Eternity ~Fenji

16.

-No Benjamin, non sto bene.
Disse serio.

-Che ti succede piccolo?
Gli chiese preoccupato.

-Queste maledette voci..
Si portò le mani sulle tempie.

-Mi fanno venire il mal di testa!
Esclamò arrabbiato.

-Adesso anche al bimbo danno fastidio..
Sbuffò.

-Non so come mai..
Disse portandosi le mani sulle orecchie e chiudendo gli occhi.

-Il mio bimbo no..
Sussurrò lasciandosi scappare un singhiozzo.

-Ehi no piccolo..
Benjamin si avvicinò a lui stringendolo fra le sue braccia.

Braccia di cui Federico aveva sentito troppo la mancanza.

-Io non capisco..
Sussurrò Federico.

-Mi prendi in braccio?
Chiese poi con la voce da bambino.

Benjamin sorrise e lo prese in braccio facendolo accoccolare a sè.

Federico sospirò e appoggiò la testa sulla spalla del suo ragazzo stingendosi forte a lui.

-I..io non capisco.. perché lo fanno?
Chiese confuso.

-Non vogliono vederti felice piccolo..
Disse triste il moro mentre raggiungeva la camera da letto del minore.

-Ma perché?
Si lamentò muovendo le gambe.

-Ricordi..
Iniziò Benjamin sedendosi sul letto e facendo sedere a cavalcioni su di lui Federico.

-Quando ancora non ci conoscevamo..

Federico lo interruppe.

-Tempi brutti..
Sussurrò baciandogli le labbra.

-Già..
Ridacchiò il maggiore.

-Quando sentivi queste voci?
Chiese per avere la conferma dei suoi pensieri.

-La..la notte..

-E perché?

-P..perché i demoni prendevano possesso della mia mente quando ero più debole..e..e..
La voce del piccolo iniziò a tremare così come il suo labbro inferiore.

-Ehi ehi piccolo no.. calmo.. se non vuoi dirlo non importa dai..Shh..

Benjamin strinse a sè il minore e quest'ultimo sospirò.

Gli faceva male ricordare i tempi in cui era rinchiuso in manicomio.

-Shh piccino non piangere..

Federico scosse la testa e guardò il maggiore.

Gli mise le mani sulle guance e sorrise fissandogli le labbra.

-Continua..
Sussurrò guardandolo poi negli occhi.

-Prima dammi un bacio.

Federico lo baciò velocemente.

-Allora stavo dicendo..
Benjamin riprese il suo discorso portando le mani sui fianchi del piccolo e tracciando dei piccoli cerchi immaginari.