*Lorenzo's pov*
Come al solito mi sveglio alle 8:00 grazie al suono della mia sveglia. Penso che sia l'unica persona sulla faccia della terra che per svegliarsi usa come suoneria Martin Garrix. In fondo è il mio "cantante" preferito.
Mi faccio la solita doccia mattutina ripensando alla Cupola di Brunelleschi di ieri, era stupenda, da lì riuscivo a vedere quasi tutta Firenze.
Pronto per il campanile esco dall'hotel, ovviamente dopo aver preparato il panino anche per oggi. Sì, anche oggi avrei passato il pomeriggio sul campanile, sperando che ci sia il posto da sedere come ieri. In vacanza con me avevo portato anche due libri perché avevo già intenzione di passare le giornate lì sopra. Non che mi dispiaccia passare tutto il pomeriggio ad osservare Firenze, ma leggere lo consideravo anche un po' un passatempo, come tutti credo. Mi sono portato dietro "Io prima di te" e "Tredici". Due libri completamente diversi, ma che mi piacciono. Ho iniziato a leggere "Tredici" per primo, quindi lo infilai da qualche parte nello zaino.
Devo fare colazione, ma non so se ho voglia di vedere Stefano. Lui mi stava simpatico, con lui ieri mattina ho riso dopo tanto tempo, ma aveva tirato fuori un argomento di cui non volevo parlare, non ora.
Ovviamente la fortuna non era dalla mia parte visto che entrai nel bar e dietro il bancone c'era lui. Lì in piedi che si guardava intorno e appena il suo sguardo incrociò il mio, sorrise.
"Ciao" gli dissi semplicemente.
"Salve signor. Ostuni. Cosa le posso offrire?" rido per come mi ha chiamato.
"Signor. Ostuni?" dico ridendo.
"Devo essere gentile con i clienti!" dice ridendo.
"Certo!"
"Allora, cosa vuoi?"
"Un cappuccino come ieri grazie"
"Arriva subito!"
Come riusciva a farmi ridere in così poco tempo?! Non ridevo così da tanto tempo, anzi, penso di non aver mai riso così perché questa era una risata vera e non falsa come le altre. Forse l'unica volta che ho riso così è stato quando ero fidanzato con
"Ecco a te"
"Grazie. Mh, buono come ieri!"
"Modestamente sono un maestro nel fare i cappuccini"
"Scemo" dico accompagnando la sua risata.
"Perché? Sono disposto a farti un cappuccino ogni mattina o almeno in quelle dove sono di turno!"
"Saresti disposto a farlo? È il tuo lavoro!"
"Dettagli, minuscoli dettagli. Te lo farei anche se non lavorassi qui"
"Cosa sei, il mio servo?"
"Certo che no! Ma se posso insegnare a qualcuno l'arte dei cappuccini allora va bene"
"L'arte dei cappuccini?" dico continuando a ridere.
"Mi è venuta in mente adesso sinceramente"
"Ah ecco!" dico facendo unire la sua risata alla mia.
"Senti, ieri..."
"Tranquillo"
"È che mi è dispiaciuto aver toccato un tasto che non andava toccato. Se ancora non ti va di raccontarmi certe cose ti capisco, sono cose private che neanche io direi ad una persona che conosco da due giorni"
"Non ti devi preoccupare, è tutto ok. Magari un giorno affronteremo l'argomento"
"Lo spero, mi piacerebbe essere tuo amico"
"Anche a me piacerebbe esserlo" spero solo di non affezionarmi troppo, tra due settimane sarei andato via, lontano da lui e l'avrei rivisto chissà quando.
"Ora devo andare, mi attende un'altra giornata turistica qui a Firenze!"
"Certo, a dopo?"
"Magari a stasera"
"Ok, ciao e buona giornata"
"Grazie altrettanto" dico alzandomi e uscendo.
Guardo la mappa che ho stampato a casa e cerco la strada per il campanile. Che stupido che sono, il campanile si trova vicino alla cupola, quindi la strada era la stessa di ieri. Mi incammino, pronto a visitare il campanile di Giotto, sperando sempre di trovare posto da sedere.
Nel frattempo ripensai a Stefano, più che altro a come riusciva a farmi ridere così. Quella risata che riusciva a farmi fare non era falsa come tutte le altre perché in lui c'è qualcosa che non so neanche spiegare e lo conosco solo da due giorni! Spero veramente di non affezionarmi troppo però perché poi io tornerò a casa e lì lui non ci sarà ed ecco l'ennesima delusione.
Lui riusciva a farmi ridere come quando stavo con il mio fidanzato o meglio, ex fidanzato. Me lo ricordo benissimo. Eravamo al liceo quindi non parlo di tanto tempo fa, solo che quando ci siamo lasciati tutti hanno iniziato a prendermi in giro. Non perché ero, sono, gay, quello non lo sapeva e non lo sa nessuno. Lo fecero perché il mio ex fidanzato era tipo il leader di un gruppo e tutti facevano quello che gli dicevano. Quando ci siamo lasciati hanno iniziato a picchiarmi perché lui diceva che ero solo un ragazzino senza genitori che credeva di essere come loro. Lì ho capito che non mi amava veramente, ripensandoci non sapevo neanche perché stavo con lui; saranno stati i capelli, gli occhi, la voce, non lo so. Però non volevo più pensarci, quelli erano brutti ricordi ed io mi stavo riposando in vacanza.
Anche se mi ricorderò sempre il suo nome, ovveroCiao, come state? Vi è piaciuto il capitolo?
Volevate sapere il nome del fidanzato, eh? Invece no, il capitolo termina qua.
So che avevo detto che avrei pubblicato qualche giorno fa, ma come avrete notato, non ce l'ho fatta, ma meglio tardi che mai e poi, è passato solo qualche giorno!😂
Comunqueeee, spero che vi sia piaciuto questo capitolo dove parlo un po' del passato di Lorenzo e un po' delle doti di Stefano nel fare i cappuccini ☕Ciaooo😁(questo ciao è diventato praticamente la mia "firma", ma dettagli😂)
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Trust Me /lorefano/
FanficLorenzo ha bisogno di qualcuno, qualcuno che lo ami veramente.