POV Alice
Stasera finalmente uscirò con Filippo!!
Non sto più nella pelle! Ma per fortuna sto nei pantaloni a vita bassa color grigio chiaro che ho deciso di indossare con una maglietta blu e una felpa marrone. Porterò i capelli sciolti, però mi porto due forcine nel caso mi dessero fastidio quando mangio.
Sono appena uscita dalla camera quando -Ehi, ma come siamo carine! Esci con un ragazzo?- mi schernisce mio fratello. Ha tre anni più di me ma si atteggia come se fosse più grande, sebbene spesso io sia più matura. -Fatti gli affari tuoi!- gli rispondo ridendo, ma dentro di me penso 'Si vede così tanto??'
Mi sto mettendo la giacca, in ingresso, quando spunta mio padre dal suo studio (lavora in casa per una ditta informatica):-Ho saputo che esci con un ragazzo. Stai attenta eh!- -Ma possibile che nessuno si faccia gli affari propri in questa casa?! Ciao!- dico mentre esco dalla porta.
Mentre scendo le scale provo a calmarmi: ho aspettato tanto questo appuntamento...
Arrivo cinque minuti prima dell'appuntamento, nella piazza centrale con la grande fontana, vicino al teatro dell'opera.
Ogni minuto che passa il mio respiro accelera, come pure il mio battito.
Passano cinque minuti. Dieci. 'Ci sarà traffico'.
Quindici. '...molto traffico'
Al minuto diciassette lo vedo finalmente arrivare a passo svelto: -Ciao! Scusami, il bus si è rotto e sono dovuto venire a piedi. Per fortuna erano solo sei o sette fermate...-
-Non ti preoccupare!- mi sbrigo a rassicurarlo 'Poverino! E io che mi stavo per arrabbiare...' mi schiaffeggio mentalmente.
-Allora andiamo?- mi chiede lui, e ci incamminiamo verso il centro storico. Parliamo del più e del meno, dei nostri professori e compagni. A quel punto mi viene in mente Marco, e gli chiedo cosa ne pensa di quel ragazzo misterioso. -Bah, dicono che abbia giri strani, ma credo che quelle voci siano false. E' solo un tipo solitario e un po' strano magari, ma non mi sembra una cattiva persona-
Dopo aver mangiato giriamo ancora un po', ma è come se fosse distratto da qualcosa, e il nostro dialogare finisce per assomigliare sempre di più a un mio monologo inframmezzato dai suoi "... ah sì?" e "... giusto, giusto". E poi non stacca mai gli occhi dal cellulare! Non mi va di farglielo notare però: magari ha qualche problema serio e non riesce a concentrarsi, cosa ne so io?
Mi ha portato in un bellissimo parco, da cui si vede un intero quartiere illuminato nella notte. Ci sediamo, e lui si avvicina improvvisamente. Io lo guardo e il cuore comincia ad andare a mille, non capisco cosa voglia fare. -Allora... che ne dici di baciarmi?- mi sussurra. CIOE' MI HA SUSSURRATO DI BACIARLO OMMIODDIO QUANTO E' SEXY! -Ma è solo la prima uscita, sarebbe meglio aspettare- gli rispondo, anche se una parte di me vorrebbe subito baciarlo. -Dai non scherzare- dice ridacchiando.
Io lo guardo -Ma io non sto scherzando. Facciamo un'altra volta, è stata una bellissima serata e sono stata bene con te, ma non mi sento pronta...--Cazzate. Sei una figa di legno eh?-
...cosa?
-Che palle... Eddai fatti baciare, ti piacerà-. Il suo tono è passato dallo scazzato al suadente nella stessa frase!
-Ho detto di no, non insistere- dico, ma lui mi sta vicinissimo.
-E se insistessi?- dice, e il suo volto si avvicina al mio, mentre con una mano mi tocca una spalla.
Ora sono spaventata, e mi alzo di scatto -Lasciami stare!- dico alzando la voce, mentre lui mi guarda con un'espressione di fastidio. E io sento tanto male al cuore.
Torniamo nella piazza dell'appuntamento. Lui si volta verso di me e dice -Be, peggio per te. Adios- e se ne va, lasciandomi sola. E' quasi mezzanotte, e io salgo subito sul bus per casa mia.
Arrivata a casa vado in camera, mi spoglio e mi metto il pigiama. Poi atterro sul letto, e mi metto a piangere sul cuscino.
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-... ma come ha potuto? Non mi sembrava così...- dico a Claudia e Vanessa, che hanno appena finito di ascoltare il mio appuntamento di ieri sera.
Claudia sospira, con un'espressione tipo "te l'avevo detto, no?", ma mi abbraccia.
Vanessa dice -Mi spiace che ti sia andata male con Actis... ma almeno lui non tenta di ucciderti! Marco mi ha presa di mira, lo dice anche Claudia!- Io fulmino con lo sguardo Claudia, e tento di rassicurarla -Ho chiesto a Filippo cosa ne pensa di Marco, e ha detto che secondo lui le voci su Marco sono delle cazzate e che è un tipo a posto, anche se magari un po' strano-
-Un po' strano?- mi interrompe Claudia -Mi hanno detto che porta un coltello a scuola! Mi spieghi che razza di ragazzo porta un coltello a scuola?- Vanessa squittisce, terrorizzata.
Io sbuffo e le saluto, incamminandomi verso la mia classe. Seduta al mio banco, mi metto a pensare: 'Accidenti, Vanessa è troppo credulona, e Claudia sta davvero esagerando. Chissà perché ci mette così tanto impegno nel diffamare Marco... Poverino, non merita tutto questo! Devo assolutamente fare qualcosa!' decido.
-Ehm, scusa- Il mio flusso di pensieri viene interrotto dalla ragazza a fianco a me, Martina. Mi accorgo di guardarla con un'espressione strana, ma è perché lei non parla praticamente mai! -Eh? Uh, dimmi Martina- -Scusami, non ti stavo ascoltando, ma pensavi ad alta voce e ho sentito che dicevi Marco... Intendi per caso Marco di terza, al tecnico?-
Ciao a tutti! Scusatemi, non pubblico da una quantità di giorni imbarazzante.
Qui sotto vedete la bozza sulla base della quale ho scritto questo capitolo. Ho pensato che potesse essere un'idea particolare mostrarvi come cambio idee mentre scrivo: nella bozza Filippo provava a baciare Alice sotto il portone di casa, ma scrivendo poi ho cambiato ambientazione.
Alice si prepara per uscire con F, si veste con dei pantaloni grigio chiaro, una maglietta blu e una felpa marrone: porta i capelli sciolti.[Scena familiare] e esce. L'appuntamento è in piazza De Ferrari (descriverla senza dirne il nome)Lui arriva in ritardo, e per tutta la serata sembra distratto e usa pure il telefono. A gli chiede cosa sa su M, ma non sa molto e non gli interessa. "Però non sembra cattivo". Quando lui la riaccompagna a casa prova a baciarla, ma lei lo insulta e lo caccia via. Lui allontanandosi mormora qualcosa tipo "bah, non capisce niente".
E' in classe di C e V, ha appena raccontato dell'uscita con F. C e V Sono dispiaciute per A, sebbene C abbia l'espressione tipica del "te l'avevo detto". V è preoccupata che M la voglia sacrificare a satana. A cerca di convincere V che non è vero, ha chiesto anche a F. C invece insiste, e racconta di come qualcuno sia sicuro di aver visto che M porti un coltello a scuola. A vorrebbe fare davvero qualcosa per M, e torna in classe. Mentre pensa ad alta voce (le capita spesso) la sua compagna di banco dice "ehm, hai detto Marco? Intendi quello di 3?"
//Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e nel caso non scrivessi altro questa settimana, buon Natale!
//Eyesinfire
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Macramè
RomanceLa copertina l'ha fatta @giuliarighi_ Questa storia originariamente doveva essere di un solo capitolo, ma quando l'ho pubblicata alcune persone che l'hanno letta mi hanno proposto di proseguirla... e quindi io provo! Non ho mai scritto storie di que...