~ Thirteen ~

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~ Leggete lo spazio autrice che devo spiegarvi delle cosette, glashie ~

Un'altra lacrima fece capolino dal suo occhio e scese lenta lungo tutto quel percorso che passava dalla guancia al mento e poi piombava sul pavimento.

Le parole di quella mattina le rimbombarono nella mente: "Sento che oggi qualcuno non se la caverà con una settimana di infermieria".
Magari avesse tenuto chiusa quella sua boccaccia, magari non avesse detto quella che ormai le suonava tanto come una profezia.

Era successo tutto così in fretta, che quasi non se n'era resa conto.
Aveva rischiato la vita così tante volte  che le ore appena passate potevano sembrare di routine, ma non lo erano.

Era stata così stupida da non capire. Era stata così sciocca da cascare nella tela che il professore di Difesa Contro le Arti Oscure aveva tessuto con tanta abilità.
E mentre al piano superiore tutti rischiavano la vita, Bill veniva attaccato da quel mostro di Greyback, Silente veniva ucciso, Harry assisteva alla sua morte, lei dov'era ?
Con Luna, ad aiutare un professore svenuto a causa di uno Stupeficium di Piton. 

Si sentiva responsabile, in qualche modo, di quello che era accaduto: si ripeteva che se non avessero fatto passare Flitwick e lui non avesse chiamato il professore, quello non sarebbe mai intervenuto nella battaglia e soprattutto non avrebbe mai ucciso Silente. Ma la cosa era improbabile, in quanto Piton era un Mangiamorte, e avrebbe svolto ugualmente il suo compito, con o senza l'avviso di Flitwick.

Era triste - avrebbe potuto buttarsi sul suo letto e piangere fino al suo ventesimo compleanno - ma allo stesso tempo il livello di rabbia nel suo sangue aveva raggiunto livelli mai visti. Avrebbe tanto voluto spaccargli quella faccia da pesce lesso che si ritrovava, a Piton.

Quella notte, tutto era cambiato.

Silente non c'era più.

A quel pensiero riprese a singhiozzare.
Aveva pianto tanto, in silenzio, per non disturbare gli altri, che di certo avevano più motivi per piangere di lei: Bill aveva il viso squarciato ; Fleur sembrava disperata e si confortava abbracciando la signora Weasley, cosa che fino a qualche giorno prima sarebbe parsa inverosimile.

Una mano si posò sulla spalla di Hermione e la fece alzare. Ronald si sedette sulla sedia dove poco prima c'era la bruna e se la prese in braccio, coccolandola con il viso affondato nell'incavo del suo collo e le mani intrecciate sul suo grembo. Lei appoggiò la testa alla spalla del ragazzo e lasciò che le lacrime lo bagnassero, come se così facendo le sue lacrime avrebbero lavato via un po' del dolore che l'altro provava.
Era una teoria stupida, ma a Hermione non importava. Aveva rischiato di perdere il suo Weasley in quella battaglia, se ne rendeva conto. E se ciò che era capitato al maggiore fosse capitato a lui ....  la ragazza si strinse più forte a Ron.

Si addormentarono. Lì, in infermieria, fra ragazzi feriti e in panico, su una misera sedia di legno, appoggiati l'uno all'altra. Harry decise, mentre cingeva la vita a Ginny, che erano davvero carini.

Vennero svegliati da Molly, che dopo aver sorriso loro dolcemente  - sicuramente avrebbe fatto i salti di gioia nel vedere quella scena, ma era giusto darsi un contegno - gli disse di andare a riposarsi nelle loro stanze, e confermò a Hermione che avrebbe passato l'Estate alla Tana, nessuna discussione.

Raggiunsero la torre e capirono che non avrebbero potuto rillassarsi in Sala Comune: decine dei loro compagni di Casa si affannavano e agitavano nella stanza, con i più anziani che cercavano di mandarli a letto e rassicurarli, dicendo che il peggio era passato.
Ma il peggio non era passato, la bruna lo sapeva bene, quello era solo l'inizio della guerra.

Hermione stava per andare nella sua stanza, e già pensava alla voce stridula e spaventata di quell'oca chiamata Lavanda Brown, quando una mano calda e famigliare si avvolse intorno al suo polso e scivolò fino a far intrecciare le loro dita.
La bruna le osservò un istante e poi alzò lo sguardo sul rosso, che se la tirò vicino e la trascinò su, per le scale che portavano ai dormitori dei ragazzi.
Non gli chiese il perché di quell' azione, si lasciò portare e basta,  consapevole che finché lui l'avesse stretta a se, tutto sarebbe andato bene.

Entrarono nella camera dei ragazzi e videro che non c'era nessuno apparte Seamus e Dean che osservavano fuori dalla finestra con gli occhi rossi: alla ragazza fecero tenerezza, perché pur essendo ragazzi sempre pronti a dar prova della loro virilità, davanti agli ultimi eventi avevano lasciato perdere la forza apparente e avevano cominciato a comprendere il dolore che li attendeva . E in quanto membri dell' ES erano pronti a prendere parte alla guerra, poco ma sicuro.
Si girarono per vedere i due ragazzi sgusciare verso il letto del rosso, e al posto delle battutine che avrebbero fatto in situazioni normali, regalarono loro un sorriso sincero .

Ron tirò le tende del letto e lanciò un incantesimo silenziante per non essere disturbati inutilmente, prima di stendersi vicino alla bruna che aveva lo sguardo perso sul soffitto di pietra e legno. Le prese la mano e lei gli si accoccolò su un fianco .
"Ho avuto paura, Ron" Fiatò la giovane Grifondoro con una morsa che le prendeva la gola.
"Anche io, Hermione. Non so che fine avremmo fatto senza la Felix Felicis di Harry." Ammise lui accarezzandole la schiena con un gesto rassicurante.
Ci fu un attimo di pausa, in cui la ragazza si tirò a sedere e piantò i suoi occhioni nocciola in quelli del rosso.
"Dovremo andare con lui, lo sai ? Qualsiasi cosa debba fare, noi dobbiamo stargli accanto."
A quel punto anche Ronald si alzò e prese il mento di Hermione fra le sue dita, guardandola intensamente.
"Sai bene che è da quando ho undici anni che lo segue ovunque. Un anno in più non mi cambierà la vita, no ?"
"Potrebbe" sussurrò lei baciandolo.

Rimasero lì finché Harry non li venne a chiamre. A letto, coccolandosi e baciandosi con passione, quasi quelli fossero stati i loro ultimi baci.
E chi dice che magari non fosse proprio così ?
In guerra niente è sicuro, ma di una cosa Ron era certo: non avrebbe abbandonato Hermione. Mai.

I'm gonna pick up the pices, and biuld a disagioh.

Sto ascoltando Lego House in questo momentooo *sclero*
Cooomunque
Ecco qui un'altro capitolo! E con questo si chiude la prima "parte" che riguardava le vicende della Romione durante il Principe Mezzosangue (quel libro quanto è bello *-*) .
Quindi il prossimo capitolo narrerá della Romione durante i Doni della Morte (adoroadoroadoro)  .
Perciò bo, magari queste specificazioni sono inutili, ma io avevo intenzione di mettere delle immagini di copertina dal prossimo capitolo e di riprendere a numerare i capitoli del numero UAANN.

Quindi niente, grazie di leggere i miei capitoli e ci sentiamo preeeesto.

Shiau belle banane

                        Letizia Granger Weasley 

Attention   /Romione/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora