B-day or..?

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Harry e Louis non si vedevano da tre giorni.
Dopo il fine settimana passato insieme sul caso, Louis e gli altri 'tirocinanti' erano stati momentaneamente sospesi dal professor Grimshaw. Avrebbero avuto un test tra pochi giorni e li voleva preparati al meglio, per cui aveva deciso di metterli in pausa per un po'. Sapeva che l'unico che stava affrontando un caso difficile era Louis, ma non poteva fare nessuna eccezione.
Sapeva che Harry teneva particolarmente a Louis, ma in nessun modo si sarebbe fatto convincere dall'amico dai boccoli color cioccolato.
Quel giovedì, Harry ricevette una chiamata da Nick Grimshaw. Erano buoni amici un tempo, Harry era spesso preso in giro per avere amici molto più grandi di lui, ma se ne fregava altamente.
"Hey Hazza, ti disturbo?" Parlò a tono alto l'uomo, sovrastato da numerose voci che scomparirono all'improvviso, dopo che aveva chiuso la porta, probabilmente.
"No Grimmy, cosa succede?"
Harry sapeva che l'altro non l'avrebbe chiamato se non per qualcosa di urgente che non poteva dirgli di persona. Si guardò intorno, assicurandosi di essere solo all'interno della saletta the. Mise dell'acqua nel bollitore, per poi metterlo sul fornello già accesso.
"Ti volevo parlare di Louis. Il test è domani, ma gli altri non torneranno in centrale fino a lunedì prossimo.."
Harry ingoiò il groppo in gola, gli mancava Louis che si lamentava delle scartoffie da compilare ogni secondo. Prese un bel respiro, spostando il telefono nell'altro mano mentre calava la bustina di the nel bollitore, lasciandola all'interno.
"Posso mandartelo già domani se vuoi" alzò di colpo la testa, rischiando di spezzarsi il collo in modo ridicolo.
"Davvero? Lo faresti?" Nick doveva aver capito cosa stava succedendo dato che ora ridacchiava e Harry poteva vedere il sorrisetto furbo che gli adornava le labbra sottili. Versò un goccio di latte nel the bollente, dirigendosi alla propria scrivania.
"Se lui vuole, non ci sono problemi"
"Domani sarà un gran giorno Nick"
"Non consumarti le mani al pensiero, piccolo Styles" mormorò Nick.
"Ci vediamo Niky"
E dopo, riattaccò.
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Ansimò buttando via le lenzuola attaccate al suo corpo sudato. La vista era sfocata, era come se mille lucciole gli stessero passando davanti. Mosse la mano più velocemente, non riusciva a fermarsi, non riusciva a togliersi quel pensiero dalla testa. I capelli erano selvaggi e sparpagliati su tutto il cuscino, non si potevano più definire nemmeno ricci. Accarezzò il corpo tatuato, gli unici rumori udibili erano i suoi gemiti rochi, incastrati in gola come i baci che gli avrebbe voluto dare. Si leccò le labbra secche, forzando la presa sul suo membro quasi al limite. Bastarono pochi secondi prima che venisse nella sua stessa mano, stremato e senza nessuna forza. Si era svuotato le palle per bene quella volta. Trovò la forza di alzarsi dopo minuti, lavandosi le mani sporche e viscide con cui si era toccato pensando a quel ragazzino che lo stava facendo impazzire. Se doveva essere sincero, non faceva sesso da un bel po'. Da anni, in realtà. Trovava il sesso troppo sopravvalutato, preferiva darsi piacere da solo invece che andare in un bar per approcciare con qualcuno che magari non gli piaceva nemmeno. Non era qualcosa legato ai sentimenti, semplicemente preferiva così è gli andava bene. È quel che è, infondo.
Nick questo lo sapeva, per questa ragione si era permesso di fare quella battutina a doppio senso al telefono.
Louis gli piaceva, ma non poteva fare sesso con lui per quanto sexy potesse essere anche solo l'idea.
Restò sul letto in dormiveglia per qualche minuto, considerando l'idea di addormentarsi senza nemmeno cenare.
Il suo stomaco brontolò in risposta, per cui dovette alzarsi, barcollando fino in cucina. Non c'era nessuno in casa, quindi si era permesso di essere rumoroso mentre si segava. Però non c'era nemmeno del cibo. Sbuffò riscaldando degli involtini primavera di Niall(sperando non se ne accorgesse), prendendo il suo portatile.
Controllò le e-mail e il suo sito web, rendendosi conto che l'avevano contatto per preparare la pubblicità delle spugnette per uomo. Gli piaceva il lavoro da pubblicitario tanto quando quello da poliziotto. Era un'attività che aveva iniziato anni prima, quando non era neanche poliziotto. Cercava un sostegno finanziario che gli garantisse di pagare l'affitto e l'aveva trovato in una delle sue passioni. Con il lavoro da poliziotto, però, molto tempo gli era stato portato via, costringendolo ad accettare solo alcuni lavori. Scrisse un e-mail di ringraziamenti all'uomo gli aveva proposto il lavoro ed accettò felicemente. Aveva delle idee brillanti che avrebbe potuto sfruttare, ma le avrebbe valutate il giorno dopo. Mangiò nella solitudine dell'appartamento, precipitandosi nell'enorme letto subito dopo. Se lo meritava quello.
Almeno aveva mantenuto la promessa di Nick:non gli si erano consumate le mani.
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"Secondo me non abbiamo valutato i dettagli più importanti. Il punto è, quante persone potrebbero produrre pillole dorate?"
Louis era focalizzato sulle foto ritraenti quest'ultime, Harry accanto a lui, concentrato e silenzioso. Il discorso aveva senso, ma analizzando quelle pillole avevano scoperto che all'interno non era altro che cocaina. Nessuna sostanza particolare o rara da trovare.
"Non abbiamo un punto Louis, nessuno ha idea di chi le possa produrre. Sarà una produzione privata"
"Non hai chiesto a nessuno della narcotici?"
"Ho provato a proporlo al capitano, mi ha detto di lasciarli fuori"
"Allora chiedi senza farglielo sapere, sei un poliziotto e devi fare il tuo dovere. Lo fai per il bene Harry "
Harry tentennò, riflettendoci prima di afferrare il cellulare e portarlo alle orecchie. Era stato nella narcotici per un paio d'anni, una telefonata amichevole col suo vecchio partner non avrebbe attirato l'attenzione.
"Harry amico! So che hai un bel caso, merda amico quella cosa è seria, al TG ne parlano ogni giorno"
Harry alzò gli occhi al cielo, fingendo un tono amichevole. Bryce era un tale sbruffone insopportabile, stentava a credere di averlo sopportato per due lunghi anni senza sbraitargli contro.
Pazienza, pazienza e tanta pazienza.
"Bryce vecchio stronzo! Bella merda complessa sì, ricordi quel favore che mi devi? Ne ho bisogno ora."
Bryce gli assicurò che avrebbe fatto qualche telefonata e avrebbe dato qualche pugno(sbruffone) prima di dargli una risposta.
"Sei sicuro che sarà in grado di aiutarci?"
"Loulou, lo spero" unì le mani più che per frustrazione che per altro.
"Sono contento di aiutarti, mi è mancato farlo"
Harry restò in silenzio, quasi nascondendo il sorrisetto timido che gli stava spuntando sulle labbra.
Chiuse gli occhi per un secondo, mormorando una serie di 'ehm' adorabili.
"Cosa Harry?"
"VuoivenireafesteggiareconNialldame?"
"Harry, cosa hai detto? Temo di non capire"
Louis stava per scoppiare a ridere per l'imbarazzo del riccio, ma sapeva che avrebbe peggiorato la situazione dell'altro se l'avesse fatto. Teneva gli occhi bassi, grattandosi la nuca.
"Niall mi ha chiesto di chiederti di venire da noi per il suo compleanno. Intendo, non è un appuntamento ma, capisci che intendo, no?"
Il ragazzo dagli occhi blu annuì, buttando in fuori le labbra per non ridere. Niall era così furbo e scontato.
"Va bene Harry, tranquillo. Sei sicuro di non essere tu il ragazzino della situazione?"
Era incredibile come il riccio riuscisse a passare da cucciolo imbarazzato e tenero a agente spietato e concentrato solo sul lavoro. In realtà era Harry ad essere stupendo in tutto.
"Spero che non ti spaventerai per quello che troverai stasera" sussurrò Harry allontanandosi, lasciando l'altro con il beneficio del dubbio. Curioso, Louis lo invogliò a parlare, non ottenendo nessun risultato. Dopo vennero chiamati per un caso dall'altra parte della città, quindi non ebbero altra occasione per parlarne. Sarebbe stato così incredibile? Beh, non sapeva che aspettarsi da Irlanda...
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"Idioti buttate giù quella merdosa birra! Chi finisce per ultimo ne beve un altra!"
Niall era lì a strillare cose insensate da ubriaco, mentre Louis cercava di capire il senso di quel gioco inventato dal biondo svitato.
Tutti giravano in cerchio, bevendo ogni volta che si sfioravano tra loro. La difficoltà era andare da una parte all'altra su una sola gamba, senza portersi sostenere a niente. Questo era tutto quello che aveva capito per ora. La ragione per cui Niall ogni 5 minuti urlasse una frase a caso non gli era chiaro.
"L'inverno sta arrivando!1,2,3 squadra uno sul divano e la due sul tavolo in cucina!"
Lui era in squadra con Liam, probabilmente l'unico a non essere ubriaco marcio. Biascicarono un "Sì capitano!" prima di dirigersi dove indicato. Il biondo era un po' il re irlandese della situazione strana venutasi a creare.
"Ultimo round! Liam e Zayn sono fuori. Rinchiusi nell'armadio fino alla fine!
La terra è nostra!1,2,3 tutti sulla bottiglia di Vodka!"
Harry inciampò nelle sue zampe da giraffa, lasciando la vittoria a Louis. Louis prese un lungo sorso dalla bottiglia contenente il liquido trasparente, addirizzando il cappello verde posato sulla sua testa. All'inizio della 'festa' Louis credeva che in realtà stessero festeggiando il Saint Patrick day. Tutto l'appartamento(enorme appartamento) era decorato con festoni verdi. Per di più, c'erano maschere di uomini dai capelli rossi sparse ovunque, pronte ad inquietare chiunque entrasse. Il motivo per cui Harry aveva chiesto a lui e a Zayn di mettere una maglietta verde ora era chiaro. Niall li aveva trasformati in Irlandesi perfetti e ubriachi. Le uniche cose da consumare a parte l'alcol, erano del pane di patata e una zuppa che puzzava di dentifricio e patate, ovviamente.
Nonostante fosse perso e ubriaco, Louis aveva tremato per la bellezza disarmante del riccio seduto al suo fianco quasi tutto il tempo. Il colore della maglietta risaltava gli occhi chiari, proprio come il pantalone bianco risaltava le gambe lunghe e slanciate. Avrebbe ucciso chiunque gli avesse permesso di vestirsi il quel modo osceno. Sì, era così osceno con le labbra rosse e umide dal troppo alcol, costantemente attaccate ad una birra fredda. Era osceno con i capelli sparati in tutte le direzioni a causa del suo continuo passarci le mani. Era osceno quando si piegava per non perdere l'equilibrio e i pantaloni sembravano stargli come una doppia pelle pronta a esplodere in faccia al Louis Guardone. Era osceno anche che quando si piegasse, il suo pacco risaltava ancora di più, eccitando Louis in malo modo. Non sapeva se era l'alcol e si era immaginato tutto, ma nella sua testa era convinto che Harry lo sfiorasse di proposito per farsi notare, per essere il centro dei suoi pensieri. Voleva essere al centro dell'attenzione lo stronzo. Osceno, verde e riccio.
"Harry osceno verde riccio perso" biascicò ridacchiando, facendo ridere anche gli altri senza provarci. Ridavano di Louis? Chi gli aveva dato il permesso?
"Stronzi non ridete di me ok?" In risposta alla sua stessa domanda, Louis rise, pensando che mai nella vita avrebbe immaginato di divertirsi così tanto con dei poliziotti. Ancora più improbabile vedeva avere una crush per uno di loro, ma questa era una versione lontana dall'essere distorta dalla realtà, quindi era vero?
Quello che aveva pensato non aveva così senso probabilmente, eppure gli sembrava vero.
Niall controllò nell'armadio Liam e Zayn, trovandoli addormenti con la bocca spalancata. Era una scena adorabile se non fosse che la puzza di alcol si sentisse da km.
Niall sorrise affettuoso, alzando il giovane mulatto fino a trascinarlo nella sua stanza per lasciarlo dormire. A Zayn non sarebbe dispiaciuto.
"Ciao"
Louis sorrise con le pieghe agli occhi.
"Oops"
Rise il riccio, evitando a Louis una bella caduta in una delle pentole piene di monete di plastica di Niall.
"Harry, che ne dici di ricambiare il favore e lasciarmi dormire nel mio letto?"
Harry alzò lo sguardo confuso, puntandolo su un Louis speranzoso. L'alcol scopriva tutte le emozioni che cercava di nascondere quando era col riccio.
"Mio letto vuoi dire? Oh ok, no sesso"
Se qualcuno avesse visto la scena da fuori, sarebbe sembrato uno scambio di battute tra due extracomunitari che non conoscevano bene la lingua.
In ogni caso, si trascinarono nel letto insieme, entrambi a farsi sostegno a vicenda, fino a che non crollarono e inciamparono nel letto del riccio, fortunatamente.
Chiusero gli occhi, e Harry giurò di sentire una cantilena di "sei osceno" al suo orecchio per buoni 10 minuti.
La telefonata a Harry nel bel mezzo della notte, non era certamente prevista da nessuno di loro.

Crime Scene -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora