«un disturbo? di che tipo?» il volto di mamma si è contratto in una smorfia di preoccupazione, io non sapevo che pensare, invece la professoressa è calma parla lentamente in modo chiaro, la sua espressione è gentile.
«Un disturbo specifico di apprendimento. Più comunemente chiamata dislessia, non è qualcosa di grave semplicemente è una difficoltà nella scrittura e nella lettura».
La professoressa fece una pausa come per riprendere fiato.«Certamente questa è una mia supposizione, dobbiamo fare altri test per poter dire certamente che sua figlia è dislessica» mamma si fermò pensierosa. Io restai a guardare stupita la professoressa.
Sapevo che c'era qualcosa che non andava in me.
«Gli errori che ho riscontrato nel tema sono tipici di una dislessica» Fa un'altra pausa per cercare le parole più giuste da dire. Sta volta si gira verso di me e mi guarda con occhi premurosi « Bea quando eri più piccolina alle elementari, avevi più difficoltà degli altri a leggere o scrivere?» io rimasi in silenzio per diversi secondi, ripensai a tutte quelle volte che i bambini mi prendevano in giro perché non sapevo leggere come loro o perché ero più lenta a svolgere i compiti
«Si, inefetti si»
«Hai avuto difficoltà ad imparare le tabelline?» «Si» «Ti sei mai chiesta perché di queste difficoltà?» «Si ma non credevo che potevano essere qualche problema» «Bea la dislessia non è un problema così grande, bisogna soltanto conviverci e scoprire come poterla raggirare.
Intanto facciamo i test per essere sicuri al 100% che si tratti di dislessia» la professoressa prende un foglio bianco dalla sua borsa. Fa un sorriso dolce a mia madre che non ricambia, forse per la preoccupazione e comincia a scrivere qualcosa, che lo porge delicatamente a mamma «questo è l'indirizzo del centro dove svolgono i test. Appena fatti rivenite da me e ne parliamo»
Mamma annuì timidamente, io sono restata lì ferma non so che pensare, che fare. Appena siamo usciti da quella stanza del silenzio,mamma non ha detto niente per tutta la via del ritorno, arrivati a casa lei sprofonda nel divano e io mi rincchiudo in camera. Mi allungo sul letto e i ricordi di quando ero piccola mi volano nella mente, di quando mi dicevano che ero stupida, che ero un asina, che non valevo niente, di tutte le volte che mi sono sentita fuori posto, perché ho scritto una parola in modo sbagliato o tutte le volte che non mi ricordavo come si scrive una parola, tutte le volte che leggo una parola per un'altra, Tutte quelle volte che studiavo, che ci mettevo tutta me stessa, ma il tempo non bastava mai,tutte quelle volte che mi hanno giudicato per una parola sbagliata.
Forse si è così io non sono stupida,sono solo dislessica.
Mi siedo sullla sedia della scrivania davanti al computer e cerco dislessia, scorrendo un po' più sotto mi appare un video,c'è una professore in giacca e cravatta che spiega che la dislessia fa parte dei disturbi specifici di apprendimento, più comunemente chiamati DSA ,non è una malattia ma un disturbo, semplicemente i dislessici hanno bisogno di uno studio personalizzato per le loro difficoltà.
Mi chiedo perché nessuno non l'ho ha capito prima.Hanno preferito dire che sono stupida, piuttosto che cercare qualcosa che non andava, hanno preferito screditarmi, hanno guardato soltanto quando in un tema non riuscivo a scrivere le parole correttamente,ma mai nessuno ha guardato solo il contenuto. Io sono dislessica e ormai ne sono sicura.
Non scendo neanche a cenare, intanto sento mia madre che racconta le parole della professoressa a mio padre.
Loro non credono che sono dislessica e insultano la professoressa dicendo che non vale niente. Non mi hanno mai capito . Mi metto le cuffiette e vado a dormire, non vedo l'ora di rincontrare Sebastian forse domani riusciremo a parlare di più.
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Il Suono Del Silenzio
ChickLitBeatrice é una ragazza con un difficile passato che là portata a chiudersi in se stessa. La scuola è appena riniziata e delle persone cambieranno la sua vita. Un ragazzo che amerà molto e la gelosia del suo migliore amico, dovrà scegliere in un int...