Tears

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Il mattino dopo, Harry venne svegliato da uno strano odore che gli entrava nel naso. Il materasso gli sembrava più confortevole del solito, infatti sentiva le sue spalle come in paradiso. Si girò su un fianco, lasciando andare il braccio rilassato. Braccio che urtò qualcosa di caldo e morbido, cosa che lo portò a pensare fosse un cuscino. Quello strano odore acre gli fece alzare le palpebre pesanti, ancora intrise di sonno. Il suo sguardo era rivolto ad un comodino bianco non suo, con sopra una sveglia che segnava le 10:23.
Quando realizzò che non fosse casa sua, si alzò di scatto, ritrovandosi addosso un pigiama troppo corto per lui. Ricordava solo che aveva detto a Louis di portarlo a casa, dove lo aveva esattamente lasciato? Terrorizzato, si girò verso il letto, ritrovandoci proprio Louis. Visione che permise ai suoi lineamenti di distendersi immediatamente. Era al sicuro a casa di un ragazzino presuntuoso, ma dannatamente bellissimo come un angelo. Dal primo momento che lo aveva visto, qualcosa in lui era cambiato. Dopo Nick non gli era più capitato di avere il così detto 'colpo di fulmine', però con Louis era stato così. Era così vicino che sentiva la pelle bruciare di passione e desiderio, proprio come con Nick. Si sentiva soffocare in quella nube di fumo che lo circondava mentre bruciava, l'unica fonte di salvezza sembrava essere la rovina. Non sapeva se ascoltare la voce della sua coscienza e abbandonare tutto  o fare di testa sua e rischiare di rimanere dentro quella nube grigiastra per sempre. Non gli rimaneva niente e non aveva nulla da perdere se non gli ultimi frammenti del suo cuore. Con Louis non avrebbe saputo resistere, bramava quelle labbra sottili sulle sue ancora e ancora, voleva quel corpo minuto sul suo. Se avesse ceduto, le sue difese si sarebbero sgretolate e sarebbe rimasta al loro posto soltanto della cenere.
Non si era nemmeno reso conto di stare al centro della stanza, in silenzio, guardando il ragazzo che ora si stava svegliando proprio come un bambino. Strofinava le manine sugli occhi, i capelli erano scombinati e i lineamenti erano rilassati e innocenti.
"Buongiorno Harry" mormorò con voce nasale, prendendosi qualche secondo per realizzare cosa stesse succedendo.
Si alzò, sorridendogli.
"Ti ha svegliato l'odore del sigaro di Zayn? La colazione sarà pronta allora"
Dopo i litigi di Louis con Zayn riguardo quell'odore orrendo, Louis aveva imposto al moro di fumare il sigaro solo quando la colazione fosse stata pronta, così che lui si sarebbe alzato senza sbraitargli contro.
Uscirono dalla stanza insieme e doveva ammettere la situazione poteva essere fraintesa.
"Giorno poliziotti, vi ho lasciato la colazione ad entrambi quando vi ho visti dormire vicini" Zayn l'avrebbe pagata anche per questo.
"Non è come sembra!" Esclamarono all'unisono, puntando gli indici contro il pakistano che rimase impassibile.
"Vado ad una mostra d'arte con Niall, a dopo"
"Da quando Niall ama l'arte?" Chiede Harry tossicchiando, mettendo Zayn in imbarazzo ora.
"Mi accompagna soltanto, non vuol dire che non gli possa piacere. Proporrò alcuni miei quadri per la prossima esposizione e lui ha delle conoscenze lì"
Harry rise per un motivo che solo lui comprendeva, ma era così bello con quella fossetta sulla guancia che non osò interromperlo.
"Verrai in centrale per aiutarmi?" Chiese il riccio non appena furono soli, avvicinando la tazza alle labbra.
"Harry" lo richiamò Louis attirando la sua attenzione. Gli mise la mano sul braccio e lo guardò negli occhi.
"Perché hai deciso di fare questo lavoro, Harry?"
Aveva bisogno di risposte per convincersi a seguirlo ovunque. Harry abbassò lo sguardo, posando delicatamente la tazza del Manchester sul bancone.
"È stato semplice deciderlo, nel momento in cui decisi mi sembrò la scelta più giusta. Vedi Louis, tu hai questa strana idea di me che non rispecchia a pieno la realtà. Tu pensi che sia freddo e distaccato per non soffrire, ma in realtà sono così perché lo sono sempre stato. Ero freddo anche quando ho dovuto sopportare l'omicidio di mia sorella e di mia madre. Un serial killer le aveva uccise, uccideva ogni singola volta madre e figlia. Ci sono voluti anni per realizzare che non potessi fare niente, per cui rimasi tranquillo. Freddo."
Louis trattiene le lacrime a stento, Harry Styles era nudo davanti a lui, spogliandosi della nube in cui era stato inghiottito anni prima. Faticò a parlare senza che la voce gli tremasse. Davanti alle iridi blu di Louis, Harry Styles si stava sciogliendo.
"Combatti i tuoi casi tutti i giorni, ricordando quello che ha cambiato la tua vita?"
Una lacrima solcò le guance di entrambi e nello stesso momento allungarono le braccia per asciugarle. Ogni cosa erano al suo posto in quel preciso momento.
"Io combatto contro me stesso Louis, combatto contro la convinzione che tutto questo non è reale."
Louis esitò a parlare, non sapeva quanto peso aveva una sua frase e non aveva idea dell'effetto che avrebbe potuto fare. Era tutto un altro Harry quello nelle sue braccia magre.
"Non vuoi che quello che c'è tra noi sia reale?" Si morse il labbro, forse aveva azzardato un po' troppo. Infondo non sapeva nemmeno che rapporto avessero.
"È così strano Louis, ci conosciamo da così poco. Non so quanto possano essere forti i miei sentimenti per te"
Il ragazzo lo stava uccidendo, Louis desiderava andar via e non tornare mai. Lui sapeva bene cosa voleva da Harry, ma l'altro in risposta non mostrava lo stesso. Sentiva il battito del suo cuore accelerare.
Ma lui non sapeva che Harry stava combattendo con se stesso, nella speranza che Louis capisse. Che cogliesse nei suoi occhi la paura di provare qualcosa di distruttivo. Non bastò uno sguardo, ma dopo che fissava da minuti i suoi occhi, Louis capì. Colse lo sguardo vacillante ed insicuro, colse la speranza verde come quelle iridi ipnotiche. Questa volta non si trattenne, esprimendosi liberalmente.
"Harry, se per te tutto questo è un caso, fai che io sia il tuo caso più importante. Il tuo caso presente che ti porta sulla terra, nella convinzione che tutto quello che ti circonda è reale."
Harry non rispose subito, abbassò solo lo sguardo sulle loro mani intrecciate. Si incastravano alla perfezione, un dettaglio che entrambi notarono ma non ne fecero parola.
"Louis sei tu il mio caso più importante da due settimane a questa parte"
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Alla CCPD tutto era stranamente silenzioso, l'unico rumore udibile era quello delle dita che digitavano frettolosamente sulle tastiere. Ognuno era preso a far qualcosa. Niall, dal canto suo, era impegnato a scrivere a qualcuno sul suo cellulare. Un sorrisetto strano contornava le sue labbra, ignorando Liam che lo riprendeva arrabbiato.
"Niall per l'amor di Dio!" Gli strappò il telefono dalle mani e Niall era così preso che non si accorse nemmeno che l'altro si era avvicinato.
Louis ridacchiò sotto i baffi, invece Harry rimase impassibile.
Osservavano tutte le foto scattate alle vittime dal killer dell'orologio, cercando collegamenti che non c'erano.
"Louis, e se questo fosse collegato a qualche culto?"
Harry fiatò dopo minuti di silenzio tombale, attirando l'attenzione di tutti.
"Dici che l'importanza di quei dettagli dipende da una sorta di sacrificio che il killer vuole fare?" Lo assecondò Liam, usando il cellulare di Niall per cercare qualcosa di utile su internet.
"Il culto del Dio della luce eterna" i risultati confermarono i dubbi di Harry e si rivolsero a Fionn, l'informatico della centrale, per cercare più approfonditamente qualche sito internet dedicato al culto.
"Abbiamo la riunione con il capitano ora, finalmente potremmo presentare qualcosa" un sorriso sincero era sulle labbra di tutti, la giornata di Louis e Harry in particolare sembrava prendere una svolta positiva.
"Io non ci sarò. A dopo ragazzi!" Strillò un Niall entusiasta, sfilando il proprio cellulare dalla tasca di Liam. Nessuno ebbe il coraggio di fermare Irlanda che scappava da lì con una ciambella rosa in mano.
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"Fatemi capire, l'unica cosa che siete riusciti a scoprire, è che il killer dell'orologio fa dei sacrifici a questo Dio?"
Il loro capitano, Mr Tully, era un uomo dalla voce alta e la pazienza bassa. Non sopportava i perdi tempo, se li scovava non esitava a licenziarli su due piedi.
"Mi dispiace ser, ma non abbiamo una pista da seguire, il killer non commette passi falsi." Provò a giustificarsi Liam, alzando le spalle.
"Farete bene a muovervi o ci toglieranno il caso. Volete questo, mh?"
"Assolutamente no signore!" E quella era certamente l'unica volta che Louis avesse visto Harry intimorito a tal punto da non reggere lo sguardo con l'uomo. Forse non era così forte come credeva, glielo aveva dimostrato svariate volte quel giorno.
Finita la riunione, Louis fu costretto ad andare via per iniziare i suoi compiti. Non era riuscito ad anticiparsi niente, quindi aveva un sacco di arretrati da completare. Se non fosse stato per Calvin che glielo aveva ricordato, il giorno dopo sarebbe stato un disastro. Sperò che Zayn non fosse a casa per avere più tranquillità; gli aveva detto che non ci sarebbe stato tutto il giorno ed il moro aveva blaterato qualcosa su avere impegni, quindi dedusse di essere solo.
Nessuno dove necessariamente sapere che Harry lo aveva accompagnato sotto casa, baciando la sua guancia prima di andare via.
Lo spettacolo che si ritrovò davanti quando varcò la porta di casa, lo sconvolse per tutta la vita.
Zayn era sul loro enorme divano e dalla posizione in cui era, probabilmente stava cavalcando qualcuno sotto di lui. Un ragazzo, per la precisione, a giudicare dal gemiti mascolini. Zayn girava spesso in boxer per casa, ma completamente nudo faceva uno strano effetto a Louis, che dovette distogliere lo sguardo. Con i pantaloni un po' più stretti, si schiarì la voce nello stesso momento in cui Zayn lasciò un sospiro soddisfatto. Pakistan si girò di scatto, arrossendo visibilmente.
"Ehm Louis, non dovevi stare fuori tutta la giornata?"
Saltò dal divano lasciando il ragazzo sconosciuto lì, infilando le mutande nere buttate sul tavolino.
"Sono tornato prima, devo studiare. Non mi presenti il tuo amico?" Zayn tacque, infilando anche la maglietta azzurrina.
"Amico non essere spaventato, sono contento di conoscerti!" Continuò Louis, avvicinandosi disinvolto.
"Louis giuro che posso spiega-" Zayn venne interrotto dalle urla isteriche di Louis.
"Irlanda che cazzo ci fai sul mio divano nudo?! Ma che cazzo Zayn!"
"Noo, Lou posso spiegare!" Louis era ancora più scombussolato, da quanto andava avanti quella storia ambigua?
"Come spiegheresti che sei nudo in casa mia e poco fa fottevi con Zayn? Sul mio divano!"
Louis girava su se stesso, con gli occhi fuori dalle orbite.
"Hai fumato anche la mia erba!" Li osservava stranito, non ricevendo nessuna risposta.
"È stata colpa del..caldo, sì. Fa troppo caldo così abbiamo deciso di scopare"
"Sì, esatto Niall tesoro. È colpa della sua fame e non c'era niente da mangiare, così io ho deciso di fargli assaggiare qualcosa di diverso e l'arte alza la tensione dell'atmosfera, cioè la tensione sessuale volevo dire e.."
"Adesso ci sono!" Lo interruppe Louis, ora divertito dal sentire quelle scuse che non si reggevano neanche in piedi.
"Eri tu la settimana scorsa nel suo letto, ero fatto ma ricordavo che fosse familiare. I capelli biondi, le gambe magre e bianche.." si sentiva stupido a non averlo capito prima, era così ovvio.
"Cosa nascerà dall'Unione del Pakistan e l'Irlanda?"
"Uhm, l'Iran?" Azzardò Niall e Zayn alzò gli occhi al cielo.
"Tesoro, quello già esiste, te l'ho detto anche stamattina, ricordi? Sei sicuro che hai studiato per essere in polizia?" Gli accarezzò i capelli tinti, baciandogli le labbra imbronciate.
"Credo che la risposta esatta sia qualcosa di veramente sexy ed adorabile."
"Riesco a sentire l'artista che è in te parlare" Niall scoppiò a ridere come suo solito, correndo in cucina con la scusa che il sesso gli mettesse fame. Ew.
"Lou, e Harry stamattina eh?"
"Zayn, vorrei tanto fottere con lui e togliermelo dalla testa, ma ormai lui è diventato il mio caso più importante"
Zayn annuì avendo compreso la situazione, indicando la cucina alle sue spalle.
"Ci siamo lasciati fottere dagli sbirri, ci pensi?"
"Questa è probabilmente la migliore cosa che mi sia capitata"
"È sicuramente il miglior sesso. Provalo appena puoi"
Ridacchiarono complici, prima che Louis gli desse una pacca sulla spalla e provò a studiare, dimenticando Harry Styles per qualche ora.

From Harry- 6:34 PM
Non provo niente quando non sei nei paraggi.

Crime Scene -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora