capitolo 8

154 11 2
                                    

Come speravo, la casa era vuota, e come se non bastasse trovai un biglietto attaccato al frigorifero che diceva “hei Merilyn, io e tuo padre saremo fuori città per qualche giorno,c'è un tuo parente che sta molto male, lo zio Ben, ma tu forse non te lo ricordi, comunque, quando saremo di ritorno ti chiameremo. Baci, mamma e papà”.

Vidi un sorriso come se fosse realizzato da parte del biondo vicino a me, che disse:-mh, sembra che per un po' debba stare a dormire qui con te-, ridacchiai, poi disse:-non mi faccio problemi, resta anche sta sera ovviamente-.

Sorrisi, poi continuai:-ovviamente fai come se fossi a casa tua-. 

Sorrise anche lui guardandomi negli occhi per poi lasciarmi un dolce bacio umido sulle labbra dicendomi:-sta sera ci sarò, ma un po' più tardi del solito, Jake mi ha affidato un traffico-.

Forse quella era l'occasione per dirgli cosa pensavo riguardo l'argomento, così dissi un po' timida ma allo stesso tempo fredda:-Luke, io odio questa cosa...odio tutto ciò che ti fa male..-.

Mi sedetti sopra il tavolo della cucina abbassando lo sguardo sentendomi il suo sguardo addosso:-piccola vuoi sapere una cosa?-. La sua mano accarezzava il mio viso dolcemente, come se mi stesse tranquillizzando.

Alzai lo sguardo, aspettando che continuasse:-mi stai salvando da tutto questo. Non avrei tempo di fumare quella roba sapendo che qualcuno possa farti del male e io non possa fare niente...ed è per questo che sto provando a smettere, per te-.

Quelle parole ebbero in me un senso di protezione che nessuno prima mi aveva dato, avrebbe rinunciato a tutto per me, e la domanda che mi chiedevo era: io per lui lo avrei fatto?

Scrollai la testa pensando al fatto che sarebbe stato ovvio, anche io per lui rinuncerei a tutto, alla fine era il mio angelo con le corna, il mio salvatore.

Sentivo una voce che parlava, ma per colpa delle mie paranoie non capii niente.

-Mer, hai capito?-.

Feci cenno di no:-scusami, ero sovrappensiero, cosa hai detto?-.

Ridacchiò un attimo, poi disse:-ho detto se Jake può venire qui per parlare di una cosa, è un problema?-.

-certo che no, fallo venire anche subito-.

Sorrise:-va bene piccola, grazie-.

Scrisse il messaggio al presunto Jake dicendo sicuramente che sarebbe potuto venire, intanto si accese una sigaretta che gli sfilai subito levandogli i primi tiri. Rise.

Ci spostammo sul divano aspettando che arrivasse Jake. Erano forse poco più di dieci minuti che lo stavamo aspettando, giusto il tempo per farsi qualche coccola.

Ma poi si sentii il rumore di un motore -che  Luke sembrava conoscere molto bene- vicino al cortile di casa mia. 

Squillò il citofono: lui andò subito ad aprire salutando con dei gesti strani chi aveva di fronte.

-Permesso-. Fu la prima parola che disse Jake, dirigendosi verso di me con al suo fianco Luke.

-Avanti...-, dissi un po' imbarazzata.

Lo vidi che si guardava intorno, osservando velocemente le mura che ci circondavano:-ottimi gusti,complimenti Merilyn-.

-grazie Jake, ma è merito di mia madre-.

-allora, di cosa ci vuoi parlare?-. Disse Luke sedendosi vicino a me.

-no Hemmings, devo chiederti di portare lei al piano di sopra, non può ascoltare-. Disse con aria spavalda.

-Lei è con me, non dice niente, e lo sai. Quindi starà qui con noi-.

Non disse una parola di più, così si sedette nel divano difronte a noi cercando le parole per iniziare il discorso.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 02, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Devil.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora