"Come fai a svegliarti
da un incubo, quando
non stai dormendo? "
-L'uomo senza sonno-«Non sarebbe ora di farle vedere come si fa? Se la vogliamo veramente, e non sai quanto questa cosa mi crei ribrezzo, in famiglia deve imparare a fare le cose da sola. Deve sapere che non sempre i giocattoli vengono portati qui. Dobbiamo farle vedere che spesso i giocattoli vengono usati dove li troviamo. Deve imparare. Ma sognatevi che me la prenda a carico io... mi manca giusto una marmocchia che mi ronza intorno», «non temere, non la lascerei nelle tue mani nemmeno sotto la peggior tortura».
***
Ve l'ho sempre detto. Non si segue il lupo nella tana... ma molti lo fanno. E voi sarete in questo gruppo. Mi seguirete fino alla mia nuova tana e non ne uscirete più. Perché la piccola lupa che voi avete fatto crescere selvaggia ma obbediente si ribellerà a voi. Oppure chi lo sa... magari voi la farete entrare direttamente nella sua vecchia tana senza problemi e resterete lì dentro... per l'eternità.
Famiglia.... non ne ho mai avuta una. Ho avuto una donna che mi incolpava per tutto, beveva e a natale invece che regalarmi bambole e giocattoli mi lasciava a casa da sola con quell'uomo per uscire con l'amante a bere e divertirsi. Avevo un uomo che ogni volta che poteva mi chiudeva in quella stanza buia con un letto matrimoniale e si slacciava i pantaloni godendo alla vista di una bambina impaurita che, per non ricevere più botte del dovuto, lentamente si levava il vestito dalla testa e rimaneva con le braccine a coprire quello che riusciva del suo corpo prima che lui facesse di lei quello che voleva.
Ma ora basta. Quell'uomo si sarebbe denudato un'ultima volta davanti a lei... per soffrire quanto lei aveva sofferto da bambina. Quella donna sarebbe uscita di casa per andare nella tana della lupa ormai cresciuta. Entrambi avrebbero esalato l'ultimo respiro tra urla e sospiri di dolore.
Non hanno finito di torturarmi... me lo sento che questa non è la fine, ma ci siamo vicini... o con la morte o con una nuova famiglia, siamo vicini alla fine.
***
«Sai.. è buffo che Demon ti abbia preso così tanto a cuore, non ha mai giocato e allo stesso tempo nutrito una persona come sta facendo con te, davvero sorprendente. Sembra proprio che tu l'abbia incantato», dice il ragazzo col sorriso dipinto.
Sono salita in salotto dopo aver passato la mattina a pensare al sogno che mi perseguita e alla mia famiglia, se si può definire tale. Demon e Psycho sono andati a cercare giocattoli e non sono ancora tornati, Smile guarda un libro con poco interesse sul lato destro del divano mentre io sono accartocciata sul lato sinistro sperando di occupare meno spazio possibile senza toccare nulla. Un libro atterra vicino alla mia coscia, sposto lo sguardo e leggo il titolo "Gli effetti secondari dei sogni", « E' bello, io l'ho letto parecchie volte. Prova a leggerlo e poi dimmi che ne pensi, dev'essere una noia stare qui a fissare il vuoto oppure stare chiusa in camera senza dire una sola parola. Non trovi?», «s-si...grazie...», rispondo imbarazzata prima di tuffarmi tra le pagine del romanzo che il ragazzo mi ha lanciato vicino.
***
Sono le nove di sera e i due non sono ancora tornati. È da ieri che non tocco cibo ed il mio stomaco si sta lamentando sonoramente. «S-Smile... se perte non crea problemi potrei preparare qualcosa per cena... non conosco molti piatti ma una pastasciutta decente la so fare... giusto per non chiamare la pizzeria... se per te va bene ovviamente...», «certo, nessun problema. Chiamami quando è pronto», risponde senza alzare lo sguardo dal libro. Io chiudo il mio lasciando un segno nella pagina in cui sono arrivata e mi dirigo silenziosamente verso la cucina a preparare una pastasciutta alla puttanesca, sperando di trovare gli ingredienti.
La cucina sembra quasi uscita da un catalogo, perfettamente pulita ed in ordine. Non faccio fatica ad ambientarmi e trovare una padella per fare il sugo ed una pentola dove mettere a bollire l'acqua.
Mentre sugo e pasta cuociono vado in sala da pranzo ad apparecchiare.
Mezz'oretta dopo la pastasciutta è calda nei piatti ed io sono seduta a tavola ad aspettare Smile, tesa come una corda di violino. Se la pasta non gli piace cosa mi succede?
***
E' mezzanotte, il primo giorno privo di torture e cose strane è passato. La pasta per fortuna è piaciuta. Demon e Psycho sono tornati da poco sporchi di sangue ma senza vittime. Io dovrei dormire ma non posso. Ho paura. Non posso rifare ancora quel sogno. Non posso... e mentre mi ripeto queste parole cado lentamente nel buio.
«Perché?, non ti basta aver ucciso lui? Tuo padre ti ha fatto soffrire più di me! Hai ucciso Mary, non uccidere anche me, per favore». Mia madre grida queste parole singhiozzando terrorizzata verso una sagoma indistinta mentre io, come sempre resto a guardare senza poter fare nulla. Si mette a scagliargli roba contro, oggetti che lo attraversano senza che lui se ne accorga. «Io ti odio! Hai rovinato la mia famiglia! Senza di te abbiamo avuto lei e siamo felici. Vattene, ti prego vattene e lasciami vivere, risparmia almeno me, per favore.», «sai...mamma...», dice la sagoma con tono sprezzante, «sei tu che hai fatto entrare il lupo nella tana».
Non seguire il lupo nella tana...mamma... quella persona sono io.. io voglio uccidere i miei genitori.
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Il manicomio
HorrorEro matta in mezzo ai matti. I matti erano matti nel profondo, alcuni molto intelligenti. Sono nate lì le mie più belle amicizie. I matti son simpatici, non così i dementi, che sono tutti fuori, nel mondo. I dementi li ho incontrati dopo, quando son...