capitolo 1.

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L'aria di quella serata in quella festa si rivelava sempre più calda, ovunque mi giravo vedevo dei ragazzi ballare, altri a pomiciare seduti sulle scale o sulle sedie di casa di Lilly, la mia migliore amica. La musica era così alta che copriva ogni minimo rumore, non sapevo come i vicini potessero sopportare quel fracasso; c'era alcool a fiumi, le persone alle 11.30 di sera erano già ubriache, non avrei potuto immaginare cosa avrebbero fatto la tarda notte. Mi sentivo spaesata: Lilly era sparita e mi aveva lasciata con un suo gruppo di amici, loro parlavano di cose che io non riuscivo a capire e per cercare di non fare figuracce annuivo ad ogni domanda che mi facevano. Non ero l'unica a stare fuori da quei discorsi; c'era un ragazzo seduto proprio di fronte a me che mi fissava dalla testa ai piedi sorridendo, io a volte ricambiavo gli sguardi, però mi sentivo in soggezione, quindi cercavo sempre di integrarmi nei discorsi facendo finta di niente.

Amavo la musica, ma no quel genere, quindi decisi di tornarmene a casa, ma prima volevo trovare e salutare Lilly che si era dispersa in quell'enorme gruppo di persone che sembravano animali.

Quindi decisi di alzarmi da quella sedia poggiando il drink per terra e andando alla ricerca di quella ragazza bionda e magra. Provavo a passare tra le persone a spintoni cercando di non far crollare a terra nessuno visto che non si reggevano in piedi.

Dopo dieci minuti persi a cercarla decisi di andarmene via e di chiamarla la mattina seguente chiedendole scusa. Così presi di corsa il giacchetto e la borsa avvicinandomi sempre di più alla porta di ingresso.

La aprii e la vidi seduta a terra sul prato di casa sua con una bottiglia di birra in mano che piangeva. Mi avvicinai posando a terra ciò che avevo in mano. La prima cosa istintiva che feci fu abbracciarla. Poi, le presi dalle mani la bottiglia mettendola a terra iniziando ad asciugarle le lacrime. -che succede?-dissi guardandola. La sua risposa fu un semplice cenno con la testa dicendomi:-niente...- cercava di non singhiozzare. Feci un respiro dicendo:-ti conosco, dimmi che succede- la vidi che cercò di cambiare discorso:-tu che ci fai qui fuori?- risposi tranquillamente:- me ne stavo andando, sai non amo questo genere di musica e poi mi stavo annoiando-. Lei annuì come per aver capito il concetto:-resti con me?- disse. Feci un sorriso a quelle parole continuando:-solo se tu mi dici che ti succede-.

Lei sorrise appena, abbassando lo sguardo. La guardai aspettando che dicesse qualcosa:- È tutto una merda. Ho visto Adam pomiciare con quella puttanella di Chris-. Spalancai gli occhi:-Adam, il tuo ragazzo?- dissi con tono sorpreso:-si- disse in modo freddo e secco.

Cercai di trovare qualche cosa da dire, ma non ci riuscii, così la strinsi forte accarezzandole dolcemente i capelli:-tranquilla Lilly, non era quello giusto evidentemente- lei non rispose.

Per qualche minuto eravamo rimaste in quella posizione, c'eravamo solo noi, finché, una ragazza da me sconosciuta chiamò il suo nome molto agitata:-Lilly per favore! Ci sono Luke e Maicol che stanno facendo una rissa!- ci alzammo entrambi di scatto; lei si asciugò le lacrime ed io l'aiutai ad alzarsi. Ci fu un attimo di confusione nella mia testa. Sapevo chi era Maicol, ma Luke...non avevo idea di chi fosse, ma poi pensai al fatto che Lilly aveva invitato ragazzi da altri quartieri della città e così capii che sarebbe venuto dai d'intorni.

Entrammo dentro quella casa. Il salotto era coperto da ragazzi messi in cerchio che urlavano e fischiavano con la musica bassa di sottofondo. Tutta l'attenzione era rivolta a quei due ragazzi che per qualche motivo, a noi sconosciuto, si erano messi a litigare.

Ci facemmo entrambe spazio tra i ragazzi,arrivando così davanti a tutti: vidi pugni arrivare in faccia, sul petto, sulla pancia e qualche colpo basso da parte di entrambi i ragazzi. Lilly iniziò ad urlare di smettere facendosi aiutare da qualcuno a separarli, ma non ci riuscirono.

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