Capitolo 37

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Ti osservavo sempre
in silenzio e da lontano,
per la paura che avevo
di avvicinarmi e rovinarti

Il tempo stava passando velocemente e infatti un'altra settimana di marzo se ne era andata.

"Che ti ha detto il fisioterapista?" mi chiese Paulo mentre si divertiva sulla sedia girevole della mia scrivania

Altro che i bambini..

"Mi ha fissato la visita domani e, se tutto va bene, posso ricominciare a ballare" risposi distratta dal lavoro che stavo cercando di svolgere al computer

"Sei in ansia?" mi domandò alzandosi dalla sedia e iniziando a girovagare per la camera mentre io ero seduta sul letto con il pc sulle gambe

"Non vedo l'ora di ballare" rivelai 

Avevo da pochi giorni tolto il tutore al ginocchio, avevo ripreso a camminare senza stampelle anche se zoppicavo leggermente, l'unica cosa che non avevo ancora potuto fare era appunto ballare.

Alzai lo sguardo osservando attentamente i movimenti di Dybala: "Perchè stai frugando tra la mia roba?" domandai sospettosa

"Non trovo più la mia felpa quindi controllo che non ce l'abbia tu" rispose ovvio

Come se io mi appropriassi illegalmente dei suoi vestiti

"Quale felpa?" chiesi cercando di capire a quale delle tante si stesse riferendo

"Quella nera con la scritta New York in bianco.. l'hai vista?" mi chiese cercando nell'armadio

Guardai per terra di fianco a me e vidi una felpa che corrispondeva alla sua descrizione

Ritiro quello che ho detto

Senza farmi vedere, allungai il braccio e cercai di nasconderla sotto il letto: "No, non l'ho vista" mentì spudoratamente

"Vabbè ci rinuncio. Tu cosa stai facendo?" mi chiese avvicinandosi

"Sto cercando di remixare una canzone, ma ho qualche problema con il programma" spiegai prendendo il cellulare

"Che vuoi fare?" si sedette di fianco a me

"Chiamo Michael, a meno che tu ti intenda di queste cose" lo guardai ridacchiando per la sua buffa espressione davanti allo schermo del computer

"Forse è meglio se lo chiami" mi diede ragione ridendo

"Come pensavo" composi il numero, misi il vivavoce e aspettai che rispondesse

'Ehy baby' la sua voce era abbastanza assonnata

'Non ci credo: Miky stavi ancora dormendo?' risi quando lo sentì mugugnare qualcosa di incomprensibile

'Non stavo dormendo' mentì ed io alzai gli occhi al cielo

'Farò finta di crederti. Comunque ti ricordi quel programma che usavi per remixare?' chiesi speranzosa

'Certo lo uso ancora'

'Perfetto, mi dai una mano?' mi morsi il labbro quando lo sentì sbuffare

'Ma tu non hai nient'altro da fare? Non so.. stare con Dybala? Povero quel ragazzo che ti ha scelta, non sa ancora cosa gli aspetta' Paulo scoppiò a ridere

'Sei un cretino Michael' gli urlai

'E' lì con te? Ciao Dybala e condoglianze' mi sbattei una mano sulla fronte

'Ehy Michael'  lo salutò il mio ragazzo

'Ok ora che hai finito di prendermi in giro, mi aiuti?' 

Ventun volte teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora