Capitolo 14

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I campi sono illuminati dal sole mattutino ed una leggera brezza è nell'aria, io cammino di fianco a Benji, non si direbbe a vederlo a primo impatto ma osservandolo bene sembra che ne abbia passate tante, nei suoi occhi vedo un leggero velo di angoscia, sarei curiosa di sapere cosa hanno passato prima del nostro arrivo questi ragazzi, come vivono, come sono finiti in questa vasta vallata così isolata dal mondo, come dimenticata da tempi immemorabili, effettivamente, non so nemmeno io se sia un vero e proprio luogo della terra o un mondo parallelo, suona strano dirlo così, mondo parallelo, ma dopo tutto l'accaduto ormai son pronta a credere a tutto. Elly sembra già adattarsi, ha un bel sorriso stampato nel volto, come se le intemperie e la caduta non le stiano pese sulle spalle, ansi, a vederla sembrerebbe non sia mai successo nulla, però mi rallegra, è piacevole vederla sorridere. Al lato est si estendono una moltitudine di colline per la maggior parte coltivate, vi sono molti fiori e alberi secolari, c'è così tanta quiete; a ovest si ergono piccole casette di legno, alcune, accolgono ai piedi dei corsi d'acqua limpida dove pochi abitanti del villaggio pescano. Un uomo, dal volto scavato dall'età con una cicatrice che gli attraversa un occhio mi osserva, intento a capire da dove provengo, più o meno, è ciò che sicuramente si chiederanno tutti i villani vedendo due intruse nella loro zona.

<Siate tranquille, non badate agli occhi indiscreti, alla gente piace parlare del nuovo e voi ne fate parte> alle parole di Benji noto una leggera smorfia da parte di Elly, un disagio che ha stagliato il sorriso che portava fino a pochi attimi fa <Non preoccuparti> rispondo <è normale che le persone si facciano domande> Benji fa un cenno di approvazione con la testa senza dire niente e continuiamo a camminare.

<Fra non molto imboccheremo un sentiero che porta all'interno della Foresta Sheldon>

<Strano nome per una foresta Benji> aggiungo in risposta, Elly si avvicina a me, credo tema un minimo la parola foresta da quando mi seguì nella follia e trovammo la villa abbandonata. Benji mi invita a continuare il cammino e nel mentre risponde alla mia non-domanda < È il nome che gli ha attribuito Willis, a quanto pare aveva un animaletto domestico, non so bene di quale animale si trattasse, so solamente che si chiamava Sheldon e dicono che lo abbia trovato all'interno della Foresta, dunque ecco il perchè del nome> è carino alla fine...cioè il nome intendo è carino, suona alquanto bene e questo Robert Willis deve essere stato veramente un fenomeno o così mi par di capire.
Avanzando lungo il sentiero serpeggiante vi è un varco circolare fatto interamente di foglie e piccoli fiori, Benji ci invita a varcarlo e al suo interno una miriade di profumi invade le mie narici. La foresta appare maestosa, non vi è un albero spoglio, ad occhio e croce si direbbe una foresta di alberi sempreverdi e dove ti giri noti subito piccoli viottoli intricarsi fra i cespugli, come fossero sentieri fatti dall'uomo. Elly è ammaliata, volteggia a testa alta e a bocca aperta, meravigliata dalla natura circostante, io mi avvicino a Benji, lui è alquanto naturale, non mi sorprende, del resto è abituato ad una tale visione.

<Benji è meravigliosa!> esclama tutta eccitata Elly <Si è fantastica, veniamo spesso qui a giro, alla fine è una fra le poche bellezze rimaste in questo posto> risponde Benji con tono quasi sconsolato (strano) a me sembra il tutto un unica bellezza! Sarà che sono abituata alla città ma se dovessi passare il resto dei miei giorni in un luogo simile mi meraviglierei ogni mattino al risveglio, nonostante avessi il medesimo paesaggio sotto gli occhi.
I raggi del sole filtrano fra le fronde degli alberi, non fa caldo, l'aria è leggera e fresca, l'unico intoppo è il viso triste di Benji, ogni tanto mi guarda, me ne sono accorta, chissà cosa mai starà pensando? In tutto ciò Elly continua a girovagare attorno ai busti lisci degli alberi, dal loro strano colore, una variante del marrone e del grigio, io però sono troppo presa da Benji, vorrei sapere di più, su Willis, sui ragazzi e il villaggio, ma soprattutto, vorrei sapere di più su di lui.

<Allora...pensieroso?> chiedo a Benji avvicinandomi di sottecchi, lui non risponde subito, è talmente sotto pensiero che non so se ha sentito la domanda. Non faccio in tempo a riformularla che scuote la testa e mi guarda, dopo un sorriso rilassato risponde <Un pò, ma non preoccuparti, stavo solo riflettendo sulla vostra storia, bizzarra si, ma deve essere come dite voi, è l'unica soluzione alla vostra comparsa ed inoltre...lo vedo che sei una persona sincera, non ti ci vedo a raccontare stronzate> sento un prurito al naso, deve essere il fastidioso suono della parola sincera, metteva in dubbio che lo fossi? Mai fidarsi degli sconosciuti okey, son d'accordo, ma dopo ciò che è successo non credo affatto di essere in vena di prese per il culo. <Non ne vedo il motivo Benji> ribatto con tono deciso <Questo posto è magnifico, vorrei sapere di più su di voi, sul villaggio e adesso, vorrei anche sapere il motivo della passeggiata nella foresta> <Non c'è un vero e proprio motivo, mi sembrava carino farvi visitare uno dei migliori luoghi di pace della zona> guardo Elly, credo si sia stancata, si avvicina a noi con passo trascinante e come nulla fosse entra nel discorso <Hai scelto un luogo perfetto allora!> <ti sei decisa a unirti a noi, divertita a gironzolare attorno agli alberi?> la provoco nell'immediato, lei mi alza il dito medio in modo giocoso e ci rido su, alla fine è l'unica che si sta veramente godendo la passeggiata, Benji è pensieroso e cupo, io sono attratta dai suoi pensieri, sembra una di quelle gite con i gruppi di yoga che devono trovare il proprio io in natura, a differenza che non ho mai fatto yoga e che ora come ora il mio io può farsi benedire.
Durante il tragitto di cupo silenzio dove solo le foglie mosse dalla brezza fanno "rumore" sento uno strano fruscio, intorno a noi gli alberi sembrano essere più scuri e il terreno è vestito di nere foglie, girandomi verso la strada percorsa noto il distacco della foresta, eravamo entrati in una zona scura, quasi morta, non credevo neppure esistesse tale oscurità all'interno della Foresta Sheldon e la cosa ancora più strana è che nessuno di noi tre si è accorto di non camminare più nel verde allegro. Di nuovo un fruscio, ancor più forte questa volta, come se un serpente strisciasse all'impazzata dietro un topo,non è causato dal vento, o almeno così mi sembra, guardo Elly, è ferma e fissa quasi disgustata gli alberi neri attorno a noi, intanto sento Benji avvicinarsi a me e nell'istante in cui il fruscio torna a destarsi il mio polso viene afferrato e una voce sussurra al mio orecchio <Non fate rumore, dobbiamo tornare indietro, subito..> il mio sguardo incrocia quello di Benji, mi chiedo perchè non parli a voce alta, chi può sentirci? Non voglio fare domande, afferro Elly che imbalzamata sta ancora fissando l'oscurità circostante e la invito a non allontanarsi sino a che non usciamo dalla foresta, intanto Benji, davanti a noi, cammina a passo sempre più elevato, accellera ad ogni metro persorso ed ogni tanto si gira e scruta il persorso lasciato, come se temesse qualcosa. Una volta fuori dall'arco e dunque fuori dalla foresta, mi siedo sull'erba, fisso intensamente all'interno della massa verde, non vedo niente, eppure Benji sta ancora guardando il sentiero con sguardo cupo e terrorizzato, lo invito a sedersi accanto a me e a Elly, dove l'erba è piu fresca, lo sprono tramite la spalla sino a che non distoglie lo sguardo dal sentiero della foresta e preoccupata gli porgo la fatidica domanda.

<Benji...cosa è successo la dentro?>

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