Capitolo 2

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Perché la vita
É un brivido che vola via
É tutto un equilibrio
Sopra la follia

"Sei nervosa?"

Osservai l'edificio fuori dal finestrino della macchina: era così immenso e maestoso.

Che ansia

"Per niente"

"Farò finta di crederti: vai e divertiti!"

"Ci vediamo dopo, ciao Cla"

Scesi dall'auto e mi recai all'ingresso dell'edificio dove venni accolta da una segretaria: i capelli neri e lisci circondavano un viso molto truccato, la camicetta che indossava lasciava spazio all'immaginazione.

"Benvenuta all'accademia Art & Dance, come posso aiutarla?"

Il suo sorriso fintissimo mi mandava ancora più in paranoia e il suo modo di masticare quella gomma mi innervosiva.

"Sono Veronica Marchisio, dev.."

"Terza porta a destra"

La signorina, interrompendomi, mi porse svogliatamente dei documenti da firmare per poi liquidarmi con un semplice gesto della mano.

Molto simpatica..

Raggiunsi con titubanza l'aula che mi era stata indicata e, dopo aver fatto un respiro profondo, entrai nello studio già occupato da altri ragazzi concentrati nel riscaldamento. Per non dare troppo fastidio, mi avvicinai silenziosamente alla panchina, dove lasciai il mio borsone, per poi dirigermi alla sbarra iniziando a riscaldarmi.

"Ehy sei nuova? Io sono Francesca"

Una ragazza molto sorridente mi si presentò davanti porgendomi la mano.

"Ciao sono Ronnie"

Era molto carina: dei lunghi capelli rossi incorniciavano un viso caratterizzato da lentiggini e da due magnifici occhi nocciola.

"So come ci si sente il primo giorno: tranquilla ti troverai benissimo"

"Lo spero"

Sorrisi leggermente imbarazzata e continuammo a parlare mentre ci allenavamo.

Il nostro discorso venne interrotto dall'arrivo dell'insegnante, la quale immediatamente riportò l'attenzione su di sè.

La osservai incuriosita dal suo strano modo di vestire: sembrava molto una figlia dei fiori.

"Buongiorno ragazzi e benvenuta signorina Marchisio. Direi di iniziare subito: oggi ci concentreremo su hip hop e breakdance, mettetevi in posizione"

Tutti i ragazzi, me compresa, iniziarono ad esultare.

  °°°

Dopo circa un'ora di esercizi per migliorare la tecnica, l'insegnante ci lasciò 10 minuti di pausa per riposarci e per riprendere tutte le energie: mi diressi insieme a Francesca e ad altri ragazzi alla macchinette per prendere una bottiglietta di acqua fresca.

Mi isolai dal piccolo gruppetto formatosi poiché sentendomi a disagio non conoscendo nessuno.

Marco, il classico ragazzo dagli occhi blu e capelli biondi, mi si avvicinò cercando di coinvolgermi: "Allora Ronnie come ti sembra questa scuola?"

"E' bellissima" sorrisi timidamente 

"Di poche parole eh?" Ridacchiò 

"Beh diciamo che l'ansia da primo giorno fa la sua parte"

Ventun volte teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora