Capitolo 11

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La sala d'aspetto era bianca come il vuoto e il silenzio mi oscillava nel profondo e mi mordeva lo stomaco. La testa sembra scoppiarmi.
Una ragazza giovane, con i capelli sparsi un po' ovunque e legati da una fascia fucsia, come per cercare di tenerli un po' a bada. Ha un  naso  prorompente e le labbra sottili.
Ci accoglie nello studio con un delicato gesto, senza rivolgerci lo  sguardo.
-voi siete qui per fare un test per la dislessia giusto?-
Lo dice con un tono di voce neutra ancora senza guardarci negli occhi  e concentrata a sfogliare carte.
-Si- ci sono voluti un po'di secondi prima che mia madre potesse rispondere timidamente.
-Okay facciamo questo test- .
Si dirige verso un armadietto ,dove esce libri, fotocopie e figure che non capisco quale utilità posso avere...
Il test continua in maniera scorevole, il toni di voce della ragazza resta sempre neutrale. Io cerco di fare il mio meglio, anche a test che sembrerebbero facilissimi ,ma il silenzio circostante rende tutto più complicato, ogni mio movimento è analizzato con cura sia dalla dottoressa senza espressione e sia da mia madre.
La ragazza è impegnata a compilare un modulo 
-Allora signora sua figlia è dislessica  ha dei piccoli problemi nell'apprendimento-
Lo dice senza distogliere gli occhi dei fogli. Con quel tono di voce neutrale la notizia sembrava più amara da digerire ,mia madre non sa cosa dire, credo che sia stata per lei una notizia tremenda.
-E cosa comporta?-
-niente la scuola farà un PDP e aiuteremo sua figlia,
adesso porta il modulo in segreteria e lo faccia firmare, invieremo tutti i dati alla scuola.  Arrivederci- e porge il modello verso mia madre, che impietrita dalla risposta e dalla freddezza della dottoressa impiega una po' di tempo a realizzare, prende il modulo ed esce senza neanche salutare e io la seguo. È così che ho scoperto che sono dislessica.

Il Suono Del SilenzioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora