~ Ten ~

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Sospirò, passeggiando per i corridoi bui e deserti di una Hogwarts addormentata.
Hermione era sola, a fare il giro di ronda, ma ormai ci era abituata, poiché era un'abitudine da quando aveva litigato con Ronald e, anche se avevano fatto pace, il rosso non si era presentato per i turni serali.
Stava ragionando fra se e se, era tranquilla, e la cosa la preoccupava perché quella non era la normalità.
Andiamo, quando si era migliori amici di Harry Potter, una giornata tranquilla era pressoché una fantasia per bambini !
E invece la ragazza non aveva preoccupazioni, la cosa non andava bene.
Si sforzava di trovare qualcosa che non quadrasse, di capire perché tutte le questioni sospese del Golden Trio erano apparentemente risolte, e mentre si avvicinava ad un'enorme finestra in pietra, arrivò alla conclusione che, probabilmente, i suoi amici le nascondevano qualcosa.

Appoggiò le mani sul cornicione di sasso e si sporse fino ad avere mezzo busto che sporgeva nel vuoto. Respirò a pieni polmoni l'aria fresca della sera ormai inoltrata e si concesse un minuto di relax osservando il cielo blu, dello stesso colore della pietra che la madre aveva incastonato sull'anello, quel bel lapislazzulo che ora sembrava colorare la distesa di fronte a lei.
Non c'erano nuvole, ne stelle quella notte, eppure, nel cortile della scuola, il campo da Quidditch sembrava brillare di luce propria. Era vuoto, ma davvero era più illuminato di tutto il resto.
La bruna assottigliò lo sguardo, in cerca della fonte della luce, ma non  vide nient'altro che ... aspetta un attimo: quello che stava volando vicino ai cerchi era Ronald Weasley ?
Certo che era lui, chi altro a scuola aveva un colore di capelli così particolare e inconfondibile ?
Un colore così bello, aggiunse mentalmente la ragazza, mentre correva per i corridoi del castello diretta all'ingresso. Uscì fuori e rallentò il passo man mano che si avvicinava al posto che i suoi migliori amici veneravano;  Hermione pensava che, se avessero potuto, i ragazzi si sarebbero stabiliti a vivere lì .
Entrò facendo il minimo rumore possibile e scivolò nella tribuna di Grifondoro, e lì, immersa nella semi-oscurità, cominciò a osservare le acrobazie del suo amico .

Ronald volava a scatti, faceva complicate capriole aeree e quando si avvicinava alle aste dei cerchi dava loro forti pugni, come se volesse buttarle giù sul prato verdeggiante.
Continuò così per qualche minuto e poi salì più in alto, ancora di più, e Hermione lo vide oscurare una stella, quasi come se quella fosse la metafora del suo amico: per lei Ronald oscurava le stelle, anche se non se ne accorgeva .
E poi si buttò a capofitto giù, in verticale, e si rialzò solo a pochi metri da terra.
La bruna aveva perso un battito. Capì che non si sarebbe fermato, capì che c'era qualcosa che non andava, e lei doveva parlargli prima che quell'idiota si spaccasse l'osso del collo.

Così si ritrovò a esultare come se il cacciatore avesse preso il boccino, e ad applaudire sorridente. Ron si girò di scatto, inconsapevole di avere un pubblico, e riconosciuta la sua migliore amica, dopo un attimo di smarrimento, sorrise e si avvicinò a lei.

"Hermione ! Cosa diamine ci fai qui ?" Domandò stupito che la ragazza avesse infranto le regole uscendo di notte di sua spontanea volontà .
"Facevo il turno di ronda e ho visto una massa di capelli rossi viaggiare nel cielo e così ho pensato "Devo assolutamente fermare quello squinternato che vola a quest'ora !" " Ridacchiò, ma invece che seguirla come era solito fare, il giovane Weasley abbassò lo sguardo colpevole e borbottò un imbarazzato "Che idiota".
"Come scusa ?"
"Sono un'idiota, ti ho lasciato fare i turni di ronda da sola per tutto questo tempo... perdonami, Hermione, tornerò ad aiutarti-"
"Stai tranquillo, Ron è tutto a posto. Più o meno." Guardò di sottecchi l'espressione confusa sul volto del suo amico.
"Più o meno ?"
"So come voli, Ron, e so anche che sei un gran dormiglione. Non saresti qui a rischiare di romperti qualcosa a quest'ora se non avessi qualcosa che ti  tormenta." Spiegò con un'insolita calma e senza quell'aria saccente che aveva di solito quando illustrava dei concetti.
Ronald sgranò gli occhi, stupito ancora una volta dell'intelligenza della ragazza di cui si era segretamente innamorato. Beh, segretamente era una parola grossa ormai: diciamo solo che non era un sentimento "ufficiale".
"Se ... se ti dico una cosa... tu non la dirai a nessuno, vero?" Chiese timidamente.
"Ma certo!"
"Io sono arrabbiato. No, non- non sono arrabbiato, sono confuso, perché adesso Harry e Ginny si sono messi insieme e io ho paura che lui le faccia del male, ma non dovrei avere paura,  perché lui è il mio migliore amico, e di Harry mi posso fidare, no? E allora perché sono così arrab- no, non sono arrabbiato, sono confuso. Aiutami 'Mione"
"Si, Ronald, sei molto confuso. Ho capito ben poco di quello che hai detto" sbuffò lei, ma quando vide l'aria mortificata che teneva lui, si sciolse. Amava quel tenero broncio che conosceva da sei anni, ma amava ancor di più quel candido sorriso, sempre accompagnato dagli occhi ridenti e intensi. Si, perché se c'era una cosa intensa in Ronald Weasley, erano i suoi occhi.
"Tuttavia, ho compreso abbastanza da capire che sei spaventato, tutto qui. Vedi Ginny come una ragazzina ancora piccola e indifesa, mentre ti garantisco che si sa difendere benissimo. Harry non le farà del male, ed è normale che tu dubiti di lui, tutti lo farebbero se si fosse messo con la loro sorellina. Ma lascia vivere Ginny, per l'amor di Merlino!"
"Facile a dirsi per te ..." borbottò di nuovo il rosso, avvilito.
"Facile a... Ronald! Pensi che io non mi preoccupi per quelli che mi stanno intorno ?! Solo perché io non ho un fratello o una sorella tu credi che io..." Ronald non l'ascoltava più, parlava talmente veloce e di cose talmente astratte che non riusciva più a seguire il discorso, come al solito. Si ritrovò così a deliziarsi del rossore che si faceva spazio sulle guance della bruna via via che si accaldava e che si irritava parlando, e quella luce testarda che le illuminava gli occhi, come se fosse un'insegna che diceva chiaramente "Sto facendo la mia arringa e vincerò questa discussione, perché so più cose di te e ho ragione.".
E Ronald si ritrovò a pensare, mentre quella blaterava logorroica, che era bella.
Hermione era bella.
Conosceva i connotati del suo viso da così tanto tempo che ormai li conosceva a memoria, e li amava tutti, dal primo all'ultimo, amava persino quei ricci capelli bruni che somigliavano ad una criniera.

E così, un po per zittirla, un po perché anche il suo autocontrollo aveva un limite, Ronald posò le sue labbra su quelle di Hermione e la baciò.
La ragazza, che stava parlando e non si aspettava quel gesto da parte del rosso, rimase con gli occhi sbarrati e la labbra congelate, come se fosse una statua di pietra. E dopo qualche istante, lei era ancora così, in preda alla sorpresa, eppure qualcosa scattò in lei: Ron si stava ritraendo, poiché la bruna non rispondeva al bacio, e con un moto di coraggio Grifondoro, Hermione se lo attirò addosso prima che le loro labbra si fossero staccate.

Le scintille, signore e signori, maghi e streghe.

Di dolcezza, in quel contatto, erano rimaste solo le dita di Ron che sfioravano il viso di Hermione, mentre il bacio si faceva più appassionato, il sapore di cioccolato che si mescolava a quello di fragole, e le loro lingue che si incontravano.

Nessuno si aspettava che quei due potessero arrivare a baciarsi così, ma evidentemente c'era molto più di quello che si vedeva in quel gesto: parole, parole non dette,  sentimenti repressi per troppo tempo, la rivincita di sguardi rubati, la rivincita di tanti abbracci che avrebbero voluto essere qualcosa di più.
Le mani di Ron si spostarono sui fianchi di Hermione, e lì rimasero, stettero lì anche quando la ragazza sprofondò il viso arrossato nell'incavo del suo collo.
Abbracciati, sugli spalti del campo da Quidditch, sotto un cielo lapislazzulo.

Intanto, nel dormitorio maschile di Grifondoro, una figura dai capelli infuocati varcò la soglia e pronunciò un Lumos, facendo scaturire una forte luce dalla punta della sua bacchetta.

"Ginny ?!" Chiese stupito un assonnato Dean Thomas.
La ragazza non gli rivolse nemmeno un sorriso, ma si voltò verso gli altri due letti, con molto piacere di Seamus, che si godette la vista che il baby-doll celeste della ragazza offriva.
"Ehi Neville" Ammiccò divertita, e quando il suo migliore amico ricambiò ridacchiando si diresse a passo deciso verso il letto dell'unico ragazzo che non era stato svegliato dall'intensa luce della sua bacchetta.
"Harry! Harry, svegliati!" Esclamò Ginny scuotendo il corvino per le spalle, e questo, finalmente, aprì gli occhi con un sussulto di spavento.
"Ginny! Ma che diavolo stai facendo qui?!" Se ne uscì lui, con la voce impastata, e lei lo trascinò fuori dal letto di peso, per portarlo alla finestra.
"Guarda là." Cinguettò indicando il campo da Quidditch.

All'inizio Harry non vedeva niente, ed era molto tentato di rispedire la sua ragazza a letto e di tornarsene a dormire, ma poi notò che un punto sugli spalti era illuminato e lì, accoccolati, c'erano due ragazzi.
I capelli di uno dei due erano dello stesso colore di quelli di Ginny.
"Sono Ron e Hermione?" Chiese incredulo, e quando lei gli scoccò un sorriso smagliante, capì che erano proprio loro.
"Oh Merlino Benedetto." Fiatò sorridente, con il naso incollato al vetro per riuscire a vedere meglio.
"Finalmente ce l'hanno fatta."

Io voglio disagiare con te, soltanto con te, non chiedo la Luna ma del disagio con teh.
JESUS CHRIST SUPERSTAR CHE PARTO.
QUESTO CAPITOLO È STATO UN PARTO.
Quindi sorratemi se non vi piace, o se vi ho fatto aspettare un po, ma ci ho messo todo mi corazón. (Ma io ho un corazón??)
Cooomuqnue.
Volevo solo dire alle Hinny Shippers di amarmi, perché ho aggiunto "sua ragazza" alla frase di Harry, e sento già la voce di Galaxy che mi condanna per eresia OuO.

Zaludo un po di people perché ho voglia di rompere le palle ;)
LeStorieDiOttah
_figliadiAtena_ (ziau sis)
LilyEvanss_

E poi zaludo la mia community dellle disagiate (me_and_you_forever15,Ekonatrophile ne fate parte anche voi xD)

Shiauuuuuu e che la Romione sia con voi u.u

Attention   /Romione/Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora