Attention /Romione/

Baby I'm dancing in the dark, with you between my arms {4}

Hermione si guardò allo specchio, rimuovendo l'ultima traccia di occhiaie e pianto dal suo viso. 

Ancora non era pronta per quel benedetto matrimonio, non quando lei e i suoi amici erano appena scampati ad un attacco di Mangiamorte. Non quando Moody era morto, il suo corpo disperso. Non quando sarebbe dovuta partire da un momento all'altro con Ron ed Harry per chissà dove ad affrontare chissà cosa. 

Happy girls are the prettiest, diceva un'icona di stile Babbana chiamata Audrey Hepburn; Hermione in quel momento non era di certo felice, ma sperava che il vestitino rosso e quelle deliziose scarpe coordinate potessero fare la loro parte. Aveva anche cercato di sistemarsi i capelli in una mezza coda, e il risultato ottenuto era più che soddisfacente per i suoi standard da "criniera leonina". Si era rifiutata però di truccarsi, facendo notare a Ginny che era già un miracolo togliere tutti i segni di stanchezza dalla sua povera faccia; la rossa aveva ovviamente alzato gli occhi al cielo, prima di assumere un'espressione maliziosa e farle notare a sua volta che "Oh, okay, puoi anche non truccarti, tanto mio fratello non ti guarderà nemmeno negli occhi, troppo preso da quella tua meravigliosa scollatura!" . Inutile precisare che la ragazza se n'era andata dalla stanza con un ghigno stampato in volto, mentre la bruna era rimasta con sguardo critico ad osservarsi allo specchio. 

Quando Harry la venne a chiamare per accompagnarla in cortile, dove si sarebbe svolta la cerimonia, rimase un attimo interdetto nel vederla in quei panni decisamente femminili e aggraziati che la sua amica aveva sfoggiato non molte volte nella vita. Le si avvicinò piano, le posò una mano sulla spalla e le lasciò un leggero bacio sulla guancia prima di prenderla a braccetto. 

"So che è stata dura in questi ultimi due giorni per te, 'Mione, ma ti prometto che quando tutto questo sarà finito riavrai la tua vita e potrai finalmente essere felice. Adesso usciamo da qui e facciamo finta, per un' ultima volta, che va tutto bene. Fallo per te, per me e soprattutto per Ron." 

La bruna prese un respiro profondo e, dopo aver sfoggiato un dolce sorriso, si girò verso  quello che ormai era suo fratello stringendogli il braccio.

"Andiamo." 

O la cerimonia fu relativamente breve o Hermione era troppo occupata a sbavare dietro ad uno dei testimoni dello sposo per rendersi conto del tempo che passava. 

E dato che un imbarazzato Ron in vestito elegante nero stava accanto a Bill con un sorriso timido, di quelli che scioglievano il cuore alla bruna, beh direi più la seconda opzione.

Da quando erano tornati a casa dopo quella notte alla collina, lei e il rosso avevano deciso insieme di evitare come la peste il contatto fisico e di cercare di limitare le occhiate dolci o fameliche, anche se la cosa era pressoché impossibile. Era davvero dura far finta che la presenza dell'altro senza maglia o con una canottiera davvero aderente ti fosse indifferente, ma era meglio per entrambi far finta di niente, o almeno così credevano. Avevano deciso di amarsi e riprovarci dopo la guerra, ma in quel momento, alla vista del suo Ronald all'altare, Hermione avrebbe tanto voluto saltargli addosso e urlare "Sì, lo voglio, ti voglio".

In men che non si dica arrivò il momento del bacio - quello tra Bill e Fleur, precisiamolo - e tutti gli invitati scoppiarono in applausi, fischi e urla d'incoraggiamento. Presto tutti si spostarono sotto il tendone scelto per tenere il ricevimento. 

Kingsley e Remus rimasero all'ingresso del suddetto tendone, per controllare sulla lista che le persone che stavano prendendo parte alla festa fossero effettivamente invitate. Harry raggiunse subito il suo migliore amico rosso appena all'interno del tendone, e gli fece i complimenti per il vestito elegante, che doveva ammettere anche lui, gli stava molto bene. 

"Hai visto Hermione?" fu invece la prima cosa che gli chiese sottovoce il giovane Weasley, guardandosi intorno tentando di scorgere la ragazza.

"No, ma ho visto lui." Rispose con voce fredda il corvino indicando con un cenno del capo un punto vicino a loro.