Fragrance

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La camelia è un fiore davvero speciale perchè, nonostante la sua delicata bellezza estetica, non è caratterizzato da alcun profumo in particolare, sboccia senza farsi notare e anche il modo in cui appassisce è lugubre e silenzioso.


Per le tre volte che Tsubaki, una camelia senza odore, si ritrovò con un profumo che non le apparteneva.

#1: Profumo fugace

Erano ormai venti minuti che Tsubaki guardava quella piccola boccetta di vetro blu, la scrutava con aria tesa, come se questa fosse pronta a saltarle addosso da un momento all'altro e la cosa, nella mente della giovane, non era neppure da escludere a priori. Non si era mossa di un millimetro da quando l'aveva tirata fuori dalla confezione, come se davvero ci potesse essere il rischio di essere attaccata da una semplice confezione di profumo commerciale.

Profumo; Tsubaki si era fatta convincere da Liz a comprare un profumo e ancora non riusciva a capacitarsi della cosa. Lei non metteva profumi, non ne aveva mai messi e aveva sempre avuto paura di esagerare con le dosi e di fare qualche disastro. Eppure quella volta era diverso, lei era diversa.

Lo afferrò con mano leggera, titubante nella sua timidezza, la quale la portava a tenere gli occhi bassi anche ora che era sola in casa, come se qualcuno potesse giudicarla anche all'interno delle mura domestiche. Portò il prodotto vicino al suo collo nudo, carezzò il vetro per farsi coraggio e se lo spruzzò finalmente addosso, accorgendosi che, per un istante, aveva smesso di respirare.

Ce l'aveva fatta, le dolci labbra si allargarono in un piccolo sorriso: anche lei, fiore silenzioso, sarebbe stata notata dall'uomo che amava e quel profumo fugace, che sarebbe svanito dalla pelle in poco tempo, le dava in qualche modo il coraggio di cui aveva bisogno.

#2: Aroma pungente

Fece un passo indietro, sentendo il freddo della parete percorrerle la schiena seminuda, ma subito quei brividi vennero cancellati da altri molto più piacevoli, dovuti al tepore del corpo di lui che la circondava in una stretta famelica e al proprio ventre che diventava sempre più caldo. Le sue labbra rosee schioccarono contro quelle di Black Star, ormai alto quanto lei e le grandi mani del ragazzo le accarezzarono, rudi, l'intero corpo fremente. Le sue dita erano coperte da cicatrici e la giovane cominciò a baciargliene una per una, finché l'irruenza dell'assassino non si fece nuovamente viva, portando quelle stesse a mani stringerla sui fianchi, sollevandola da terra, più vicina a lui, mentre le divorava il collo diafano, affamato e innamorato.

Quella volta Tsubaki, avvolta in un'aria calda e avvolgente, prese un odore forte, pungente e lo amò tanto da farlo suo, come se gli fosse entrato dritto nell'anima. La giovane pensò che un aroma come quello non se ne sarebbe andato così in fretta ma, guardando nel verde degli occhi del partner, la cosa non le dispiacque affatto.

#3: Odore persistente

A Tsubaki era sempre piaciuto il bianco, un colore pulito, talmente puro da avvolgere le donne nel loro giorno più importate; era anche il colore delle bende con cui Black Star si fasciava le mani, le stesse che sempre più spesso buttava lontano per sfiorare la sua pelle bollente. Anche la sua nuova divisa era bianca, come gli abiti da sposa, come le bende del suo meister, la cosa le era da subito piaciuta.

Ma il bianco è tanto puro quanto difficile da tenere pulito, è sempre dannatamente facile sporcarsi, se ci si veste di bianco.

"Tsubaki!"

Quello di Black Star fu un urlo carico d'orrore, la giovane cadde al suo, la sua bella divisa candida si macchiò e lei si sentì addosso, per la terza volta, un odore che non le apparteneva, un odore acre che le fece storcere il naso. Non le piaceva l'odore del sangue, quasi quanto non le piacque il doloroso urlò che uscì dalle labbra del ragazzo poco dopo, mentre fasciava la ferita con le sue bende, un disperato, quanto inutile tentativo di salvarla, di fare qualcosa quando non si sapeva che fare e l'odio per se stessi si mischiava al dolore atroce per l'irreparabile.

Tsubaki sorrise al suo meister, prendendogli le mani fra lo proprie, lottando per avere ancora qualche attimo da passare con lui. Lasciò che le baciasse lui le nocche pallide, una per una, dolcemente e ascoltò i singhiozzi dell'uomo più forte che abbia mai visto in Cielo e in Terra, ora disperato come un bambino.

Da quel momento i petali di quella bella camelia non furono più puri, vennero macchiati dal sangue appiccicoso che ricoprì il cremisi del fiore con un rosso più acceso e tetro, facendolo appassire dopo pochi minuti. Quando i suoi occhi si chiusero, esausti, a nulla servirono le grida di Black Star: la camelia ormai non era piú senza profumo e quell'odore persistente non era fatto per togliersi, l'odore del morto non se ne sarebbe mai andato.

"Why do the best people die?"
"When you're in a garden, which flowers do you pick?"
"The most beautiful ones"

E la camelia, il fiore inodore, era il piú bello di tutti quanti.

Con la speranza che sia solo un arrivederci,
thedarkiti

Tribute [Soul Eater]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora