Caffè

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POV Marco

Quasi non ci credo, sono riuscito a parlare con Vanessa!! Stamattina sul bus finalmente mi sono presentato, e abbiamo iniziato a parlare. Lei è stupenda, penso di averle fatto una buona impressione perché sorrideva...

La scuola è iniziata da appena un mese, e già ho iniziato a conoscerla! Ancora non so quando la rivedrò... però potrei casualmente passare davanti alla sua classe in ricreazione. Per fortuna la sua classe è davanti alle macchinette, quindi non desterò sospetti prendendo un caffè, e nulla mi vieta di rimanere lì vicino per berlo.

L'ho fatto chissà quante altre volte, ma adesso sarà diverso, perché quando uscirà dalla classe la saluterò sicuramente! Credo... Spero!

Entrando in classe i miei compagni mi guardano in modo strano, come se avessi qualcosa sulla faccia: arrivato al mio banco chiedo al mio compagno di banco, Francesco, col quale ho legato più che con chiunque altro: "Ohi, ho qualcosa sulla faccia?"
Lui mi guarda e sogghignando risponde: "In realtà sì: un sorriso da idiota!!" Divento serio di colpo, rendendomi conto di aver sorriso tutto il tempo, all'entrata, nei corridoi... Un brivido mi corre lungo la schiena, e poggio la testa sul banco temendo di essere arrossito.
"Ehi guarda che non è niente Marco, solo che è strano vederti sorridere!" dice ridendo Fra. 'Certo, prima non ne avevo motivo' pensai, ma rimasi in silenzio. Per fortuna entra il prof e inizia a spiegare, attirando l'attenzione su di sé. Le prime due ore di lezione scorrono così lentamente che inizio a sospettare un guasto all'orologio... Invece funziona benissimo, ma sono troppo agitato: non vedo l'ora che inizi la ricreazione! 
Quando finalmente la campanella suona, schizzo in piedi e quasi correndo arrivo alla porta per primo. Da notare che il mio banco è in ultima fila. 'Accidenti, ho di nuovo attirato l'attenzione!' A testa bassa apro la porta ed esco, mentre i miei compagni ancora cercano di capire cosa diavolo mi abbia preso oggi. Salgo le scale, la classe di Vanessa è un piano sopra al mio, e inizio a prendere le monete per il caffè. Mi accorgo che le mie mani tremano, e cerco di calmarmi: ma è inutile, dopotutto aspetto questo momento da mesi! 

La prima volta che vidi Vanessa fu il maggio scorso, per caso. Stavo camminando per i corridoi durante la ricreazione, con la musica al massimo nella cuffiette ignorando tutto e tutti come al solito, quando qualcuno mi scontrò: mi gridò qualcosa (che non sentii) e se ne andò dalle sue amiche: avevo appena incontrato, o meglio scontrato Vanessa Fasce. Rimasi per un attimo fermo, in mezzo al corridoio, poi mi scossi e continuai a camminare. La rividi una seconda volta pochi giorni dopo, mentre stavo parlando con Francesco: notai i suoi lunghissimi capelli muoversi alle spalle di Fra, e mi distrassi a guardarli. Lei si fermò a parlare con alcune amiche, che ad un certo punto si misero a ridere, guardando nella mia direzione. Si erano accorte che le fissavo... Dissi a Fra di tornare in classe, e mentre ci incamminavamo mi voltai un secondo verso l'ilare gruppetto: la ragazza dai lunghi capelli, ovvero Vanessa, si era girata e mi stava fissando.
Capitò sempre più spesso che ci rendessimo conto l'uno della presenza dell'altra, per i corridoi della scuola, e pian piano sorse in me la voglio di conoscere meglio quella ragazza. Feci i salti mortali per scoprire il suo nome senza farmi scoprire, ma verso la metà di giugno riuscii a entrare in sala professori e leggere il registro della sua classe. Essendo una scuola prettamente maschile, c'erano solo sei ragazze nella sua classe, quindi memorizzai i sei nomi e il pomeriggio, a casa, cercai su Facebook tutte quelle ragazze, trovando Vanessa al secondo tentativo. Da quel momento, e per tutta l'estate, lessi tutti i post che metteva, e tutte le foto su Instagram. Si in pratica la stalkeravo... Ma non volevo fare niente di male, solo imparare a conoscerla un po', e vedere se avevamo qualcosa in comune: scoprii che suonava il violino da un anno, e che aveva fatto danza moderna, mentre ultimamente aveva iniziato a correre vincendo anche qualche gara locale. 
Tempo due mesi, ed ero completamente cotto di lei, senza alcuna possibilità di scampo.

Sto ancora bevendo il mio caffè quando sento la sua voce: ora non vorrei essere troppo smielato,  però sembra quella di un angelo! *fa gli occhi a cuore*
Ok calmiamoci.
Comunque, mi volto (lentamente)  verso di Vanessa,  che sta parlando con le sue compagne, e lei mi nota: accenna a un sorriso, mi guarda per tre secondi buoni e poi torna a parlare con le altre.
Temendo di avere di nuovo il sorriso idiota sulla faccia finisco il mio caffè,  poi butto il bicchiere e mi avvio verso la mia classe. 'Non c'è fretta' penso, 'il primo passo l'ho fatto stamattina parlandole.  Se provassi di nuovo a parlarle ora sarebbe troppo presto.  Inoltre non so cosa dire,  mi conviene pianificare bene vari argomenti e piani di riserva'
Io sono fatto così. Ad alcuni non piace,  dicono che così non sarò mai spontaneo eccetera eccetera,  ma sinceramente me ne infischio. Non riesco a stare tranquillo se non ho almeno un piano B,  e devo avere sotto controllo almeno le mie azioni.
Quindi torno in classe,  e mi metto a parlare con Fra delle solite cose: la sua moto,  che sta modificando o qualcosa del genere (non ho mai capito niente di motori), le verifiche e i compiti che come al solito non riesce mai a fare alla prima.
A cosa dire a Vanessa penserò dopo.







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