5.Il giorno dopo...

13 0 0
                                    

Suona la sveglia alle 8:00, si, strano da parte mia ma ho deciso di passeggiare, da sola, senza nessuno che mi dia fastidio, lungo il mare.
Perciò mi alzo, spengo la sveglia, faccio colazione, mi preparo e senza avvisare nessuno esco di casa e mi incammino verso il  mare. Arrivata lì, non so, mi sento diversa, più tranquilla, più serena. I pensieri volano via accompagnati da quella piacevole brezza marina. In tutto quel silenzio si sente il rumore delle onde e l'acqua che si scontra sugli scogli.
Dopo un po, però, i pensieri riaffiorano improvvisamente nella mia mente affollandola, come al solito. Il mio umore inizia a cambiare e da sereno ritorna ad essere incasinato, confuso, come se qualcuno stesse spostando tutti i pezzi di un puzzle.
All'improvviso squilla il telefono: mi stava chiamando John:
"Ehi ciao"
"Ciao John, come va?"
"Bene te?"
"Anche"
"Carol c'è qualcosa che non va? Sai che puoi parlarne nonostante ci conosciamo da poco."
"Lo so, ma, appunto per questo, vorrei conoscerti meglio e vedrai che dopo sarò più aperta e fiduciosa nei tuoi confronti "
"D'accordo come vuoi Carol"
"Ma, come mai mi hai chiamata?"
"No nulla di che...volevo sentirti"
"Ah carino da parte tua...grazie allora!"concludo.
Mi alzo da un gradino di pietra su cui ero seduta e mi precipito in una gelateria.
Appena entro sento una voce molto familiare. Mi avvicino al banco dei gelati per capire di chi veramente fosse quella voce. Mi pare di sentire un profumo molto familiare e che mi rattrista sentire. Ormai ho capito. È lui, Jason, il mio più gran tormento.
"Doveva venire proprio qui Dio!" Dico fra me e me.
Lui sentendendo ciò si gira e si avvicina pian piano a me. Scappo via. Sì, scappò perché ho paura della sua reazione nel vedermi. Ho paura e voglio nascondermi.
"Se devi fare così mia cara Carol non mi sta bene!!" Dice tirandomi per il braccio.
"Sei proprio un deficiente!"
"Sai che non mi importa più un bel niente di te e ne tanto meno cosa ti stia bene o meno!"
"Ascoltami bene, se ti azzardi di nuovo a scappare da me per lo più d'avanti ai miei occhi, qui finisce male!"
"Ti ho detto che non mi importa imbecille!" A questa frase arriva John alle spalle di Jason e lo costringe a mollare Carol.
"E tu chi sei idiota!?!"
"Piacere John ma lascia immediatamente Carol!"
"Altrimenti?"
"Altrimenti ti renderai ridicolo davanti a tutti!" Urla John.
"Ok, me ne vado, ma lo faccio solo perché mi stai innervosendo, non vorrei commettere niente di grave!"
Dopo questo suo bel gesto lo ringrazio dicendogli:
Sono in debito con te! E comunque è il mio ex se non l'avessi capito..."
L'ho capito subito!"
"E da cosa?" Gli chiedo incuriosita.
"Da come lo guardavi".

Tra Amore e misteriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora