Capitolo 25

3.2K 109 9
                                    

Sappi che sceglierei te
Sceglierei te mille volte
Che se fosse per me, sarei già
ad abbracciarti per tutta la notte
O, magari, per tutta la vita

"Stasera si esce" Federico improvvisò uno strano balletto, a mio parere molto inquietante e ovviamente si aggiunse a lui anche Juan.

"Ragazzi - li richiamai - questa volta però non andiamo in un locale vi prego" li supplicai.
"Ma no, perché?" Juan mi guardava stupito e Bernardeschi mi osservava come se fossi pazza, non potei fare altro se non alzare gli occhi al cielo: "Tutte le sante volte ve lo devo dire? Sono stanca di andare sempre al solito locale, sempre con lo stesso odore nauseante di alcool; oggi voglio fare qualcosa di diverso."

"E che cosa proponi?" Mi domandò Gonzalo apparendo dal nulla.
"Pizzeria?" Domandai non molto convinta della loro risposta​, infatti mi guardavano come se fossi un alieno.
"Ottima idea" Paulo comparve alle mie spalle facendomi prendere un infarto.

Ma perché appaiono dal nulla questi?!

"Beh - il biondo guardò gli altri due calciatori - si puó fare" approvò la mia idea, mentre io gli lanciai un bacio volante, che lui subito prese con la mano e se lo portò sulla guancia con fare teatrale.
"Che deficienti" Gonzalo commentò divertito, seguito da Paulo che ridacchiava.

"Ok ok.. io vengo stasera, ma ad una condizione" alzò un dito verso l'alto bloccandosi per creare un po' di suspance.
"Parla scemo" gli ordinai di continuare e lui, per la prima volta in tutta la mia vita, mi diede ascolto: "Vengo se tu una volta volta che andremo in un locale farai una gara a chi beve più shottini con me" rivelò orgoglioso

Ma che problemi ha?

"Ma che razza di ricatto é?" Domandò Higuain e Juan non perse tempo: "Deve divertirsi un po' no? Deve provare a lasciarsi andare" affermò convinto

"Come se ubriacarsi fosse divertente" borbottai tra me e me.

"Allora accetti?" Mi chiese curioso e sicuro che avrei rifiutato l'offerta, così l'accordo sarebbe saltato e lui non sarebbe venuto in pizzeria.

Non mi freghi caro

"Sì" risposi io
"No" rispose contemporaneamente Dybala
"Cosa?" Chiedemmo all'unisono io e Paulo
"Non vuoi seriamente farlo vero?" Mi domandò stupito l'argentino
"Sì che voglio farlo" ribattei

"Oh andiamo Paulino lasciala fare" intervenne Federico in mia difesa, mentre Gonzalo stava dalla parte di Paulo.

Quei due argentini sono sempre d'accordo

"Quindi?" Juan ci guardò uno ad uno per poi soffermarsi a lungo su di me: "Accetto" risposi sotto lo sguardo divertito di Bernardeschi e di Cuadrado, mentre Gonzalo scuoteva la testa e Paulo mi inceneriva con lo sguardo.

"Ragazzi forza in campo!" La voce del mister richiamò i calciatori che si affrettarono ad eseguire l'ordine.

Io, come sempre, mi diressi sugli spalti per osservare gli allenamenti della squadra.
In poco tempo venni raggiunta da Josepha, la quale subito mi strinse in un caloroso abbraccio.
"Come stai?" Le chiesi cortesemente mentre si sistemava vicino a me.
"Tutto perfettamente, questo é per te" mi porse un bel caffè caldo, adatto per queste temperature.
"Grazie mille" le sorrisi per poi stringere il bicchiere tra le mani per riscaldarmele.
"E tu invece tutto bene?" Annuì sorseggiando il caffè: "Mancano pochi giorni alla prima" la informai emozionata.
"Ovviamente spaccherai!" Mi informò sicura della sua affermazione.

Sorrisi per poi rivolgere lo sguardo al campo per vedere come stavano procedendo i ragazzi, ma soprattutto Dybala. Il diretto interessato, sentendosi osservato, alzò il viso verso di me rivolgendomi un sguardo serio.
Gli feci il labbruccio e lui, non potendo resistere, scosse la testa divertito per poi regalarmi una linguaccia.

Ventun volte teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora