo la mano del suo ragazzo.

Benjamin sorrise e gli baciò la fronte.

-Non sai da quanto aspettavo di sentirti dire ciò..
Sussurrò sorridendo.

La giornata era ormai giunta al termine e il piccolo Benjamin stava dormendo beatamente tra le braccia del moro.

Stavano rientrando a casa dopo un faticoso pomeriggio a rincorrere il piccolo bimbo da una parte all'altra del luna park.

Lo avevano portato per farlo divertire, e l'esperienza si era rivelata più faticosa del previsto.

Federico aprì la porta di casa e prese dalle braccia di Benjamin il bimbo portandolo nella sua cameretta e mettendolo sotto le coperte lasciandolo dormire.

-Piccolo..
Sussurrò Benjamin una volta che Federico scese le scale raggiungendolo in salotto.

-Mh?
Chiese avviciandosi a lui.

-Mi sei mancato tanto..
Sussurrò aprendo le braccia.

Federico si fiondò tra le sue braccia stringendolo forte e lasciò che alcune lacrime rigassero il suo volto.

-Anche tu Tato..
Sussurrò.

Benjamin gli prese il viso fra le mani e lo guardò alcuni secondi negli occhi.

Quegli occhi che tanto amava.

Che gli erano mancati davvero tanto.

Poi passò lo sguardo sulle sue labbra.

Sorrise e ci poggiò sopra le sue.

Gli era mancato fare sue quelle labbra.

Benjamin approfondì il bacio e quando le loro lingue si incontrarono, il moro, sentì le gambe diventare gelatina.

In quegli anni le sensazioni che provava per il piccolo non erano cambiate.

Anzi, erano aumentate.

In quegli anni passati a Tokyo senza poter vedere il suo piccolo, pensava a lui in ogni momento.

Aveva paura che potesse dimenticarsi del suo viso un giorno.

O del suo sorriso.

O dei suoi occhi.

Eternity ~FenjiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora