Calling mama

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Note: Storia partecipante al concorso di amantedeglianimali e di solix96, terza prova che ha per traccia: scrivere una songfic tra le tracce lasciate, ho scelto "Hello" di Adele, spero vi piaccia. Tempo limite: 17 ottobre (posticipato).

Calling mama


"Mamma, da grande voglio diventare proprio come te!

Hello, it's me...

La bambina gioì mentre le guance paffute si arrossavano leggermente e i grandi occhi verdi sembravano brillare, ebbri di forza e aspettativa verso un futuro ancora lontano.

Il bimbo al suo fianco grugnì leggermente così, stizzito e oltraggiato al contempo, le tirò con uno strattone un codino biondo con fare quasi prepotente.

"Io diventerò più forte della zia e anche di te, dovresti voler diventare come me, non come lei!"

Per tutta risposta la piccola Maka gli fece una sonora linguaccia e, alla successiva tirata di una delle code che la mamma le aveva fatto quella mattina, sull'appuntita testolina azzurra piombò il retro di un libro con talmente tanta potenza da farlo barcollare leggermente.

"Se continui a tirarmele poi si sfilano e deve rifarmele!" Affermò con rabbia, gonfiando le guance rosate con fare da maestrina.
Per ripicca Black Star le fece il verso, cosa che fece arrabbiare ancora di più la bambina di appena cinque anni.

"Hey!" sentenziò Kami con fare allegro e assai buffo, prendendo i due bambini uno per braccio e alzandosi dal tappeto dove stavano giocando tutti e tre assieme alle costruzioni.

Beh, lei e sua figlia stavano giocando a costruire una torre, mentre quel pestifero del turchino la tirava giù ogni volta, non accettando che la "stupida torretta" lo superasse in altezza.

"Zio Sid ha permesso che Black Star venisse a dormire da noi solo perché gli ho promesso che sareste andati a dormire presto!" Sentenziò con finto fare autoritario, alzando il naso al cielo e fingendo appositamente di non sentire le rumorose proteste dei due bambini.

"Niente storie, se ora non andiamo a dormire Black Star non potrà più venire e dovrete dire addio entrambi alla Pasta Speciale!"

"Che cosa?!" Proruppero in sincronia, il terrore più puro dipinto sul volto infantile.

"Esattamente! E ora a nanna, subito!"

I due sbracciarono come ossessi per scendere dalla sua stretta e, passati neanche due secondi, si trovavano già nel lettino di Maka, fermi immobili sotto le coperte come i più fasulli degli angioletti, a guardare fisso negli occhi la donna ancora sulla porta come a dire "Visto? Siamo a letto! Quindi la Pasta resta!"

E Kami avrebbe volentieri riso alla scena dei due, tanto simili, due caratteri forti che sembravano essere sempre sul piede di guerra, se qualcuno non avesse suonato al campanello, facendo cadere il gelo tra i tre individuo nella stanza, tutta l'allegria persa in un secondo.

Maka osservò con sguardo vuoto la mamma controllare l'orario e si sentì male nel vederla sbuffare e avviarsi verso la porta con passo deciso. Era tardi, il papà era tornato tardi un'altra volta...

Tribute [Soul Eater]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora