Mercy

92 7 2
                                    

Il cellulare di Harry vibrò sul comodino accanto al letto, causando un fastidioso mormorio nelle orecchie di entrambi. Louis mugulò qualcosa di incomprensibile ignorando l'accaduto, lasciando il legittimo proprietario del telefono rispondere. Quest'ultimo sbuffò, ma al contrario di Louis, l'essere svegliato in piena notte era una cosa frequente per lui. In realtà, la maggior parte della chiamate che riceveva erano dalla centrale per dei casi e nell'80% dei casi erano telefonate notturne. Frustrante, ma era il suo lavoro.

"Styles" rispose con voce impastata dal sonno, trattenendo uno sbadiglio per essere educato.
"Harry, sono Bryce!" Harry alzò gli occhi. Ovviamente.
"Bryce non potevi aspettare un altro paio di ore almeno?" Rispose seccato, sbadigliando liberamente. Quello stronzo non meritava pietà ed educazione.

"No, Harry. Ricordi quello che mi hai chiesto? Ho cercato ovunque, anche negli archivi dei vecchi casi, ma nulla."
"Hai chiamato per dirmi che non hai nulla?" Il suo cervello ci aveva messo un po' a decifrare le parole, ma anche se intontito, non trovava un senso a chiamarlo alle 4 del mattino per quello.

"No, Harry lasciami finire. Sono in Fillay Street, al 57esimo. È uno di quei luoghi dove ci sono un sacco di celebrità, lo sai no?"
"Sì, ho avuto un caso lì un mesetto fa, ma ancora non capisco cosa c'entri col mio caso" era uscito fuori in salone a parlare per non svegliare Louis, anche se sembrava impossible farlo anche con delle bombe. Russava tranquillo con la bocca aperta, stringendo il cuscino con un braccio e poggiando la testa sull'altro braccio come sostegno. Non gli era sembrata la posizione migliore, ma dormiva così tranquillo che non si era azzardato a spostarlo di un centimetro.

"Sono in casa di una celebre star del basket, ho trovato dozzine di queste pillole, identiche a quelle trovate sulla scena del crimine."
"Non avrebbero dovuto chiamare me, perché la narcotici?"
"Infatti ci servi qui. Io sono qui solo perché ho sentito delle pillole in centrale e sono venuto a controllare la droga."
Harry sospirò, strofinando una mano sugli occhi. Si stava preparando del caffè avendo capito dove Bryce volesse arrivare. Era il caso di svegliare Louis? Il domani aveva lezione e la sbornia di Louis era peggiore della sua.
"Dovresti venire a controllare. L'indirizzo lo sai"

Staccò, prendendo una pillola per il mal di testa combinata con il caffè bollente. Cattiva idea.
Non svegliò Louis, ma si diresse lì in taxi. La star era morta, ma non era opera del killer dell'orologio. Lo scenario non era lo stesso, le pillole era distribuite malamente sul tavolino in soggiorno. Le possibilità di risalire a chi gliele avesse vendute era minima, dato che l'acquirente era sul pavimento morto. Alle otto di mattina trovarono un video che vedeva la fidanzata del giovane uscire in strada con una pistola infilata nei pantaloni neri, quindi io caso fu immediatamente archiviato. Prima che fosse sbattuta in carcere, Harry tentò di parlarle. Aspettò Louis per quello, aveva visto la bravura e la furbizia con cui interrogava gli indiziati. Il ghigno saccente era fisso sulla sua faccia squadrata, gli zigomi erano sempre alti in un sorrisetto. Era sexy, Harry avrebbe voluto prenderlo sul tavolo grigio e freddo volta.

Con le manette a stringere i polsi del più piccolo magari.
Scacciati quei pensieri dalla testa, si prese un altro caffè aspettando Louis. Erano le 2 del pomeriggio ormai, il liscio sarebbe arrivato a momenti da come gli aveva detto Grimmy a telefono.
-
Louis la mattina era schizzato via insieme a Zayn in moto, andando a scuola con addosso i vestiti di Harry. Si era lavato velocemente e non aveva portato un ricambio. Si era permesso di frugare, glielo avrebbe restituiti il domani, puliti e profumati.
"Yo LouLou, che devi dirmi?"
"Malik non meriti niente, tu non mi hai detto niente"
"Allora avete fatto sesso" affermò Zayn beffardo.
"No! Abbiamo dormito e stamattina è sparito. Per lavoro penso"
"Il piccolo LouLou è stato abbandonato dal suo cucciolo dagli occhioni verdi dopo il sesso, aw! Piangi per me"
"Non essere coglione, non abbiamo fatto sesso"
"Tu sei passivo, giusto?
"Zayn!" Strillò irritato il più basso, colpendolo al braccio con uno schiaffetto poco virile.
"Questo lo conferma"
"Pakistan non scherzare con me. Ti rispedisco in Pakistan, sono una specie di poliziotto ora!"
"Ah sì? Con quali accuse? E poi chi ti darà l'erba quando vuoi e chi ti canterà le canzoni per bambini per farti addormentare? Devo avvisare Harry di questo così che si prepari?"
Louis si rimpicciolì ancor di più sulla sedia, cacciando la lingua al moro che rispose con un occhiolino poco simpatico.
"Ti odio. Me ne vado"
Zayn non lo cagò di striscio, strimpellando con la chitarra.
"Me ne vado"
"Ho capito, l'hai detto due volte, e perché sei ancora qui?"
"Volevo fare un uscita di scena, ma se tu non mi guardi non ha senso"
"Fanculo Louis, vai a fanculo."
-
"Signorina, le sto offrendo la possibilità di collaborare e togliere un anno dalla sua pena. Mi guardi"
La ragazza lo stava ignorando, tenendo lo sguardo basso sulle punte delle sue scarpe firmate che gli sarebbero state poco utili in prigione.
Harry, scocciato, sbatte i palmi sul tavolo, facendo sussultare i due ragazzi nella stanza. Finalmente la bionda lo guardò, forse un po' impaurita.

Crime Scene -Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora