Hurt. || Seconda parte.

198 13 1
                                    

La casa, scavata nella sezione centrale di una gigante donna ricavata dalla roccia, era silenziosa. Steven attraversò la porta con un autentico sorriso sul viso, cosa che era piuttosto piacevole, dopo tutto quello che era successo.
Si sentì un po' euforico con la sua nuova risolutezza e voleva fare qualcosa. Pensò di chiedere ad Ametista di raggiungerlo da Big Donut, o magari lui e le Gemme avrebbero potuto avere un ordinario "giorno in spiaggia" (pallavolo, nuoto, spuntini, e lavoro!).

Steven non era esattamente sorpreso di trovare la casa vuota, se le Gemme fossero tornate ad un certo punto sarebbero di sicuro uscite a controllarlo sulla spiaggia e a chiedergli di unirsi a loro (o, nel caso di Perla, gridargli di fare colazione).
Come sosteneva, un ragazzo in crescita ha bisogno di mangiare, così Steven andò a cercarsi la colazione.

I cereali, pensò, sarebbero stati abbastanza per scacciare i lievi brontolii di fame di cui il suo stomaco stava soffrendo, siccome non aveva ancora mangiato quel giorno, ma avrebbero lasciato abbastanza spazio per le ciambelle se Ametista si fosse fatta viva. Prendendo il suo sgabello di plastica, Steven si arrampicò sugli scaffali per riuscire a raggiungere le ciotole. Sorprendentemente, trovò un foglietto all'interno del sua ciotola per cereali ricoperta di Cookie Cats.

Steven,

Siamo dovute uscire presto questa mattina per una missione. Volevamo portarti con noi, ma stiamo andando sott'acqua. Predico che saremo a casa poche ore prima di cena, intanto goditi la giornata senza di noi. Ti vogliamo bene.

Garnet

P.S. Ho lasciato questa nota nella ciotola così che potessi vederla dopo aver avuto la possibilità di esserti rilassato questa mattina. I cereali sono sempre una buona scelta.

Sorridendo mentre rileggeva la nota una seconda volta, e poi una terza, aveva reso Steven sentimentale sentire la voce di Garnet nella sua testa che gli parlava attraverso la sua scrittura. Certo, sapeva che le Gemme gli volevano bene, ma c'era qualcosa nel leggere quelle parole che lo rendeva speciale. Non aveva molte cose scritte a mano dalle Gemme, specialmente da Garnet, così appoggiò la ciotola sul ripiano e raggiunse le scale verso la sua stanza e saltò in alto.

Fluttuando gentilmente e raggiungendo il pavimento con le dita, Steven si concesse un piccolo incoraggiamente per riuscire a controllare meglio i suoi poteri.

Ritornando al motivo del suo trasfermento in camera, Steven si sporse verso il suo letto e poggiò la nota vicino alla sua foto con Connie sulla mensola. Provò a posizionare il piccolo pezzo di carta in modo che potesse stare in piedi. Lo inclinò leggermente verso la cornice di Connie, così che la maggior parte della nota potesse essete vista guardando direttamente la foto, ma senza coprirla.

Premendo il ginocchio sul materasso come si sporse, sorrise pensierosamente alla vista della foto e del foglietto. Avrebbe fatto qualunque cosa per fermare il Pianeta Natale da far del male a questa Terra, alla sua famiglia, e alle persone che amava.

Mentre i secondi diventavano minuti, Steven scattò fuori dal suo stato di semi-coscienza.

Fuori dalla finestra, sulla spiaggia, c'era un pupazzo di neve verde che volava verso si lui ad una velocità considerevole. Steven riconsiderò la sua precedente affermazione, pensando che c'erano più di una dozzina di ragioni per cui fosse orribilmente sbagliata.

I pupazzi di neve non sono verdi. Non posso muoversi. Siamo su una spiaggia, come potrebbe nevicare? Perché sta venendo verso di me? E quella striscia blu sopra di lui? Un attimo...

Mentre si avvicinava, il ragazzino strinse gli occhi e realizzò che quello non era per niente un pupazzo di neve. Era...

"Peridot?!"

It's okay.|| Steven UniverseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora