12- Baciami.

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Lo vedo uscire dalla mia porta. Speravo che, come nei film si fermasse e tornasse indietro, per baciarmi un'ultima volta. Naturalmente non l'ha fatto e non lo biasimo.
«Che cosa ho fatto!» mi siedo sul letto con le mani tra i capelli. Le lacrime scendono, nuovamente. Sono così stupida.
Ho bisogno di Davide, ma lui non è qui. Gli mando un messaggio, sperando mi risponda presto.
Gli ho scritto: 'Sono stupida, ho detto a Mario che è finita.'
Io non ho voglia di fare le attività, soprattutto messa così.
Decido di fingermi malata, ho gli occhi lucidi e le guance rosse, riscaldandolo faccio alzare la temperatura al termometro, poi chiamo Veronica, che vedendo il termomentro salire fino ai trentotto gradi centigradi, mi fa rimanere a letto.
«Aspetta, ti porto dei biscotti e del latte caldo, non hai nemmeno fatto colazione, sei debole.» dopo un po' torna e la ringrazio prima di guardarla mentre esce.
«Finalmente!» sussurro.
In realtà sono molto stanca, non ho dormito bene questa notte e schiacciare un pisolino non mi farebbe male. Do un morso ad un biscotto e bevo un po' di latte.
Le mie pupille iniziano a farsi pesanti, mi raggomitolo su un fianco, abbracciando il mio piccolo cuscino blu, quello che fin da piccola uso come orsacchiotto e che chiamai Bobby, non so bene il perché. Dopo un po' mi addormento, liberando la mia mente da tutti i pensieri.

«Dai ma sono suoi, non mangiarli tutti!» sento Claudia sgridare qualcuno, disturbando il mio sonno.
Apro un'occhio e sbirciando, vedo Matteo intento a rubarmi i biscotti.
«Non ci provare.» sbiascico.
«Come?» domanda lui, prendendomi in giro. Apro entrambi gli occhi e con la poca energia rimasta nel mio corpo, glielo ripeto, più chiaramente.
«Come vuoi, ce ne sono rimasti solo due.»
«Vaffanculo.» dico coprendomi la faccia con Bobby. Questo mangia sempre tutto!
«Cla, vieni?» urla Giona da fuori la casetta.
«Sì, eccomi.» scende dal suo letto con un tonfo. «Ali, se vuoi altri biscotti, o se te li mangia tutti lui, chiedi a Vero.» annuisco. «Io vado, ti sei guadagnata una gionata di relax, ciao!»
«Ciao.» la saluto debolmente. Non si dovrebbe parlare così tanto a una persona che si è appena svegliata. Matteo si siede nel mio letto, facendo piegare il materasso sotto il suo culo da fata.
«Che ore sono?» chiedo confusa.
«Le due, le due e dieci.» sbarro gli occhi.
«Cosa?»
«Dormi molto eh»
«Avete pranzato?» annuisce. Già, che domanda stupida. Preferisco non sapere se Anna è stata sempre intorno a Mario, o se lui è stato sempre con lei.
«Come stai tu? Hai davvero la febbre?»
«No, ma mi sento come se ce l'avessi.» lui alza un sopracciglio.
«Come?»
Boh, non lo so, mi sento debole e non ho fame.
«Allora posso mangiare i biscotti?» rido e annuisco.
«Sì, mangiati 'sti benedetti biscotti!» lui mi ringrazia, già con la bocca piena.
«Allora» inizia, sedendosi sul letto.«Con Mario?» faccio spallucce, evitando di rispondere.
«Beh, va bene.» dice, sdraiandosi. «Posso, giusto?»
«Penso tu l'abbia già fatto.» dico, spostandomi di lato per fargli posto.
«Lo lascerò perdere, penso.» lui mi osserva, con un sopracciglio alzato. «dico davvero, lo lascio perdere.»
«Va bene, se ci credi tu...» gli do un pugno sulla spalla.
«Dovresti sostenermi!» lui ride.
«Quello doveva essere un pugno?»
«Dai, non prendermi per il culo, ho la febbre!» dico ridendo, lui si unisce a me.
«Io sto morendo di sonno.» dice, prima di sbadigliare.
«Non hai dormito 'sta notte?»
«Poco.»
«Beh, dormi.» gli dico. Lui si mette comodo, a pancia in giù.
«Togliti le scarpe!» dico quando noto che le appoggia nel letto. Sbuffa, ma si affretta a toglierle, poi si toglie anche la maglia. Io lo guardo interrogativa, mentre prendo il mio cellulare.
«Non dormo mai con la maglia.» mentre si sdraia, noto il suo fisico, non pensavo, ma ha molti muscoli e lo si nota anche nella schiena.
«Beh, buonanotte, allora.»
«'Notte» mi risponde lui.
Noto che ho una notifica, due messaggi da Davide e alcuni dalla mia famiglia.
Apro quelli di Davide.

'Che ha fatto?'
'C'entro io?'

'È sempre per il fatto che non gli piace che io abbia altri amici, prima con te, ora con Matteo.'

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