Nono capitolo: la lontananza fa dimenticare tutto

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Bekka si sveglio abbastanza sudata quella mattina, nonostante fosse inverno, si era addormentata ancora con i vestiti addosso, quando si alzo e andò in bagno per lavarsi e pettinarsi come tutte le mattina esclamo “basta, voglio dimenticare tutto non riesco ad andare avanti con questo peso, sono troppo lontani! Non so cosa stiano facendo e non voglio più saperlo! per quanto io lo ami devo dimenticare ogni cosa, sono costretta, non so quanto tempo passero ancora qui!” “bekka” lei salto su se stessa, nonostante il suo udito sviluppato non aveva avvertito la sua entrata in quella camera, “mi hai spaventato, poi non si usa più bussare?!” “lo fatto, ma non mi hai dato risposta e pensavo stessi male, che tra virgolette e anche giusto il mio pensiero, stai male ma non come pensavo io!” “si, vlad sto male, mi sento un peso sullo stomaco, non posso più sopportare” con le lacrime agli occhi e decisamente sofferente “voglio dimenticare vlad, voglio dimenticare davvero” lui le si avvicino e l’avvolse in un abbraccio consolatorio “va bene, ci proverò te lo giuro, ti aiuterò a dimenticare” si allontano da lei leggermente e fece per baciarle le labbra poi…”no, non ancora” e se ne andò.
Quella stessa mattina si incontro con la madre “mamma, ho bi sogno di te! Sai bene quanto io tenga a lei e vederla soffrire cosi mi manda in bestia, più di quello che sono gia!” con un mezzo sorrisino d'ironia “vuole dimenticare ogni cosa, lo ha chiesto lei, aiutami ad accontentare la sua richiesta” la mamma “mio caro, sai ciò che mi stai chiedendo sai cosa comporta questo?” “si, madre lo so ma so anche che si può far parzialmente, asseconda del tipo di richiesta che gli fai” lei annui e si reco in soffitta.
Usci in veranda e si sedette sul dondolo bianco con Calliope, inizio a guardare un punto fisso e i ricordi riaffiorarono alla sua mente.

" mi chiamo Erwin! E ora che mi sono presentato tu chi sei?" Jessica alzo un sopracciglio si fermo davanti a lui le tese una mano e disse " Je, Jessica, piacere..come mai qui? Non ti ho mai visto prima ed io il mio paese lo giro parecchio ma tu, tu sei un viso nuovo difficile che io non ricordi i volti con la mia memoria fotografica" poi si azzittii di colpo aspettando la risposta. Lui non rispose e cambio subito argomento di certo non poteva dirgli che si trovava lì in missione per traffico d'armi da guerra, allora opto per " ma che bel cane come si chiama?" Lei subito un po’ infastidita "Ombra, E non è un cane è una lupa!!" "Scusa, non volevo offenderti! Io arrivo dalla Germania sono qui per una mezza vacanza e magari un assunzione in questa caserma militare!"

" ciao jeje!" Così aveva preso a chiamarla Erwin per amicizia, il suo tono di voce la fece tornare al presente, "come stai Questa sera!?" "Erwin, mi hai colta sovrappensiero! Bene comunque grazie, e tu? Come mai così elegante?" "Oggi mi sento raggiante cara jeje, sono vestito così elegante oggi perché....beh vieni con me e vedrai" poi gli passo una scatola con un fiocco "tieni jeje vai a cambiarti!" Lei con tono sorpreso "cambiarmi?!" "Sì, dai non far domande va!"

Jessica vedendolo immobile le disse "cos'è sei deluso, non ti piaccio?!" Erwin si ricompose "No, anzi sei un incanto! Ti sta anche meglio di come ti avevo immaginata! Ora però vieni che è tardi!" "Tardi per cosa Erwin? Che cosa mi stai nascondendo?"

Qualche giorno dopo

“ bekka, tesoro tutto bene” “madre, mi avete colta alla sprovvista ero sovrappensiero” lei annui guardando basso un punto indecifrato, “madre, posso chiederti una cosa?” “si, certo mia cara!” “ho…ho bisogno di dimenticare voglio dimenticare il mio amore e smettere di soffrire mi manca troppo, sono passati gia mesi da quando sono qui, e non so per quanto dovrò vivere ancora con questo senso di colpa, e non sapere come sta, se Vanika gli ha detto la verità? Troppe domande non mi permettono di andare avanti voglio dimenticare il passato” “va bene, seguimi”.
Si alzo e andarono in soffitta Cornelia gli diede un foglietto “ecco, questo e ciò che devi fare, devi essere sola che scritto tutto parole da recitare e procedimenti”.

Bekka quella sera prese un gran respiro, prese quel foglietto e andò in un posto tranquillo, decise di andare a praticarlo nel boschetto dietro casa vicino al ruscello, si mise in ginocchio e inizio a recitare ciò che cera scritto poi prese il sac...

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Bekka quella sera prese un gran respiro, prese quel foglietto e andò in un posto tranquillo, decise di andare a praticarlo nel boschetto dietro casa vicino al ruscello, si mise in ginocchio e inizio a recitare ciò che cera scritto poi prese il sacchetto e mise dentro il foglio che poso nel congelatore nell’instante stesso che entro in casa.

Ps: volevo scusarmi con voi per gli errori che ogni tanto vi sono nei capitoli, purtroppo sono brava con la fantasia, e un po meno con l'ortografia.
Infatti questo libro ho scelto di scriverlo proprio per arricchire il mio italiano. Prometto che pian piano rileggeró e correggeró

Domanda vi piace come è impostato? Avete qualche suggerimento?

E il mio primo libro quindi se avete qualche commento in merito sono a vostra disposizione sia positivo che negativo accetto tutto, e così che si imparano le cose!
Vi ringrazio per l'attenzione a presto con un nuovo capitolo

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